Ieri i soldati israeliani hanno ferito 28 palestinesi durante un'incursione nel campo profughi di Al-Amari, aggressione che rientra in un piano di incremento dei raid israeliani nell'area A della Cisgiordania.
Ieri mattina decine di soldati e unità di operazioni speciali israeliane hanno invaso il campo al-Am'ari di Ramallah che si trova in zona A – zona che, secondo gli accordi di Oslo, dovrebbe essere sotto il pieno controllo civile e militare dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP).
I soldati israeliani hanno chiuso tutti gli ingressi al campo e hanno occupato i tetti delle case dei residenti. Gli scontri tra i profughi palestinesi del campo e i soldati hanno continuato fino al mattino di lunedì scorso.
I soldati e le unità speciali hanno aperto il fuoco contro i manifestanti sparando proiettili di acciaio rivestiti di gomma, ferendo 28 palestinesi - sei di loro sono in condizione critiche. L'ospedale di Ramallah dove sono ricoverati i feriti ha riferito che uno di loro è in condizioni estremamente critiche dopo essere stato colpito alla testa.
Secondo fonti israeliane i soldati avrebbero fatto irruzione nel campo nel tentativo di arrestare alcuni residenti. Durante le operazioni essi hanno fatto uso delle proprietà private dei palestinesi e dei passanti come scudi umani.
Domenica sera le forze israeliane hanno fatto irruzione anche nel campo profughi di Dheisheh per arrestare altri palestinesi. Anche l'area dove si colloca questo campo è sotto il pieno controllo civile e militare dell'ANP, sempre in base ai famigerati accordi di Oslo.
Negli ultimi due mesi Dheisheh è stato invaso più di dieci volte, molti residenti sono stati feriti ed altri arrestati.
Le incursioni nei campi profughi Ama'ri e Dheisheh riflettono la tendenza, recentemente rinvigorita, delle forze israeliane di condurre incursioni impunemente in area A.
Ahmad Jaradat