Un appello lanciato dalle comunità palestinesi in Italia chiede a tutte le forze solidali con il popolo palestinese e indignate per l'ennesimo mattatoio scatenato da Iraele contro Gaza di mobilitarsi e indica una data, sabato 27 settembre, per una manifestazione nazionale a Roma.
Qui di seguito il testo dell'appello:
Terra, pace e diritti per il popolo palestinese. Fermiamo l’occupazione
Appello per una manifestazione nazionale in sostegno al popolo palestinese il 27 settembre a Roma
L’aggressione Israeliana contro il popolo palestinese continua, dalla pulizia etnica del 1948, ai vari massacri di questi decenni, dal muro dell’apartheid, all’embargo illegale imposto alla striscia di Gaza e i sistematici omicidi mirati, per finire con il fallito tentativo di sterminio perpetuato in questi ultimi giorni sempre a Gaza causando più di 2000 morti ed oltre 10.000 ferite.
Il Coordinamento delle comunità palestinesi in Italia indice una manifestazione nazionale di solidarietà:
- per il diritto all’autodeterminazione e alla resistenza del popolo palestinese:
- per mettere fine all’occupazione militare israeliana;
- per la libertà di tutti i prigionieri politici palestinesi detenuti nelle carceri israeliane;
- per la fine dell’embargo a Gaza e la riapertura dei valichi;
- per mettere fine alla costruzione degli insediamenti nei territori palestinesi.
- per il rispetto della legalità internazionale e l’applicazione delle risoluzione del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
- per uno stato democratico laico in Palestina con Gerusalemme capitale (come sancito da molte risoluzioni dell’Onu).
- l’attuazione del dritto al ritorno dei profughi palestinesi secondo la risoluzione 194 dell’Onu e la IV Convenzione di Ginevra.
Chiediamo a tutte le forze democratiche e progressiste di far sentire la loro voce contro ogni forma di accordi militari con Israele.
Chiediamo al Governo italiano e in qualità di presidente del “semestre” dell’UE di adoperarsi per il riconoscimento europeo dei legittimi diritti del popolo palestinese e mettere fine alle politiche di aggressione di Israele, utilizzando anche la pressione economica e commerciale su Israele.
Il coordinamento delle Comunità palestinesi in Italia chiede a tutte le forze politiche e sindacali e a tutti le associazioni e comitati che lavorano per la pace e la giustizia nel mondo di aderire alla nostra manifestazione inviando l’adesione al nostro indirizzo mail comunitapalestineseitalia@gmail.com
Coordinamento delle Comunità Palestinesi in Italia
Prime adesioni:
Comitato "Con la Palestina nel cuore" - Roma
Comunità palestinese di Roma e Lazio
Comunità palestinese Puglia
Comunità palestinese Campania
Comunità palestinese Toscana
Comunità palestinese Lombardia
Comunità palestinese Sardegna
Comunità palestinese Emilia Romagna
Comunità palestinese Abruzzo e Molise
Comunità palestinese Veneto
Associazione Amici dei prigionieri palestinesi
Unione generale ingegneri e architetti palestinesi
Unione generale medici e farmacisti palestinesi
Mezza luna rossa palestinese
Associazione Amici della Mezza luna rossa palestinese
Partito dei comunisti italiani (nazionale)
Rifondazione comunista (nazionale)
Confederazione Cobas
Assopace Roma
Rete palermitana di solidarietà "Con la Palestina nel cuore" di Palermo
Forum Palestina
Rete romana di solidarietà con la Palestina
Piattaforma Comunista
Rete dei Comunisti
Unione Democratica Arabo Palestinese - UDAP Italia
Associazione Amicizia Sardegna Palestina
Fronte Palestina
Unione Sindacale di Base (USB)
Movimento No Muos
Associazione Nazionale Giuristi Democratici
Gruppo consiliare di SEL al Comune di Roma
Comitato "Donbass antinazista"
Partito Comunista dei Lavoratori
Comunità palestinese Puglia e Basilicata
Comune di Soriano Nel Cimino (VT)
Comune di Rieti
Comune di Senigallia
