Attivisti israeliani sono andati nel villaggio palestinese di Susiya per cancellare i vandalismi compiuti dai coloni, come segno di non violenza e solidarietà, e sono stati arrestati per aver danneggiamento di proprietà.
Slogan "Price tag" a Susiya (Foto: Ta'ayush)
Mentre decine di migliaia di persone stavano manifestando sabato sera a Tel Aviv contro il servizio militare obbligatorio per tutti i cittadini israeliani, quattro israeliani sedevano in prigione dopo essere stati arrestati per aver cancellato a Susiya i graffiti lasciati su un roccia dai coloni e per aver scritto “Stop alla violenza” e “Susiya libera”.
L’accusa: danneggiamento di proprietà. I quattro sono stati portati domenica mattina di fronte ad un giudice di Gerusalemme che ha ratificato l’accusa proibendo loro di entrare nel distretto di Hebron per i prossimi 30 giorni. I quattro attivisti presenteranno appello contro la sentenza.
La scorsa settimana, il 2 luglio, pochi giorni dopo una grande manifestazione di solidarietà con Susiya, sotto minaccia di distruzione da parte di Israele, sono stati trovati su una roccia dei graffiti: “Price tag” e “Vendetta contro gli arabi”. Un altro slogan recitava “Saluti dalla capra”, in riferimento ad una capra che i coloni avevano rubato ad un residente palestinese qualche giorno prima.
Sabato gli attivisti di Ta’ayush sono andati a Susiya per dimostrare solidarietà ai residenti e protestare contro gli odiosi graffiti. Nessuna azione legale è stata mossa contro i vandali.
In un video (http://www.youtube.com/watch?v=Ngkvex4ejAc&feature=player_embedded) girato dal regista e attivista Nissim Mossek, si vede un membro di Ta’ayush coprire i graffiti con uno spray di vernice nera e poi essere portato via dalla polizia militare. Lo si vede chiaramente mostrare la sua carta d’identità e dire all’ufficiale di polizia: “Voglio davvero essere arrestato per aver cancellato questo graffito”. Poi si volta verso un altro ufficiale che lo sta filmando e dice: “Hai documentato tutto, giusto, prima che lo cancellassi?”. Infine si rivolge di nuovo all’ufficiale che lo sta arrestando: “Ero sicuro che aveste ripreso tutto e sono davvero felice che mi deteniate per questo”.
Più tardi, altri tre attivisti sono stati arrestati per aver scritto con lo spray “Stop alla violenza” e “Susiya libera” in un’altra roccia. Uno di loro ha detto ai poliziotti: “Lo faccio per dimostrare che i coloni vengono qui di notte per scrivere ‘Morte agli arabi’ e voi non fate nulla. Sono qui per provare da che parte sto. Io sono la prova”.
Mairav Zonszein
Fonte: +972 Mag
Traduzione a cura di AIC Italia