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L’occupazione israeliana prosegue ininterrottamente i suoi progetti coloniali in Palestina

Nel nord della Cisgiordania alcuni gruppi di coloni sionisti hanno spianato parte della terre palestinesi demolendo edifici per proseguire la confisca di nuove terre e l’espansione degli insediamenti.

Domenica scorsa alcune ruspe hanno danneggiati e livellato terreni agricoli palestinesi nel villaggio di Jalud, quartiere a nord di Nablus. Queste demolizioni saranno funzionali per espandere l'insediamento Shvut Rachel, creando una nuova strada e fornendo terra per nuove unità abitative illegali.

Secondo i residenti locali la prossima espansione comporterà la confisca di almeno 100 dunam supplementari di terra palestinese. Nel frattempo i coloni israeliani hanno creato decine di case mobili nella zona.

Nel nord della Cisgiordania, ad ovest di Salafit, altri gruppi di coloni hanno spianato terre appartenenti alle famiglie del villaggio di Deir Ballut. In tal modo l'esercito israeliano chiuderà l’accesso alle strade che portano ai terreni agricoli dei contadini palestinesi, impedendo loro di potersi prendere cura dei raccolti che rappresentano l’economia della maggior parte degli abitanti di Deir Ballut.

I coloni israeliani prevedono di utilizzare le terre confiscate per espandere l’insediamento illegale di Leshem e collegarlo all’insediamento di Ariel. I residenti di Deir Ballut e i comitati locali hanno organizzato una manifestazione per protestare contro la confisca delle terre palestinesi da parte dei coloni.

Lo scorso lunedì pomeriggio le forze di occupazione israeliane hanno eseguito una serie di violente irruzioni nelle abitazioni e nei negozi palestinesi nella zona Ein al-Lozeh di Silwan; due giovani palestinesi sono stati arrestati ed un ulteriore mandato di arresto è stato emesso per un terzo uomo accusato di presunto lancio di pietre.

Il Wadi Hilweh Information Center ha identificato i giovani detenuti come il diciassettenne Mohammad e il diciannovenne Shadi Abu al-Hamam. Un terzo membro della stessa famiglia, Ali Abu al-Hamam, ha riportato ferite provocate dai proiettili di gomma sparati dalle forze israeliane che hanno anche danneggiato parte della proprietà della famiglia. Oltre ad aver preso di mira le case delle famiglie palestinesi a Silwan le forze di occupazione israeliane hanno fatto irruzione anche nei negozi della zona.

I raid della lunedì testimoniano l’idea che Israele sta aumentando i suoi sforzi per minare le imprese locali di Silwan. Recentemente le forze israeliane avevano iniziato ad emettere verbali ai proprietari della attività nella zona di Silwan per presunte violazioni dei codici sulle costruzioni di edifici, rispetto allo stoccaggio dei prodotti in magazzino o per insegne dei negozi di grandi dimensioni. Alcuni proprietari dei negozi sono stati attesti.

Dopo il raid, le forze israeliane hanno istituito posti di blocco in tutta la zona e i passanti palestinesi sono stati sottoposti a controlli, limitando la loro libera circolazione e provocando grandi ingorghi.

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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