"Libera Gaza in Libera Palestina" di Anzio, Aprilia, Nettuno
100 Thousand Poets for Change Bologna – Modena – Reggio Emilia e Mira
Associazione di Amicizia italo-palestinese onlus di Firenze
Associazione Senzaconfine di Aprilia
Associazione Solidarietà Proletaria (ASP)
Associazione Un ponte per
AWMR Italia - Donne della Regione Mediterranea
Centro Documentazione Pace onlus di Ivrea (TO)
Circolo di Ivrea del Partito della Rifondazione Comunista di Ivrea (TO)
Comitato BDS Campania
Comitato di Solidarietà con il Popolo Palestinese di Torino
Coordinamento Freedom Flotilla Italia
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
L'Altra Europa
Rete di solidarietà con la Palestina e pace nel Mediterraneo BRUZZO/MOLISE
Salaam Ragazzi dell'Olivo-comitato di Milano-Onlus
SALAAM RAGAZZI DELL'OLIVO-COMITATO DI VICENZA
Scintilla Onlus
Sinistra Ecologia Libertà – Sardegna
U.S. Citizens for Peace & Justice - Rome
Rete No War - Roma
CGIL nazionale
ARCI Roma
CGIL Cagliari
Comitato "Palestina libera" Nuoro
Rete ECO (Ebrei contro l'Occupazione)
COLLETTIVO DI FORMAZIONE MARXISTA ‘STEFANO GARRONI’
Velletri for Palestine
Associazione di Amicizia Italia-Palestina di Brescia
Associazione studentesca Link - Roma
Associazione Stelle Cadenti-Artisti per la pace
I giovani palestinesi in Italia
Sinistra Anticapitalista
WILPF-Italia (Women International League for Peace and Freedom)
Invictapalestina
Legal Team Italia
Forum diritti e salute
Narramondo Teatro
Associazione SenzaConfine
Associazione culturale A. Gramsci - Cagliari
Coordinamento 'Palestina Libera' La Spezia Massa Carrara
RESTIAMO UMANI CON VIK – Venezia
Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus
Osservatorio sulla Repressione
Teatro bi.pop. Zaccaria Verucci
Adesioni individuali:
Sindaco – comune di Soriano nel Cimino (VT)
Petrangeli, sindaco Comune di Rieti
Lidia Boncoraglio
Nieddu Francesco
Michele Schirru
Federica Pitoni
Ada Donno AWMR Italia – donne della Regione Mediterranea
Giulia Tamanti
Joseph Alan Valia
Giorgio Forti - membro della Rete Ebrei Contro l'Occupazione
Marietta Tidei, deputato PD
Comuni aderenti ma non presenti:
Comune di Spinete
Comune di Trieste
Comune di Piacenza
Comune di Modena
Commenti
da No MUOS
No MUOS per la Palestina libera
Il Movimento No Muos, in assemblea, ha concordemente deliberato di aderire al corteo indetto dalle comunità Palestinesi per il 27 settembre a Roma.
Come anti-militaristi convinti, che si battono oramai da anni contro la base Us Navy di Niscemi contro la militarizzazione dei nostri territori e contro le guerre imperialiste, non possiamo non solidarizzare con un altro popolo, quello palestinese, che dall’altra parte del mediterraneo si batte contro un’altra occupazione militare. Non a caso a Niscemi ed in Sicilia, in molti paesi e città, ci si è mobilitati per la raccolta di farmaci per Gaza, contro il genocidio perpetrato da uno stato terrorista.
Anche per questo, accompagnati da una grande bandiera della Palestina, abbiamo violato le reti della base del Muos il 9 Agosto di quest’anno.Per questo saremo presenti in piazza a Roma con le nostre bandiere e continueremo in futuro a sostenere la causa palestinese boicottando attivamente l’economia di guerra israeliana.
No Muos! Palestina Libera!
Ora e sempre Al Mukawama/Resistenza!
dal FP
COMUNICATO DEL FRONTE PALESTINA
Sosteniamo la Resistenza antisionista
partecipiamo alla Manifestazione del 27 settembre a Roma
da Rete dei comunisti
La Rete dei Comunisti in piazza per la Palestina
La Rete dei Comunisti aderisce convintamente alla manifestazione nazionale a sostegno della resistenza palestinese convocata per sabato 27 settembre a Roma.
La mobilitazione al fianco dei diritti del popolo palestinese non dovrebbe essere nell'agenda politica solo nei momenti di dramma ed emergenza come l'ennesimo massacro compiuto a Gaza dalle forze armate israeliane.
