Le ultime ore di Vik raccontate dalle persone che aveva più vicine. Le chiacchiere politiche sull’Italia, Israele e la Palestina al Gallery sorseggiando un tè, con intorno il fumo profumato della «shisha».
Sono giorni di profonda amarezza per Khalil Shahin. «Sono già passati tre anni, Vittorio mi manca, tantissimo. E ora che si avvicina l’anniversario del suo assassinio sono travolto da ricordi ed emozioni. Per me questi non sono giorni facili», ci dice Khalil mentre prova a mettere un po’ d’ordine nel suo piccolo ufficio di vicedirettore nel «Centro palestinese per i diritti umani» (Cpdu) di Gaza. Alle sue spalle c’è una grande mappa del Medio Oriente. A sud-est del Mediterraneo c’è la Striscia di Gaza, minuscola, quasi non si vede, eppure così importante, un territorio sotto occupazione schiacciato tra Israele e l’Egitto.