Vittorio Arrigoni

Introduzione di Francesco Giordano (Coordinamento Palestina - Milano)

In questi 65 anni di occupazione la Palestina ha avuto molti martiri, tra i tanti voglio ricordare Stefano Chiarini, Rachel Corrie, Juliano Mer Kamis, Vittorio Arrigoni e poi tutti gli intellettuali ed i militanti palestinesi. Un caloroso pensiero va ai quasi 5000 prigionieri, alle loro famiglie.

Ricordo che oggi è la giornata nazionale contro la coppa Uefa Under 21 in Israele, in diverse città ci sono iniziative contro questa ennesima provocazione ai danni del popolo palestinese.

Un benvenuto ed un ringraziamento a quante e quanti hanno voluto partecipare a questa iniziativa.

Inoltre un grazie davvero di cuore alle compagne e compagni che hanno organizzato concretamente il convegno: Francesco, Antonio, Valeria, Giuseppe, Rodolfo, Sonia ecc, e a chi ha sostenuto l’iniziativa ma per impegni di varia natura ha potuto partecipare meno.

Frammenti di memorie, di utopie, di verità: documenti e materiali

“Abbiamo bisogno di un momento di raccoglimento e di riflessione, di un lungo, interminabile minuto di silenzio, rotto, o interrotto, da parole di verità, di condivisione e di commozione.”

“… Una volta che si è stesa una coperta di sabbia e di cenere su migliaia di corpi anonimi, si coltiva l’oblio. E’ allora che la poesia si solleva. Per necessità. Diventa parola urgente nel disordine in cui la dignità dell’essere viene calpestata”

“Verrà il tempo in cui i responsabili dei crimini contro l’umanità che hanno accompagnato il conflitto israelo-palestinese e altri conflitti in questo passaggio d’epoca, saranno chiamati a rispondere davanti ai tribunali degli uomini o della storia, accompagnati dai loro complici e da quanti in Occidente hanno scelto il silenzio, la viltà e l’opportunismo.”

Indice:
A Vittorio Arrigoni: Hanno ucciso tutti, di Ibrahim Nasrallah
In memoria di una Utopia concreta (1)
In memoria di una utopia concreta (2)
Tempo scaduto, di Ilan Pappe
Un anno dopo, di Diana Carminati e Alfredo Tradardi
Dalle ceneri, di Tahar Ben Jalloun
Se mi chiedete, di Aharon Shabtai
La verità e il suo cammino

Un blog per rompere l’assedio a Gaza

Intervista a Shahd Abusalama, autrice di “Palestine from my eyes

Shahd Abusalama è una giovane artista di Gaza che cura da due anni il blog in lingua inglese Palestine from my eyes in cui alterna i suoi disegni e articoli sulla vita quotidiana nella striscia di Gaza, chiusa dal 2007 dall’assedio imposto dall’occupazione israeliana. Ci sentiamo via Skype in un sabato pomeriggio, dopo aver superato i suoi ultimi impegni universitari.

Il sottotitolo del tuo blog è “resistenza pacifica sotto forma di scritti e disegni da Gaza, Palestina”. Puoi spiegarcelo?

Credo che sia i miei disegni sia i miei scritti fanno parte di una forma di resistenza molto potente, perché sono un mezzo per diffondere consapevolezza sulla Palestina mettendo in risalto la dimensione umana della causa palestinese. I miei scritti hanno uno stile diverso da quello giornalistico, che normalmente tratta le vite come numeri in statistiche e finisce col disumanizzare i palestinesi. Invece c’è una storia umana dietro ogni persona, che merita attenzione e ascolto. Io provo a raccontarla attraverso i miei occhi, ad esempio quando incontro un ex prigioniero che mi racconta la sua storia, o le famiglie che mi dicono ciò che hanno sofferto, le restrizioni imposte dal carcere israeliano per aumentarne l’oppressione e negare loro tutti i più elementari diritti garantiti dal diritto e dagli accordi internazionali.

Per non dimenticare... il Diritto al Ritorno - Tutti a Gaza 2013

Siamo donne e uomini che ritengono che il diritto al ritorno sia un punto irremovibile e centrale per il futuro del popolo di Palestina. Nessun risarcimento potrà mai ripagare le sofferenze e le privazioni di decenni di diaspora, ma il riconoscimento di questo diritto è l’unico modo per poter pensare ad una soluzione che ponga fine all’occupazione delle terre palestinesi.

Per queste ragioni crediamo che si debba ricordare a noi e al mondo che l’occupazione ha generato una terribile diaspora del popolo di Palestina e che oggi ci sono palestinesi in Libano, come in Giordania, Siria, Iraq e altri Paesi – non ultimo il nostro Occidente ma che ci sono palestinesi rifugiati nella stessa Palestina.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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