Troppo spesso si dimenticano le complicità e le responsabilità che consentono ad Israele di agire attraverso il terrorismo di Stato senza mai subire sanzioni o ritorsioni da parte della cosiddetta comunità internazionale. Per molto meno di quanto fatto dall'apparato di occupazione israeliano in Medio Oriente e contro la popolazione palestinese, altri Stati hanno subito embarghi, sanzioni e addirittura interventi militari “punitivi”, processi nelle istituzioni giudiziarie internazionali.
E' questo doppio standard che rende inaccettabili le argomentazioni sulle guerre umanitarie, la legalità internazionale e le campagna sui diritti umani agitate dalle potenze imperialiste quando devono destabilizzare o aggredire un paese che ostacola i loro interessi strategici come accaduto in Iraq, Libia o hanno tentato di fare in Siria.
Il problema è che Israele è invece un cardine degli interessi strategici imperialisti in Medio Oriente e che spesso si incarica di fare “il lavoro sporco”. Contro i palestinesi ma non solo.
Una “comunità internazionale” che ha digerito senza ripercussioni l'ultimo massacro di Gaza e che ancora prima aveva digerito Piombo Fuso o il sistematico sistema di spoliazione e apartheid attuato dalle autorità israeliane contro i palestinesi o il riarmo nucleare di Israele fuori da ogni trattato o ispezione, ne è pienamente corresponsabile.
Bene hanno fatto le organizzazioni della resistenza palestinese a rifiutare per ben due volte la tregua che veniva proposta durante i bombardamenti di Gaza. Una semplice tregua senza meccanismi che ponessero fine all'assedio e alla lenta morte dei palestinesi chiusi da anni in un carcere a cielo aperto, non sarebbe valsa la morte di centinaia di uomini, donne, bambini sotto le bombe israeliane.
E bene fanno le organizzazioni della resistenza palestinese a tenere sotto pressione Israele senza concedere una pace che non preveda la giustizia e lo stop all'occupazione coloniale dei territori palestinesi attraverso gli insediamenti. Il sionismo reale dominante oggi, rende Israele un paese più simile ad un regime fascista di tanti altri.
Chi si dice equidistante tra le ragioni di Israele e quelle dei palestinesi è un complice dell'occupazione israeliana, del doppio standard e della asimmetria nella giustizia e nelle relazioni internazionali. E' bene ricordare che l'Italia – con governi di centro-destra o centro-sinistra – non ha mai cessato di essere complice del colonialismo israeliano attraverso accordi di cooperazione militare, accordi economici e accordi di cooperazione scientifica rilevanti. L'Italia ha recentemente venduto aerei per addestramento militare a Israele, consente ai bombardieri israeliani di partecipare alle prossime manovre militari in Sardegna, Finmeccanica collabora nel settore dei satelliti e delle tecnologie avanzate. E' stato fatto altrettanto nei confronti dei palestinesi? E allora perchè parlare ipocritamente di equidistanza, due popoli due stati, pace in Medio Oriente?
Per questi motivi e perchè la lotta dei palestinesi continua a configurarsi nitidamente come una lotta tra oppressi e oppressori, tra chi rivendica l'autodeterminazione e chi occupa, è opportuna la manifestazione di solidarietà con la Palestina del 27 novembre.
Rete dei Comunisti
da Associazione Amici della Mezzaluna Rossa palestinese
Comunicato dell'Associazione Amici della Mezzaluna Rossa palestinese
da Associazione Nazionale Giuristi Democratici
L'Associazione Nazionale giuristi democratici ha sottoscritto il sottostante appello in difesa della Palestina
PALESTINA: PACE, GIUSTIZIA, LIBERTA' E DIRITTI
Dal 1980 con il vertice di Venezia, l'Unione Europea sostiene la fine dell'occupazione militare israeliana e indica la strada della soluzione della questione palestinese con la creazione di due popoli due stati, per applicare le risoluzioni 242, 338, 194 delle Nazioni Unite.
Sono passati 34 anni e non solo non si é creato lo Stato di Palestina, ma è cresciuta a dismisura la colonizzazione dei territori occupati militarmente nel 1967.
L'Unione Europea continua a proclamare la necessità dei due popoli e due stati, continua la denuncia delle violazioni dei diritti umani da parte del governo israeliano, considera illegale la costruzione delle colonie, denuncia la violenza dei coloni, non riconosce Gerusalemme come capitale dello Stato di Israele e continua a sostenere che Gerusalemme Est deve essere la capitale dello Stato di Palestina.
