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Bruxelles, Gaza – MEMO. L’Unione Europea ha definito come “intollerabile” il bombardamento indiscriminato della Striscia di Gaza da parte di Israele, chiedendo a Tel Aviv di evitare le vittime civili, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Anadolu.

“L’Unione Europea è profondamente preoccupata dall’escalation di violenza degli ultimi giorni in Israele e nel Territorio palestinese occupato”, ha detto il portavoce della Commissione europea Peter Stano, durante una conferenza stampa tenutasi giovedì nella capitale belga, Bruxelles.

Ha aggiunto che “Israele deve prendere precauzioni e tutte le possibili misure per prevenire le vittime civili nelle sue operazioni e rispettare il diritto internazionale umanitario”, aggiungendo che il bombardamento indiscriminato della Striscia di Gaza è “inaccettabile e intollerabile”.

Stano ha ribadito l’appello del blocco a entrambe le parti affinché “esercitino il massimo della moderazione”.

Mercoledì, una fonte palestinese ha riferito che gli sforzi egiziani per mediare un cessate il fuoco tra Israele e le fazioni palestinesi a Gaza sono entrati in stallo.

L’esercito israeliano ha dichiarato che i suoi attacchi aerei su Gaza fanno parte della sua Operazione” Scudo e Freccia“, in risposta al lancio di razzi da Gaza, avvenuto a seguito della morte di un prigioniero in sciopero della fame in un carcere israeliano, la settimana scorsa.

Le fazioni palestinesi a Gaza hanno reagito agli attacchi israeliani lanciando una serie di razzi contro Israele.

Secondo le statistiche palestinesi, almeno 130 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano dall’inizio di quest’anno. Nel medesimo periodo, 19 israeliani sono stati uccisi in attacchi separati.

Traduzione per InfoPal di F.HL.

Gaza. La Società del Mezzaluna Rossa palestinese ha chiesto giovedì alle organizzazioni internazionali di fare pressione su Israele affinché apra un corridoio umanitario per consentire l’ingresso di forniture mediche e aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.

“I checkpoint dell’occupazione israeliana che circondano Gaza continuano chiusi per il quarto giorno consecutivo, il che preannuncia una crisi umanitaria, alla luce della grande carenza di forniture mediche e materiali di cui soffre il sistema sanitario”, ha dichiarato l’organizzazione a Quds Press, sottolineando che il diritto internazionale umanitario obbliga le autorità d’occupazione “a consentire le operazioni di soccorso a beneficio dei residenti del territorio occupato”.

Oltre ad un blocco di 16 anni, Gaza è teatro di un attacco israeliano da martedì, che ha causato la morte di 33 palestinesi e il ferimento di molti civili, e ha danneggiato centinaia di edifici e strutture e provocato una grave crisi di elettricità e carburante.

(Fonti: MEMO e Quds Press. Foto: archivio https://www.icrc.org/en/doc/resources/documents).

Traduzione per InfoPal di F.L.

Gaza. Venerdì sera, due cittadini palestinesi sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano nel quartiere di an-Nasr, a ovest della città di Gaza.

Due corpi sono stati recuperati da un appartamento residenziale preso di mira nel quartiere di an-Nasr.

Il ministero della Salute palestinese ha riferito che due salme e 5 feriti sono arrivati al complesso medico di ash-Shifa a seguito del recente attacco aereo israeliano che ha preso di mira l’appartamento.

Al-Jazeera ha riferito che una delle vittime del bombardamento israeliano di questa sera è un leader delle Brigate al-Quds, il braccio armato del Jihad islamico.

33 palestinesi, tra cui sette bambini, 4 donne e due anziani, sono stati uccisi e altri 106 sono rimasti feriti dall’inizio dell’aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza, scatenata all’alba di martedì.

(Fonti: PIC e Quds Press).

 [Foto: Mohammed Asad/Middle East Monitor].

