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appelli, campagne ed azioni per il Boicotaggio, Disinvestimento e Sanzioni
contro la politica e la cultura di Apartheid israeliane

 

9 July 2005
 

Palestinian Civil Society Call for BDS

 

Palestinian Civil Society Calls for Boycott, Divestment and Sanctions

against Israel Until it Complies with International Law

and Universal Principles of Human Rights


One year after the historic Advisory Opinion of the International Court of Justice (ICJ) which found Israel’s Wall built on occupied Palestinian territory to be illegal; Israel continues its construction of the colonial Wall with total disregard to the Court’s decision. Thirty eight years into Israel’s occupation of the Palestinian West Bank (including East Jerusalem), Gaza Strip and the Syrian Golan Heights, Israel continues to expand Jewish colonies. It has unilaterally annexed occupied East Jerusalem and the Golan Heights and is now de facto annexing large parts of the West Bank by means of the Wall. Israel is also preparing – in the shadow of its lanned redeployment from the Gaza Strip – to build and expand colonies in the West Bank. Fifty seven years after the state of Israel was built mainly on land ethnically cleansed of its Palestinian owners, a majority of Palestinians are refugees, most of whom are stateless. Moreover, Israel’s entrenched system of racial discrimination against its own Arab-Palestinian citizens remains intact.

The global movement for a campaign of Boycott, Divestment and Sanctions (BDS) against Israel until it complies with international law and Palestinian rights was initiated by Palestinian civil society in 2005, and is coordinated by the Palestinian BDS National Committee (BNC), established in 2007. BDS is a strategy that allows people of conscience to play an effective role in the Palestinian struggle for justice.
 
 

For decades, Israel has denied Palestinians their fundamental rights of freedom, equality, and self-determination through ethnic cleansing, colonization, racial discrimination, and military occupation. Despite abundant condemnation of Israeli policies by the UN, other international bodies, and preeminent human rights organisations, the world community has failed to hold Israel accountable and enforce compliance with basic principles of law. Israel’s crimes have continued with impunity.

BOICOTTA ISRAELE - BOICOTTA NICHI VENDOLA

BOICOTTA ISRAELE - BOICOTTA NICHI VENDOLA
Comunicato del "Comitato con la Palestina nel cuore", Roma
 

Il comunicato stampa della Press Regione-Agenzia giornalistica sulle dichiarazione del Presidente della Regione Puglia Niki Vendola molto sinceramente non ci sgomenta, perché perfettamente in linea sia con il personaggio, sia con il manifesto sionismo della stragrande maggioranza del panorama politico italiano.

Con la scusa della cultura ebraica e del suo festival in terra di Puglia Niki Vendola parla di questioni concrete come “rapporti economici, commerciali, istituzionali”, quelli che realmente stanno a cuore allo Stato di Israele, e non a caso questo è avvenuto a margine di un incontro con l’Ambasciatore di quello stato, e non certo con l’addetto culturale.

Vendola prosegue poi nel panegirico di Israele citando esempi calzanti non nel campo culturale ma in quello dei rapporti economici, cita infatti la trasformazione di “aree desertiche in luoghi produttivi e in giardini”, dice che Israele è un “Paese che si confronta col tema mondiale del governo del ciclo dell’acqua, dell’energia, dei rifiuti con pratiche di avanguardia” ecc.

Facciamo un po’ di chiarezza intanto su queste affermazioni:

Israele ha trasformato il deserto in giardini grazie al furto sistematico e costante dell’acqua del popolo palestinese, della Siria (alture del Golan) e del Libano (area delle Fattorie di Shebaa), i palestinesi vivono al limite della disidratazione, altro che governo del ciclo delle acque!, per quanto riguarda i rifiuti invece se Vendola si riferisce al sistema di trattamento usato dalla ArrowBio che la giunta Polverini vuole adottare nel Lazio e che si sta cercando di installare presso il comune di Guidonia non c’è nulla di innovativo, questo sistema viene proposto ed installato anche da ditte italiane, e sarebbe certamente trasparente conoscere i costi delle rispettive proposte; per l’energia basti ricordare che il 40% del fabbisogno del gas di Israele viene fornito dall’Egitto al 25% del costo di mercato, ovvero rapinando il popolo egiziano di questa ricchezza, e non a caso recentemente c’è stato un secondo attentato al gasdotto in questione.

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