Ma nulla è stato messo in atto per fermare la politica di colonizzazione israeliana. A 66 dalla Nakbaâ e dalla nascita dello stato di Israele, dopo 47 anni di occupazione militare, a venti anni dagli accordi di Oslo, Israele continua nella totale impunità a violare i diritti, a compiere crimini contro la popolazione civile di Gaza e della Cisgiordania.
L'operazione Margine protettivo terminata dopo 51 giorni e che ha visto l'uccisione di 2194 palestinesi, di cui 643 bambini, la distruzione di case, scuole infrastrutture ospedali, non è isolata ma strettamente connessa all'attacco alla terra, alla libertà nella Cisgiordania dove si intensificano gli arresti, le demolizioni di case, i check point e la confisca delle terre palestinesi per fare posto alle colonie.
Noi chiediamo che la Comunità Internazionale agisca per imporre ad Israele il ritiro dai territori occupati palestinesi e, come chiesto dalla Corte Penale Internazionale dell'Aja, lo smantellamento del Muro dell'apartheid e la fine dell'annessione coloniale, indispensabili e irrimandabili condizioni per portare pace, sicurezza e rispetto dei diritti per la Palestina e per Israele.
Il cessate il fuoco tra Hamas e Israele, negoziato al Cairo da tutte le forze politiche dell'Olp oltre ad Hamas con la mediazione dell'Egitto, non ha risolto i problemi perché l'assedio di Gaza non è cessato e la popolazione continua a restare chiusa nella gabbia di Gaza.
Chiediamo al governo italiano e all'Unione Europea di cui l'Italia è alla testa per questo semestre di:
Ci impegniamo:
18-9-2014
www.giuristidemocratici.it
da CONFEDERAZIONE COBAS
VITA , TERRA e LIBERTA' per il POPOLO PALESTINESE
ROMA 27 SETTEMBRE , H 14,30 P.ZA REPUBBLICA MANIFESTAZIONE NAZIONALE
Per il 27/9 la Comunità Palestinese in Italia ha fatto appello ad una straordinaria mobilitazione in sostegno del popolo palestinese. A questa chiamata generale stanno rispondendo da ogni angolo del Paese , realtà sociali, sindacali, ambientali, umanitarie, sopratutto la gente comune che dappertutto si era subito messa in moto per la cessazione dei bombardamenti e per tentare di lenire il martirio e la distruzione di Gaza, operata dal criminale regime israeliano.
ORA CON LA MANIFESTAZIONE DEL 27/9 SI PRETENDE MOLTO DI PIU'. Non solo la ricostruazione di Gaza- degli acquedotti,fognature, reti elettriche,ospedali,scuole: distrutti - bensì la cessazione dell'assedio e dell'isolamento di Gaza, con l'attivazione di scali aeroportuali e marittimi , l'apertura dei valichi con l'Egitto e Israele senza sottostare ai loro diktat, la possibilità di pesca ben oltre il limite delle 3 miglia, l'import-export diretto.
E NON BASTA ! Perchè il sacrificio di decine di migliaia di morti e invalidati, tra cui tantissimi bambini, non può restare impunito " in attesa della prossima aggressione israeliana", del perdurante genocidio.
C'è bisogno di una azione globale di lotta e boicottaggio nei confronti di tutte le attività israeliane, che determini quel rapporto di forza diffuso e cosciente, l'unico in grado di piegare i governi sionisti alla fine dell'occupazione dei territori palestinesi. A QUESTO , ULTERIORMENTE DISPONIAMO IL NOSTRO IMPEGNO , SOLLECITANDO:
ARRIVEDERCI A ROMA IL 27/9 CON IL POPOLO PALESTINESE, INTANTO FACCIAMO SVENTOLARE NELLE CASE-BALCONI I SIMBOLI E LA BANDIERA PALESTINESE.
CONFEDERAZIONE COBAS
da USB
L' Usb aderisce alla manifestazione per la Palestina di sabato 27
Sabato prossimo l’Unione Sindacale di Base sarà in piazza con le sue bandiere insieme a quel pezzo di società che non smette di sostenere, senza se e senza ma, il movimento di liberazione della Palestina. La carneficina scatenata su Gaza a luglio scorso è l’ennesima pagina di sangue scritta dal sionismo nei suoi 66 anni di occupazione neocoloniale della Palestina.