Gaza – MEMO. Le Autorità d’occupazione israeliane hanno impedito ai giornalisti stranieri di entrare a Gaza dall’inizio dell’offensiva, avvenuta nella notte di martedì.

In un comunicato stampa, il capo dell’Ufficio governativo per i media (OGM) a Gaza, Salameh Maarouf, ha dichiarato: “L’occupazione israeliana ha chiuso il valico di Beit Hanun e ha impedito alle troupe dei media stranieri di entrare nella Striscia per coprire la sua offensiva”.

Maarouf ha invitato la Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ) e tutti gli altri organismi interessati alla libertà di stampa e di espressione ad adottare misure pratiche contro l’occupazione israeliana, in modo da revocare le sue restrizioni all’ingresso delle troupe dei giornalisti.

Ha considerato il divieto israeliano all’ingresso della stampa straniera come una “violazione della libertà dei giornalisti di esercitare il proprio lavoro, nonché una violazione del loro diritto alla libera circolazione”.

Allo stesso tempo, ha sottolineato che l’occupazione israeliana vieta ai giornalisti stranieri di entrare a Gaza durante ogni offensiva che porta avanti contro l’enclave costiera assediata.

Maarouf ha sottolineato che “il silenzio degli organismi internazionali che si occupano dei media è la ragione che incoraggia l’occupazione israeliana a ripetere e continuare le sue violazioni oppressive e repressive”.

Hebron/al-Khalil. Mercoledì, le forze d’occupazione israeliane (IOF) hanno sradicato 600 ulivi nella città palestinese di Hebron, a sud della Cisgiordania occupata, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Safa.

Fonti locali hanno riferito a Safa che le forze d’occupazione israeliane hanno anche danneggiato una cisterna per l’acqua e demolito le tende utilizzate dai contadini delle famiglie Fatafteh e Thebayneh.

Le fonti hanno affermato che le fattorie prese di mira sono situate nell’area del monte al-Hardash, a Tarqomia, e che si tratta della preparazione all’esproprio per l’espansione di due colonie israeliane nell’area.

Nel frattempo, l’occupazione israeliana ha sequestrato una scavatrice di proprietà di Kayed Jabarin, che stava scavando per installare tubi da utilizzare per l’irrigazione delle fattorie a Masafer Yatta, sempre a Hebron.

Allo stesso tempo, le IOF hanno arrestato un membro del comune di Hebron, Tamer al-Atrash, mentre stava entrando nel vecchio edificio municipale, che Israele vuole demolire.

La scorsa settimana, le IOF hanno attaccato una donna del comune, Liane Abu Esha, mentre stava entrando nell’edificio.

Hebron/al-Khalil – WAFA. Giovedì le forze d’occupazione israeliane hanno emesso un ordine di sospensione dell’estensione di un oleodotto nell’area di Ghezawah, a Masafer Yatta, nella città occupata di Hebron/al-Khalil, in Cisgiordania.

Osama Makhamra, un attivista, ha dichiarato a WAFA che le IOF hanno fatto irruzione nell’area di Ghezawah, nella cittadina di Ma’in, a Masafer Yatta, e hanno ordinato di fermare la costruzione di un acquedotto di proprietà del residente locale Yasser Jabbarin.

Ha anche osservato che le IOF privano i cittadini nelle suddette aree di molti servizi essenziali e impediscono a loro e alle organizzazioni di costruire reti idriche ed elettriche, come parte della politica coloniale israeliana che mira a cacciare i residenti dalle loro terre, e sequestrarle per scopi di espansione.

Mercoledì le IOF hanno sequestrato il bulldozer che stava lavorando all’estensione dell’oleodotto e ne hanno arrestato il proprietario.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.

Gerico e Betlemme – PIC. Le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno demolito, mercoledì, tre case palestinesi a Gerico e la scuola al-Tahadi 5, ad est di Betlemme, per la seconda volta, questa settimana.

