Territori occupati

Frammenti di memorie, di utopie, di verità: documenti e materiali

“Abbiamo bisogno di un momento di raccoglimento e di riflessione, di un lungo, interminabile minuto di silenzio, rotto, o interrotto, da parole di verità, di condivisione e di commozione.”

“… Una volta che si è stesa una coperta di sabbia e di cenere su migliaia di corpi anonimi, si coltiva l’oblio. E’ allora che la poesia si solleva. Per necessità. Diventa parola urgente nel disordine in cui la dignità dell’essere viene calpestata”

“Verrà il tempo in cui i responsabili dei crimini contro l’umanità che hanno accompagnato il conflitto israelo-palestinese e altri conflitti in questo passaggio d’epoca, saranno chiamati a rispondere davanti ai tribunali degli uomini o della storia, accompagnati dai loro complici e da quanti in Occidente hanno scelto il silenzio, la viltà e l’opportunismo.”

Indice:
A Vittorio Arrigoni: Hanno ucciso tutti, di Ibrahim Nasrallah
In memoria di una Utopia concreta (1)
In memoria di una utopia concreta (2)
Tempo scaduto, di Ilan Pappe
Un anno dopo, di Diana Carminati e Alfredo Tradardi
Dalle ceneri, di Tahar Ben Jalloun
Se mi chiedete, di Aharon Shabtai
La verità e il suo cammino

Palestina, la sintassi interna del lancio di sassi

L'articolo della giornalista israeliana Amira Hass che ha fatto infuriare Tel Aviv: "Avrebbe senso che le scuole palestinesi tenessero lezioni sulla resistenza".

Ramallah, 6 aprile 2013

Lanciare pietre è il diritto e il dovere di chiunque sia soggetto ad un regime straniero. Lanciare pietre è un'azione ma anche la metafora della resistenza. La persecuzione dei lanciatori di pietre, compresi bambini di otto anni, è parte inseparabile - anche se non sempre chiaramente enunciata - dei requisiti professionali del regime straniero, così come gli spari, le torture, la confisca di terre, le restrizioni al movimento e la diseguale distribuzione delle risorse idriche.

Caro signor Obama, Go Home!

La recente visita di Obama in Israele è una conferma della linea sin qui adottata dall’amministrazione USA, una strategia che punta a rinsaldare l’alleanza coi paesi del Golfo, la Turchia, l’Egitto e al tempo stesso riafferma che l’occupazione israeliana è strategica per i suoi disegni egemonici.

La politica di Washington mira a normalizzare la regione e a rimuovere, con ogni mezzo,  qualsiasi forma di opposizione e di ostacolo al progetto di Grande Medio Oriente. Durante la sua  visita in Israele, Obama e con lui i vertici dell’amministrazione USA, hanno aggiornato i piani e le strategie di aggressione ai popoli dell’area, ed in modo particolare alle forze che compongono il Fronte di Resistenza Antimperialista e alla resistenza palestinese. Le forze imperialiste e reazionarie vedono nella lotta per l’indipendenza e per la sovranità dei popoli, compresa quella del popolo palestinese e delle masse  arabe, una minaccia al loro sistema di dominio e di sfruttamento. Lo scenario internazionale è contrassegnato da una competizione interimperialista per il controllo delle risorse e per l’egemonia politica ed economica.

Report a confronto sull’uso disinvolto dei droni statunitensi e delle armi israeliane in Cisgiordania

Le aree della Cisgiordania dove si svolgono le manifestazioni sono dichiarate zone militari e chiuse per il tempo previsto per la dimostrazione

«Un decennio di guerra sta per concludersi.» (*)

Al presidente Obama ci sono voluti pochi minuti per raccontare agli americani che un "decennio di guerra sta per concludersi" e che userà la forza solo per sostenere i valori universali e lo Stato di diritto. "Non possiamo confondere l'assolutismo con i principi o sostituire lo spettacolo alla politica, o trattare gli insulti come fossero ragionevoli".

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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