Il 3 aprile si è svolta una chat ospitata dal presidente americano del Kimberley Process (KP) Gillian Milovanovic, annunciata come un’opportunità per il pubblico di familiarizzare con il KP, "Scopri che cos’è e cosa significa".
Gli attivisti dei diritti umani preoccupati per l'anomalia del KP, in base a cui i diamanti tagliati e lavorati, accumulati in violazione dei diritti umani, sono in grado di eludere il processo e possono pertanto essere venduti ai consumatori ignari come "zone esenti da conflitti", hanno cercato di partecipare alla discussione. Gli attivisti si sono dimostrati preoccupati soprattutto per i diamanti israeliani sporchi di sangue fuori dal controllo del KP e quindi disponibili sul mercato, nonostante finanzino l'esercito israeliano, accusato di crimini di guerra dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.
Il mese scorso oltre 20 gruppi per i diritti umani hanno rilasciato una dichiarazione chiedendo al Kimberley Process di vietare il commercio di diamanti provenienti da Israele. I gruppi per i diritti umani ritengono che, se i gioiellieri continueranno a facilitare e trarre profitto dal commercio dei diamanti insanguinati israeliani, causeranno un danno d’immagine irreparabile al brand dei diamanti, sempre più associati allo spargimento di sangue e ai crimini di guerra.