Fonti locali hanno affermato che i bulldozer militari israeliani hanno demolito tre case nella cittadina di al-Dyuk at-Tahta, ad ovest di Gerico.

L’attivista locale Hassan Brijieh ha anche rivelato che le IOF hanno demolito la scuola al-Tahadi 5 per la seconda volta, questa settimana, e la terza dalla sua istituzione nell’area di Jubb ad-Dib.

I soldati sono arrivati all’alba nel sito della scuola, che ospitava 60 studenti ed era composta da cinque aule.

Dal 2016, le IOF hanno demolito 11 scuole palestinesi, molte delle quali finanziate dall’Unione Europea.

A gennaio, un gruppo di esperti delle Nazioni Unite aveva chiesto di agire per fermare la demolizione “sistematica e deliberata” delle strutture palestinesi da parte di Israele.

Traduzione per InfoPal di F.L.

Gaza. Venerdì mattina, il ministero della Sanità palestinese a Gaza ha diffuso la notizia della morte di Ilyan Atta Ilyan Abu Wadi (36 anni), del nord della Striscia di Gaza, a seguito delle ferite riportate ieri, giovedì.

Per il quarto giorno consecutivo la Striscia di Gaza subisce un’aggressione israeliana, che ha provocato l’assassinio di cinque capi dell’apparato militare del movimento del Jihad islamico per un totale di 31 vittime, tra le quali 7 bambini e 4 donne, oltre a 93 feriti e ingenti danni a edifici e strutture.

(Fonti: Quds Press, PIC, Wafa).

Quds Press. L’israeliano Magen David Adom ha affermato che 57 israeliani sono stati feriti dai razzi lanciati dalla resistenza palestinese dall’inizio dell’aggressione israeliana sulla Striscia di Gaza.

Ha, inoltre, lanciato un appello, questo venerdì mattina, a donare il sangue per la cura dei coloni, feriti dai razzi della resistenza palestinese.

A sua volta, il quotidiano ebraico Yedioth Ahronoth, ha affermato che 866 razzi sono stati lanciati da Gaza alle 6:00 di venerdì.

Betlemme-MEMO. Mercoledì, le Forze d’occupazione israeliane hanno nuovamente demolito la scuola Jibb ad-Dib, finanziata dall’UE, vicino a Betlemme, pochi giorni dopo che era stata demolita e ricostruita di nuovo.

L’attivista palestinese Hasan Breijieh, direttore della Commissione per la resistenza al Muro e alle colonie a Betlemme, ha dichiarato che gli abitanti della cittadina si aspettavano che la scuola fosse demolita, “ma non così rapidamente come è successo”.

Ha aggiunto che le IOF hanno fatto irruzione nella cittadina, si sono avvicinate alla scuola e hanno impedito alle persone di raggiungerla, prima di demolirla.

Domenica scorsa, le IOF hanno demolito la scuola, dove studiano 60 studenti dalla prima alla quarta elementare.

Gli abitanti della cittadina, gli attivisti di altre aree della Cisgiordania e gli stranieri l’hanno ricostruita il giorno successivo, installando due grandi tende per aiutare gli studenti a continuare la loro istruzione. “Ma ciò non è durato a lungo”, ha detto, lamentando la “mancanza di azione dell’UE”.

Nel frattempo, le IOF hanno demolito tre case di proprietà privata appartenenti a palestinesi nella cittadina di al-Dyuk, nella parte occidentale di Gerico.

Issam Samrat, un attivista palestinese, ha dichiarato: “Questa demolizione fa parte delle politiche israeliane in corso, che includono l’emissione di ordini di demolizione e la demolizione delle case”.

Ha aggiunto che ciò fa parte della “politica israeliana di espulsione forzata che mira a svuotare l’area dei suoi residenti palestinesi autoctoni, a beneficio dell’espansione delle colonie”.