E’ dal 1948 che la pace giusta, per cui lotta il popolo palestinese, si scontra con gli interessi statunitensi ed europei che sostengono militarmente e politicamente Israele. Un rapporto da cui queste forze traggono un reciproco vantaggio e che viene imposto con la forza delle armi non solo ai palestinesi ma anche alle popolazioni dell’area medio orientale.
Sostenere le ragioni dei palestinesi significa denunciare le relazioni politiche, militari e commerciali che l’Italia e l’Unione Europea intrattengono con Israele.
In Italia la cooperazione è forte soprattutto nel settore militare e ad alta tecnologia, Finmeccanica è uno storico fornitore di Tel Aviv. Si tratta di forniture militari che rafforzano l’occupazione israeliana e che vengono utilizzate dall’esercito sionista per scatenare operazioni criminali come quella che ha devastato Gaza.
Nel giro di affari che lega Italia e Israele ci sono le forniture della Selex ES, i satelliti realizzati dalla Thales Alenia Space, la cooperazione nel programma OPSAT 3000 e la ben nota fornitura degli M346 dell’Aermacchi. E’ l’intero comparto industriale e militare ad essere coinvolto, mentre dall’altra parte c’è la maggioranza della popolazione del paese che non vuole sostenere l’occupazione israeliana. L’hanno ben dimostrato le 10 mila persone giunte al poligono militare di Capo Frasca in Sardegna per contestare le esercitazioni militari congiunte tra l’aviazione italiana e quella israeliana.
L’Unione Sindacale di Base:
Sabato 27 settembre saremo a Roma per una Palestina libera e indipendente
ore 14,30 P.zza della Repubblica - Roma
Unione Sindacale di Base
da Coordinamento delle Comunità Palestinesi in Italia
Il Coordinamento delle Comunità Palestinesi in Italia respinge con forza
l’adesione di ambienti fascisti, antisemiti e razzisti alla manifestazione
Il Coordinamento delle Comunità Palestinesi in Italia, nella imminenza della Manifestazione Nazionale che si terrà a Roma sabato 27 settembre, ribadisce il carattere antifascista dell’iniziativa di sabato prossimo e il rifiuto di qualsivoglia adesione e partecipazione alla stessa di gruppi fascisti, e/o antisemiti e razzisti.
Il Coordinamento delle Comunità Palestinesi in Italia denuncia inoltre il tentativo di Israele di accusare di antisemitismo chiunque lo attacchi e lo condanni: antisemita sarebbe l’ONU che l’ha condannato con ben 87 Risoluzioni; antisemite l’Unione Europea e la Corte Europea di Giustizia che hanno dichiarate illegali le colonie e la costruzione del muro che attraversa il territorio palestinese, dividendo ed isolando città e villaggi.
Il tentativo di confondere antisionismo ed antisemitismo va respinto, svelandone la falsità. L’antisionismo è il ripudio di un disegno coloniale antistorico ed aberrante. L’antisemitismo è ben altro: è una forma biasimevole di razzismo, lo stesso che animò a suo tempo l’orrenda follia nazifascista e quindi l’Olocausto.
Chi lotta per la libertà dei popoli e per i loro diritti, come quanti si battono per la causa palestinese, non può che condannare ed avversare ogni forma di antisemitismo, nella consapevolezza che le responsabilità dello Stato Israeliano e la condanna per le sue violazioni del diritto internazionale in nessun modo possono riversarsi sull’ebraismo e sugli ebrei, molti dei quali, per altro, sono apertamente schierati contro la politica di Israele ed a sostegno della causa palestinese.
Il Coordinamento delle Comunità Palestinesi in Italia, infine, nel ringraziare le forze politiche e sindacali, le organizzazioni della società civile, i Comuni e le singole persone che da tutta Italia hanno comunicato in gran numero la propria adesione, rivolge un invito ai cittadini ed alle cittadine democratiche che parteciperanno al corteo - che si snoderà da piazza della Repubblica (con concentramento alle ore 14,00) a piazza Santi Apostoli - a vigilare per respingere ogni tentativo di provocazione.
