Vittorio Arrigoni

VITTORIO, VOCE E OCCHI DELLA PALESTINA

«9 aprile 2011
Ore 19:15 locali.

Un drone israeliano, un veivolo comandato a distanza responsabile dell'uccisione di donne e bambini in queste ultime ore nella Striscia ha appena bombardato a Est di Zaitoun, Sud Est di Gaza city, a circa 200 metri dalle abitazioni della famiglia Samouni.

Il caso "Samouni" è uno degli attacchi terroristici più efferati della storia d'Israele. Agli inizi di gennaio, 29 membri della stessa famiglia vennero massacrati senza pietà dall'esercito israeliano. Erano tutti civili. Per lo più donne e bambini.

Stay human
Vik da Gaza city

Ps. Poco fa bombardamenti a Sudania, Nord della Striscia di Gaza: 3 feriti, uno dei quali in fin di vita»

Vik, un anno dopo... di ISM Italia

Torino, 8 aprile 2012

Un anno dopo

Un anno dopo la morte di Vittorio Arrigoni è doveroso porsi la domanda se siamo stati capaci di raccoglierne l'eredità morale e politica, come movimenti di solidarietà con la resistenza palestinese in generale e come ISM-Italia in particolare. Una risposta adeguata non è facile, forse impossibile. Mancano gli strumenti per avere un quadro di quello che si è mosso nella coscienza collettiva. Mancano informazioni di sintesi sulle numerose iniziative prese, in ogni parte del paese, da un anno a questa parte. Mancano informazioni sul carattere che assumeranno quelle previste la prossima settimana un anno dopo.

Sufficientemente chiaro è invece lo status dei movimenti, la loro frammentazione politica e organizzativa, la carenza ad ogni livello di spazi di confronto e di approfondimento. La scarsa propensione alla formazione e allo studio. La banalizzazione dei problemi che traspare nei social network, nei quali prevale una ossessiva ripetitività di notizie quotidiane, in assenza di analisi dei molti contesti mutanti. Lo scadere nell'umanitario di fronte alla crisi della dimensione politica. I risultati fallimentari di molte iniziative dove le tattiche hanno prevalso sulla definizione delle strategie. L'introiezione pericolosa di una dimensione islamofobica.

REPORT DELLA RIUNIONE NAZIONALE DEL FORUM PALESTINA

 25 MARZO 2012, ROMA

Dopo circa un anno e alcuni rinvii si è tenuta una prima riunione del Forum Palestina a cui hanno partecipato una ventina di compagni tra cui – fatto estremamente positivo - una numerosa rappresentanza di compagni palestinesi.

Diversi compagni e situazioni hanno tenuto a precisare che, nonostante la riunione fosse importante, altre scadenze, tra cui la preparazione della manifestazione del 31 marzo a Milano, il Newroz, e iniziative già messe in cantiere, impedivano loro di essere presenti.

Proprio per questa ragione abbiamo definito questa riunione come un primo momento di discussione per impostare la ripresa del lavoro e il rilancio dell’attività del Forum Palestina dentro questa nuova fase caratterizzata e resa complessa dalla debolezza dell’interlocutore palestinese, dalle rivolte e guerre civili in tutta l’area mediterranea e dall’involuzione dell’islam politico che, con la spaccatura tra posizioni antisioniste o antimperialiste e posizioni filo-monarchiche o filo-occidentali, ha scompaginato il fronte della resistenza.

Per dare seguito all’azione bisogna rimettere al centro innanzitutto il dibattito politico.

All’ordine del giorno:

  1. Un’analisi della situazione in Palestina e il nuovo scenario internazionale
  2. La giornata di solidarietà con i prigionieri palestinesi
  3. La solidarietà internazionalista e le campagne internazionali
  4. Il sito del Forum Palestina come strumento di dibattito, rete, indirizzo
  5. L’organizzazione della prossima riunione

Dalla Palestina alla Val Susa... I TERRITORI SONO DI CHI LI VIVE!

30 marzo 2012: in piazza anche a  Milano per la "Giornata della Terra palestinese"

Il 30 marzo 1976 lo stato d’Israele soffocava nel sangue una protesta in Galilea uccidendo sette palestinesi e ferendone decine.

Da allora il 30 marzo di ogni anno il popolo palestinese celebra la “Giornata della Terra”, in onore della lotta per la riappropriazione del territorio rubatogli dallo stato sionista, per denunciare al mondo i crimini del colonialismo israeliano, per resistere ai muri, ai check-point, agli espropri, per costruire libertà, uguaglianza e autodeterminazione per chiunque abiti quella terra.

30 marzo 2012: A Milano un presidio e un corteo hanno visto la partecipazione di centinaia di persone, tra cui molti palestinesi, egiziani e tunisini, che hanno voluto schierarsi, senza se e senza ma, con il popolo palestinese, denunciando l’occupazione sionista responsabile di quanto avviene in Palestina e sostenendo la resistenza di quel popolo loro così vicino.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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