Gaza. L’aggressione israeliana alla Striscia di Gaza è entrata venerdì nel suo quarto giorno.

Fin dalle prime ore del mattino, i jet israeliani hanno lanciato una serie di nuovi raid aerei, prendendo di mira diversi siti della Striscia assediata.

Giovedì, otto palestinesi sono stati uccisi durante gli attacchi israeliani, tra cui due leader delle Brigate al-Quds, l’ala armata del Movimento del Jihad islamico – l’ultimo dei quali Ahmad Abu Daqqa, assassinato in un bombardamento contro il campo profughi di Khan Yunis.

Israele ha ucciso 30 palestinesi e ferito più di altri 93 negli ultimi attacchi aerei sulla Striscia di Gaza lanciati da martedì.

Le vittime includono sette bambini e quattro donne, oltre a cinque leader delle Brigate al-Quds.

Nel frattempo, le fazioni della resistenza palestinese a Gaza hanno continuato a lanciare razzi per rappresaglia dall’enclave costiera assediata verso Israele, uccidendo un colono, giovedì.

(Fonti: PIC, Quds Press e Wafa).

Gaza-Quds Press. Il ministero della Sanità palestinese a Gaza ha reso nota la morte di un palestinese a seguito dei recenti bombardamenti israeliani, nel nord della Striscia di Gaza.

Il ministero ha affermato, in un breve comunicato, che la salma della vittima è arrivata all’ospedale indonesiano.

Fonti locali hanno affermato che i nuovi bombardamenti israeliani hanno preso di mira l’area “Abd Rabbo”, a est del campo Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza.

Gli aerei da guerra israeliani hanno colpito anche terreni agricoli, sulla strada 10, a sud della città di Gaza, e un altro a nord, senza registrare alcun ferito.

Per il terzo giorno consecutivo la Striscia di Gaza subisce un’aggressione israeliana, che ha provocato 29 morti, tra cui l’assassinio di cinque capi dell’apparato militare del Jihad islamico, oltre a 91 feriti e ingenti danni a edifici e strutture.

Quds Press. Il corrispondente del Canale 13 israeliano ha confermato la morte di un colono e il ferimento di altri 13, a seguito del lancio di una nuova serie di razzi da parte delle fazioni palestinesi nella serata di giovedì.

I media ebraici hanno riferito che uno dei razzi ha colpito direttamente un edificio di quattro piani a Rehovot, a sud di Tel Aviv.

Le sirene hanno suonato nei sobborghi meridionali di Tel Aviv, Ramle e nella pianura interna a sud di Tel Aviv, nel centro della Palestina occupata.

La resistenza ha anche lanciato razzi contro Ashkelon, Zikim e Nativ Ha’asra a nord della Striscia di Gaza.

Gaza. Giovedì pomeriggio, due palestinesi sono stati uccisi e un terzo è rimasto ferito in un bombardamento israeliano che ha preso di mira l’est e il sud della città di Gaza.

L’artiglieria di occupazione, con il supporto dell’aviazione, ha bombardato le aree orientali del quartiere di ash-Shujaiya, a est di Gaza, e del quartiere di az-Zaytun, a sud.

Per il terzo giorno consecutivo la Striscia di Gaza subisce un’aggressione israeliana, che ha provocato l’assassinio di cinque capi dell’apparato militare del Jihad islamico. Il bilancio attuale è di 28 persone uccise, tra cui 7 bambini e 4 donne, oltre a 80 feriti e ingenti danni a edifici e strutture.

(Fonti: Quds Press e Wafa).

Gerusalemme/al-Quds. Giovedì mattina, decine di coloni hanno preso d’assalto il complesso della Moschea di al-Aqsa, dalla Porta al-Mughrabi, sotto la stretta protezione della polizia di occupazione israeliana.