Roma 24 settembre 2014
Il Coordinamento delle Comunità Palestinesi in Italia
Per informazione
Dr. Nabeel Khair 3481669472
Mohammad Kalkili 3384864294
dai Giovani palestinesi
I giovani palestinesi in Italia aderiscono alla manifestazione nazionale per la Palestina indetta dal Coordinamento delle Comunità Palestinesi di Italia il 27 settembre a Roma ore 14:30 Piazza della Repubblica sulla base della seguente piattaforma:
Chiediamo a tutti coloro solidali con le lotte di giustizia e libertà di partecipare alla manifestazione nazionale per denunciare l’ennesimo massacro di Gaza e il progetto sionista di colonizzazione della Palestina, per sostenere la resistenza palestinese e chiedere la Liberazione della Palestina storica e il Ritorno ai loro villaggi per tutti i profughi palestinesi.
Condanniamo la politica di pulizia etnica che lo stato sionista perpetra dal momento della sua progettazione e fondazione con la complicità della comunità internazionale. Condanniamo fermamente l’assedio sotto cui è tenuta la Striscia di Gaza dal 2006 culminato nell’ultimo agghiacciante massacro cominciato l’8 luglio scorso. Il bilancio delle vittime è tragico più di 2.100 morti di cui 536 bambini; 11.000 feriti, di cui 3.000 bambini; più 1.800 orfani; oltre 100.000 sfollati e la drammatica distruzione di infrastrutture pubbliche inclusi ospedali, scuole e cerntrali elettriche. Con i valichi chiusi e l'embargo in atto sarà difficile fare entrare materiali per la ricostruzione ma la comunità internazionale continua a disinteressarsi di queste tragiche violazioni.
Le istituzioni politiche e i media internazionali continuano colpevolmente ad “ignorare” la violenza sionista costantemente perpetrata contro il popolo palestinese nella Palestina storica ed in esilio. La colonizzazione della Palestina infatti continua ancora più aggressiva ed impunita, con la costruzione di insediamenti, esproproazioni, arresti arbitrari e torture in Cisgiordania, vessazioni e continui attacchi a Gaza, e con politiche di apartheid e discriminazione nei territori estirpati con la forza nel 1948.
Denunciamo indignati i crimini sionisti e la complessità delle politiche coloniali, iscritte in un progetto neoiperialista e neoliberale globale. Siamo consapevoli, infatti, che la causa di liberazione Palestinese è parte della lotta contro ogni forma di oppressione politica, militare ed econonica imposta sui popoli del mondo.
Le complesse logiche e strategie coloniali sioniste hanno volontariamente confuso la lotta palestinese di liberazione e giustizia con un semplice processo di state-building: hanno trasformato il movimento di resistenza in un apparato quasi-statale, dipendente dall’occupante e dai suai alleati, costretto e a scendere a compromessi con il suo colonizzatore garantendone paradossalmente la sicurezza e divenedo così colpevolmente incapace di sostenere i principi della lotta Palestinese. Queste drammatiche trasformazioni sono state volute e cercate da chi ci opprime e si sono cristallizzate nei “negoziati di pace”, in particolare con gli “Accordi di Oslo”. Denunciamo con forza l’incapacità della leadership palestinese tutta di opporsi a tale strumentalizzazione della lotta di liberazione e ripudiamo ogni “collaborazione” e “cooperazione” con l’occupante.
Condanniamo quindi la deriva autocratica delle forze politiche palestinesi tutte, e la tragica crisi politica in cui hanno costretto il nostro popolo. Questa paralisi istituzionalizza la frammentazione politica e sociale che il progetto coloniale sionista ha per decenni tentato di imporre sul nostro popolo e rimane una cinica strategia, orchestrata dall’occupante per indebilire la nostra lotta, che si alimenta della vergognosa, corrotta corsa al potere dei diversi attori politici palestinesi. Denunciamo perciò l’illegittimità dell’attuale classe politica palestinese incapace di rappresentare le istanze politiche e sociali del popolo, esigiamo che il movimento di liberazione torni ad essere davvero garante della nostra causa di giustizia e liberazione, che torni ad essere un movimento popolare rivoluzionario, di resistenza anticoloniale.
Ripudiamo qualsiasi strategia politica, interna ed internazionale, che non rispetti la storica l’unità politica del nostro popolo intorno alla resistenza fino alla liberazione totale e al ritorno per tutto il popolo palestinese.