Articolo pervenuto in redazione il 14 febbraio 2012
Vik, come lo chiamavano gli amici, era un attivista per i diritti umani. E' stato per più di dieci anni impegnato come volontario in giro per il mondo, Asia, America Latina, Est Europa, fino ad arrivare in Palestina e a Gaza, dove è stato sequestrato ed ucciso da un gruppo fondamentalista il 16 aprile 2011.
Era anche un giornalista, collaboratore de "Il Manifesto" e dai rari internet point (dotati di un generatore autonomo di elettricità) ci raccontava ogni giorno i sanguinosi bombardamenti che subiva il popolo palestinese durante l'attacco israeliano denominato "Piombo Fuso". La sua era l'unica voce che giungeva in Italia, e non solo, da quei luoghi dimenticati da tutti.