Dal 15 al 22 ottobre 2016
Georges Abdallah è un comunista libanese. Negli anni ’70 e ’80 ha lottato a fianco di organizzazioni rivoluzionarie palestinesi per una Palestina democratica, libera e laica e si è opposto all’occupazione del Libano meridionale del sud da parte dell’esercito israeliano.
Georges Abdallah è stato arrestato a Lione nel 1984. A fine ottobre 2016 per lui inizierà il 33° anno di detenzione in Francia! È stato condannato all’ergastolo per complicità nell’uccisione in Francia di un agente del Mossad (servizio segreto israeliano) e un addetto militare USA.
Secondo il diritto francese era liberabile dal 1999, ciò che però non è avvenuto, a salvaguardia di interessi francesi in Medio Oriente. Se si sapesse delle esportazioni d’armi del valore di miliardi dall’industria bellica francese, fra l’altro procurate a Stati arabi reazionari come Arabia Saudita e Qatar, parte di questo comportamento apparirebbe chiara.
Il governo USA è intervenuto spesso nella vicenda. E nel 2013, quando la magistratura ha deciso la rimessa in libertà di Georges Abdallah, al ministro degli Esteri francese è giunta da Hillary Clinton un’intimazione a mantenere gli impegni presi affinché questa sentenza giudiziaria non avesse seguito.
Georges Abdallah non ha mai abbandonato le sue convinzioni ed è stato sempre solidale verso i prigionieri palestinesi. La sua solidarietà si è manifestata recentemente in agosto, partecipando allo sciopero della fame solidale nei confronti dei prigionieri palestinesi. Questi lottano conducendo un lungo sciopero della fame per la liberazione di Bilal Kayed dalla detenzione amministrativa imposta da Israele.
Una campagna di solidarietà significativa si è sviluppata nel mondo, legando le richieste per il rilascio di Bilal Kayed, Ahmad Sa’adat, Marwan Barghouti, Georges Abadllah e di tutti i prigionieri palestinesi.
A luglio, si sono svolte già a Beirut delle mobilitazioni davanti all’ambasciata di Francia. A metà agosto, a Gaza si sono riuniti davanti a una rappresentanza di Francia, fra l’altro, rappresentanti dei giovani progressisti palestinesi, della sinistra rivoluzionaria araba e della Commissione prigionieri per chiedere la liberazione di Georges Abdallah.
Nella settimana dal 15 al 22 ottobre sono programmate mobilitazioni in Francia e molti altri Paesi a sostegno della richiesta di rilascio. Sabato 22 ottobre, manifestazione al carcere di Lannemezan (Pirenei francesi), mentre inizia per Georges Abdallah il 33° anno di carcere.
Partecipate nelle vostre città alla settimana di mobilitazione internazionale
per la liberazione di Georges Abdallah!
per ulteriori informazioni: http:// ledesordre.over-blog.com
contatto: abdallah.libre@gmx.fr
Appello SAMIDOUN:
Settimana internazionale di mobilitazione per
Georges Ibrahim Abdallah 15-22 Ottobre 2016
La rete di solidarietà dei prigionieri palestinesi Samidoun invita tutti gli amici e sostenitori della Palestina e della lotta dei prigionieri palestinesi per la libertà, a partecipare alla settimana internazionale di mobilitazione dal 15 al 22 Ottobre 2016 a sostegno di Georges Ibrahim Abdallah, combattente arabo libanese per la Palestina, imprigionato nelle carceri francesi da oltre 32 anni.
Il caso di Georges Abdallah ha costruito un sostegno significativo in Libano e in Francia, e prigionieri palestinesi hanno evidenziato l'importanza del caso di Abdallah, come parte della lotta dei prigionieri politici palestinesi per la libertà e la liberazione.
Abdallah è stato condannato all'ergastolo in Francia, con l’accusa di aver partecipato ad azioni di lotta in Francia aventi come obiettivo, interessi imperialisti americani ed israeliani durante l'invasione e l'occupazione israeliana del Libano. Durante il suo arresto e il processo, uno dei suoi primi avvocati era una spia che lavorava per l'intelligence francese contro di lui.