Il Dipartimento delle dotazioni islamiche, al-Awqaf, affiliato alla Giordania, nella Gerusalemme occupata ha dichiarato che decine di coloni hanno preso d’assalto la moschea di al-Aqsa, effettuato visite provocatorie nei suoi cortili ed eseguito rituali nell’area di Bab ar-Rahma, a est della moschea.

La polizia di occupazione continua a imporre rigide restrizioni all’ingresso dei palestinesi ad al-Aqsa, controlla le loro identità personali e trattiene alcuni di loro ai cancelli esterni.

Sono stati lanciati appelli palestinesi per recarsi nei cortili di al-Aqsa e contrastare i piani dei coloni per la più grande incursione nell’anniversario del cosiddetto “Giorno dell’Unificazione di Gerusalemme”, corrispondente al 18 maggio.

Ogni giorno, tranne il venerdì e il sabato, la moschea di Al-Aqsa è testimone di una serie di violazioni e incursioni da parte dei coloni, sotto la protezione della polizia di occupazione, nel tentativo di imporre il pieno controllo sulla moschea e di dividerla temporalmente e spazialmente.

Ramallah. Tre cittadini palestinesi sono rimasti feriti, mercoledì mattina, quando sono stati attaccati da soldati e coloni israeliani nella cittadina di Deir Dibwan, a est di Ramallah, nella Cisgiordania occupata.

Il ministero della Salute palestinese ha affermato che tre contadini feriti sono stati portati all’ospedale di Ramallah, dopo che le forze ed i coloni israeliani li hanno attaccati a Deir Dibwan.

Due dei cittadini sono stati feriti con proiettili mentre il terzo ha riportato una frattura al ginocchio, secondo il ministero della Salute.

(Fonti: PIC, Wafa e Quds Press).

Gaza. Martedì sera, le autorità d’occupazione israeliane (IOA) hanno sospeso l’ingresso e l’uscita di persone e merci da e verso Gaza attraverso due valichi fino a nuovo avviso.

Il ministero della Salute palestinese ha affermato che la decisione israeliana di chiudere il valico di frontiera di Beit Hanun ha privato 142 pazienti e cinque casi critici di ricevere cure negli ospedali specializzati di Gerusalemme e della Cisgiordania.

La mossa israeliana viola il diritto umanitario internazionale e la Quarta Convenzione di Ginevra, ha affermato il ministero.

Il ministero della Salute ha invitato le autorità competenti a fare pressione sull’IOA per facilitare il viaggio dei pazienti per le cure, prima che sia troppo tardi.

Da parte sua, il Centro per i diritti umani al-Mizan ha affermato che Israele ha ulteriormente inasprito le sue misure illegali di chiusura su Gaza, chiudendo i valichi di Beit Hanoun e Karem Abu Salem.

Se la completa chiusura di Gaza da parte di Israele dovesse continuare, ciò aggraverebbe le già tristi condizioni di vita e umanitarie di oltre due milioni di palestinesi che vivono nella Striscia, ha avvertito il Centro.

“La chiusura di Beit Hanun, l’unico passaggio pedonale di Gaza verso Israele, nega a centinaia di pazienti medici l’accesso agli ospedali in Cisgiordania, tra cui Gerusalemme, Israele o all’estero, in particolare quelli con malattie gravi che necessitano di cure mediche salvavita altrimenti non disponibili a Gaza a causa della chiusura di Israele”, ha concluso.

(Fonte: PIC e Quds Press).

Gerusalemme/al-Quds. Mercoledì, i bulldozer israeliani hanno demolito due appartamenti di proprietà palestinese nella cittadina di Jabal al-Mukabber, nella città occupata di Gerusalemme, con il pretesto che erano stati costruiti senza licenza.

Secondo le fonti, i due appartamenti erano di 220 metri quadrati ciascuno, di proprietà dei fratelli Feras e Ali Shuqeirat e abitati da 10 persone, in maggioranza bambini.

