Vittorio Arrigoni

Vittorio Arrigoni, eroe contemporaneo già dimenticato

Articolo pervenuto in redazione il 14 febbraio 2012

Vik, come lo chiamavano gli amici, era un attivista per i diritti umani. E' stato per più di dieci anni impegnato come volontario in giro per il mondo, Asia, America Latina, Est Europa, fino ad arrivare in Palestina e a Gaza, dove è stato sequestrato ed ucciso da un gruppo fondamentalista il 16 aprile 2011.

Era anche un giornalista, collaboratore de "Il Manifesto" e dai rari internet point (dotati di un generatore autonomo di elettricità) ci raccontava ogni giorno i sanguinosi bombardamenti che subiva il popolo palestinese durante l'attacco israeliano denominato "Piombo Fuso". La sua era l'unica voce che giungeva in Italia, e non solo, da quei luoghi dimenticati da tutti.

VITTORIO: PER PROCURATORE PROCESSO PROCEDE BENE

Ieri nuova udienza-lampo. Ma il procuratore militare di Gaza city dice che è tutto regolare e promette maggior “efficienza”. Intanto resta un mistero l’assenza in aula di Amr Abu Ghoula, di uno dei quattro imputati.

Gaza, 31 gennaio 2012

Fa freddo. Accade di rado a Gaza, dove l’inverno è mite. La pioggia, tanto attesa dagli abitanti, ha trasformato la strade in un pantano. In queste occasioni emerge in modo ancora più evidente la condizione di questo piccolo e martoriato lembo di terra palestinese, con infrastrutture fragili e da anni stretta in un rigido blocco israeliano.

Anche il tribunale militare di Gaza city è un riflesso delle mancanza di risorse, della povertà aggravata da decenni di occupazione. L’umidità generata dalla pioggia ieri scorreva lungo le pareti dell’aula dove si celebra il processo agli assassini di Vittorio Arrigoni. Ma la sofferenza di giudici, avvocati, imputati e pubblico è durata poco. Anche questa undicesima udienza è terminata nel giro di pochi minuti, come le altre di gennaio. I testimoni della difesa, per l’ennesima volta, non si sono presentati e la corte ha aggiornato il processo al 13 febbraio. Scuotevano la testa Osama Qashua, uno degli amici più stretti di Vittorio, e gli internazionali presenti mentre lasciavano l’aula. I tempi si allungano. Abbiamo chiesto d’incontrare il capo della procura militare, il colonnello Ahmad Atallah. Al colloquio hanno partecipato anche Osama Qashua e due italiane, la fotoreporter Rosa Schiano e una cooperante, Adriana Zega.

In Italia è forte l’attenzione verso il processo per l’assassinio di Vittorio Arrigoni. Ma il procedimento avanza con estrema lentezza. Come lo spiega?

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