Dal 1999 Georges beneficia del rilascio sotto libertà condizionale che gli è stato ripetutamente rifiutato, e nel momento in cui il suo rilascio in Libano è stato approvato dalla magistratura francese, le più alte sfere dello Stato, tra cui l'allora ministro degli interni Manuel Valls - con il chiaro coinvolgimento del governo degli Stati Uniti, tra cui l'intervento personale di Hillary Clinton - sono intervenute per tenere Georges Ibrahim Abdallah rinchiuso nella prigione francese.
Durante la sua reclusione, Georges Ibrahim Abdallah è rimasto politicamente attivo, anzi, un leader, estendendo la solidarietà ed il pieno sostegno alla lotta dei prigionieri ed alla lotta dei popoli in tutto il mondo. Georges ed i suoi compagni di prigionia – tra cui baschi e arabi – nel carcere di Lannemezan restituirono i loro pasti in solidarietà al prigioniero in sciopero della fame Bilal Kayed, ma Georges aveva già partecipato a scioperi della fame in solidarietà con altri scioperanti Palestinesi per la giustizia e la libertà. Recentemente ha espresso la sua solidarietà con gli attivisti BDS di Tolosa sotto attacco ed è costantemente rimasto un pensatore attivo sul lotte di liberazione arabe, palestinesi ed internazionali.
Egli ha sempre rifiutato di capitolare in qualsiasi modo o rinunciare alla sua visione politica ed al suo impegno per la causa palestinese, per il popolo libanese, e per le lotte internazionali per la liberazione. Rimane un antisionista, un anticapitalista e antimperialista impegnato. In parte a causa di quel rifiuto, rimane oggi imprigionato nella prigione francese di Lannemezan.
La detenzione di Georges Abdallah si affianca alla persecuzione ed all'arresto di attivisti BDS in Francia, che sollecitano il boicottaggio di Israele in solidarietà con il popolo palestinese, si abbina al persistente razzismo contro le comunità arabe e musulmane in Francia ed allo "stato di emergenza" che viene utilizzato per reprimere movimenti popolari che lottano per la giustizia. Mentre lo stato francese si promuove come un sostenitore della "pace" nel paese, agisce direttamente a sostegno della occupazione israeliana e della colonizzazione sionista.
Esortiamo amici e sostenitori della Palestina in tutto il mondo, ad organizzare eventi e manifestazioni e ad impegnarsi in mobilitazioni nella settimana dal 15 al 22 ottobre a sostegno della libertà di Georges Ibrahim Abdallah e di tutti i prigionieri palestinesi, oltre ad unirsi alla marcia collettiva, che avrà luogo il 22 ottobre a Lannemezan alle 14.00 fuori dal carcere, per chiedere l'immediato rilascio di Georges Abdallah.
Commenti
Dichiarazione di Georges Ibrahim Abdallah
Dichiarazione di Georges Ibrahim Abdallah, in occasione della manifestazione del 22 ottobre 2016 sotto al carcere di Lannemezan.
Care/i compagne/i, care/i amiche/i, agli inizi del 33° anno di detenzione, la vostra mobilitazione nella diversità del vostro impegno mi dà molta forza e mi rincuora.
Malgrado la presenza di queste abominevoli mura, questi fili spinati e torri di guardia, l’eco della vostra manifestazione suscita oggi qui un’atmosfera tutta particolare di risveglio, entusiasmo e umanità. E in ogni caso è ben diversa dal grigiore mortale della quotidianità in carcere... Certo, compagni, voi lo sapete che anche proprio grazie a queste differenti iniziative solidali si riesce a reggere in questi luoghi sinistri.
Anni, lunghissimi anni di prigionia, mi rafforzano nella convinzione che di fronte alla politica d’annientamento cui sono sottoposti i rivoluzionari prigionieri, è sempre con la mobilitazione solidale assunta sul terreno della lotta anticapitalista/antimperialista che si può portare il sostegno più significativo ai nostri compagni detenuti e consolidarne la resistenza. Tutti noi, compagni, sappiamo che oggigiorno smascherare “l’accanimento giudiziario” e tutto ciò che piuttosto assomiglia a una “vendetta di Stato” avrà efficacia in termini di liberazione dei nostri compagni, solo nella misura in cui si riesca a far rientrare questo percorso nel processo globale della lotta diretta a un cambiamento del rapporto di forza fra rivoluzione e controrivoluzione preventiva.