Feras ha affermato di aver ricevuto un avviso di demolizione dalle autorità israeliane lo scorso febbraio e che tutti i tentativi per impedire la demolizione del suo appartamento e di quello di suo fratello Ali non hanno avuto successo, sottolineando che il tribunale del comune d’occupazione aveva emesso una sentenza circa due mesi fa per congelare la decisione di demolizione fino a settembre, ma lui e suo fratello sono stati informati dall’avvocato la scorsa settimana che il comune aveva presentato al tribunale una richiesta per annullare la sentenza, e questo ha approvato la demolizione.

(Fonti: Wafa e PIC).

Traduzione per InfoPal di F.L.

Mosca – WAFA. Martedì, la Russia ha espresso dolore per l’uccisione di un cittadino russo negli attacchi aerei israeliani contro la Striscia di Gaza assediata.

L’ufficio di rappresentanza russo presso l’Autorità palestinese ha espresso in un tweet il proprio dolore per l’uccisione di un noto dentista, Jamal Khuswan, nella serie di attacchi aerei lanciati dall’esercito israeliano su Gaza.

Khuswan, 53 anni, è stato ucciso insieme alla moglie, Mervat, e al figlio di 21 anni, Youssef, uno studente di medicina, che dormivano tutti nel loro appartamento nel centro della città di Gaza.

Lasciandosi orfani due bambini, tra cui Miral di 10 anni, che è apparso in un filmato diventato virale sulle piattaforme dei social media chiedendo “dov’è mio padre?”, al suo arrivo all’ospedale al-Shifa, l’ufficio di rappresentanza ha aggiunto che due bambini russi sono ora senza genitori.

Nel frattempo, il Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR) ha dichiarato in un comunicato stampa che “un dottore palestinese in possesso di passaporto russo, insieme a sua moglie e suo figlio, sono stati uccisi nel loro appartamento residenziale che è stato colpito insieme ad un altro, nel quale si trovava uno dei comandanti presi di mira nello stesso edificio. Il medico era uno dei più importanti specialisti di impianti dentali e presidente del Consiglio di amministrazione della al-Wafaa Charitable Society, un’organizzazione non governativa membro della Rete di organizzazioni non governative palestinesi (PNGO) e che gestisce l’ospedale al-Wafaa per la Riabilitazione Medica e la Chirurgia Specialistica, che è stata precedentemente e più volte bombardata”.

Khuswan, sua moglie, Mervat, ed il figlio di 21 anni, Youssef, sono tra i 22 palestinesi uccisi in una serie di attacchi aerei israeliani simultanei nelle prime ore di martedì.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.

Gaza. In seguito agli attacchi israeliani avvenuti martedì che hanno ucciso 22 persone, tra cui donne e bambini, nella Striscia di Gaza assediata, l’esercito d’occupazione ha dispiegato il sistema di difesa missilistica Iron Dome per contrastare i razzi dei gruppi della resistenza palestinese. Secondo i resoconti dei media israeliani, migliaia di ebrei sono stati evacuati dalle colonie intorno a Gaza.

Ynet news ha riferito che gli israeliani che vivono nelle colonie vicino a Gaza temono ritorsioni palestinesi per gli attacchi aerei “preventivi”. Nel frattempo, l’esercito israeliano ha evacuato la base militare di Zekim, a nord di Gaza, e ha vietato qualsiasi movimento sulle rotte parallele alla barriera di sicurezza di Gaza, temendo cecchini e missili anti-Iron Dome lanciati da Gaza.

I rapporti affermano che l’esercito israeliano ha anche preparato il sistema Iron Dome nel nord di Israele, in caso di attacchi dall’altra parte del confine libanese.

I comuni delle città israeliane entro 40 km da Gaza hanno chiuso le scuole e ordinato ai residenti di rimanere a casa a causa della potenziale risposta della resistenza palestinese.

(Fonte: MEMO).

(Foto: Iron Dome CRAM a Sderot. Wikipedia).

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