Occorre precisare sempre, compagni, brevemente che “accanimento giudiziario” e “vendetta di Stato” non sono mai termini fortuiti e gratuiti, sono da associare sin dall’inizio e sistematicamente alla dinamica globale della controrivoluzione preventiva... Dalle carceri sioniste a quelle del Marocco, dalla celle d’isolamento in Turchia a quelle ancora più oscure in Grecia, alle Filippine e altrove in Europa e nel mondo, la constatazione è la stessa: l’accanimento giudiziario è solo un elemento di un insieme più ampio messo a disposizione della controrivoluzione preventiva...
Certo, questo insieme di misure e leggi non smette di rafforzare sempre più compagni in questi tempi di crisi generale che va scuotendo i pilastri del sistema a livello mondiale. Al mio fianco, alcuni coraggiosi compagni baschi sono oggetto di quest’accanimento per nulla giustificato. Che siano ammalati o meno, il rifiuto è sempre la sola risposta ad ogni loro richiesta di “gestione delle pene”. Eppure, ci si sarebbe potuto attendere altro in seguito all’iniziativa ancora in corso da parte della loro principale organizzazione combattente.
Infatti, compagni, nella guerra scatenata contro le masse popolari e i rivoluzionari che agiscono contro il sistema in seno ai movimenti delle lotte in corso, gli imperialisti e altri reazionari di ogni risma cercano con ogni mezzo di trasformare i rivoluzionari prigionieri da referenti delle lotte in un esempio che serva a terrorizzare chi si ribella e recalcitra. Perciò a loro necessita assolutamente, non essendogli possibile questa “trasformazione”, spezzare i prigionieri affinché abiurino e neghino le loro convinzioni, seppellirli vivi in modo da servirsene il più a lungo possibile per incidere sul morale di quelli/e che lottano. Guai a chiunque si permetta il minimo battibecco, vedi il caso del ritorno al punto di partenza...Ne sa qualcosa Jean-Marc Rouillan...Pare che abbia proferito maledizioni e i giudici sono lì per prendere provvedimenti...
Care/i compagne/i, care/i amiche/i, esattamente un anno fa è iniziata la terza Intifada palestinese, il giorno in cui il giovane Mohannad al Halabi è caduto, martire ad Al Qods di fronte alla soldataglia sionista ... e dopo di lui giovani e meno giovani sono seguiti e continua tuttora...così Mousbah abou Sbaih, un altro dei martiri pure caduto recentemente ad Al Qods, in risposta a quelli/e che non smettono di annunciare la fine di questa Intifada... Naturalmente si sollevano sempre delle critiche legittime e ce ne saranno sempre; solamente, di fronte all’occupazione e la barbarie dell’occupante, la prima risposta legittima da focalizzare prima di ogni altra cosa è la solidarietà, tutta la solidarietà a quelli/e che con il loro sangue e spesso a mani nude si oppongono alla soldataglia dell’occupazione.
Le condizioni detentive nelle prigioni sioniste non smettono di peggiorare di giorno in giorno. E come vi è noto, compagni, per potervi fare fronte la solidarietà internazionale si rivela un’arma indispensabile...
Ovviamente le masse popolari palestinesi e le loro avanguardie rivoluzionarie possono sempre contare sulla vostra mobilitazione. È una bella opportunità per dire al criminale Netanyahu e i suoi simili che il popolo palestinese non è solo.
Che mille iniziative solidali fioriscano a favore delle masse popolari in lotta!
Che mille iniziative solidali fioriscano a favore dei rivoluzionari che resistono nelle carceri sioniste e nelle celle d’isolamento in Marocco, Turchia, Grecia, nelle Filippine e altrove nel mondo!
Abbasso l’imperialismo e i suoi cani di guardia sionisti e altri reazionari arabi!
Onore ai martiri e alle masse popolari in lotta!
La solidarietà, ogni solidarietà verso la lotta del popolo palestinese e dei suoi combattenti che resistono in prigione!
La solidarietà, ogni solidarietà ai compagni in sciopero della fame nelle prigioni marocchine!
Onore ai valorosi combattenti del PKK!
Il capitalismo è solo barbarie; insieme, compagni, solo insieme vinceremo!
A voi tutti, compagni, i miei saluti rivoluzionari più cordiali,
Il vostro compagno Georges Abdallah