Le associazioni per i diritti umani e i partiti politici palestinesi condannano gli arresti e chiedono il rilascio immediato dei docenti.
Le forze di sicurezza palestinesi hanno arrestato 20 insegnanti e due direttori scolastici durante un incursione avvenuta Cisgiordania. L'ANP ha preso di mira gli insegnanti perché hanno organizzato uno sciopero generale dopo che l'Autorità palestinese in più occasioni non è riuscita ad implementare le promesse fatte nel 2013 di aumentare gli stipendi e rafforzare i diritti dei docenti.
Secondo l'Agenzia di stampa Ma'an News lo stipendio medio del docente palestinese non supera i 3.000 shekel ($ 767) al mese. Martedì scorso circa 20.000 insegnanti hanno manifestato a Ramallah per i loro diritti subendo la carica del Primo Ministro dell'ANP Rami Hamdallah.
Al-Haq, un'organizzazione per i diritti umani in Palestina, ha chiesto al governo di rispettare il diritto alla libertà di espressione, come garantito dalla legge palestinese e dal diritto internazionale. Al-Haq ha anche chiesto l'immediato rilascio dei 22 docenti.
Altre organizzazioni per i diritti umani, come la Commissione palestinese indipendente per i diritti dei cittadini, ha inviato una lettera al Primo Ministro dell'ANP chiedendo il rilascio immediato dei docenti e la fine della ampagna di arresti contro di loro portata avanti dal governo.
Anche i partiti politici palestinesi condannato gli arresti. Membri del Partito del popolo (PPP) hanno emesso un comunicato ieri sera in cui gli arresti vengono dipinti come ulteriore prova dell'assalto ai diritti degli insegnanti, una politica pericolosa che va contro i diritti umani.
Hamas, secondo il portavoce Sami Abu Zohri, ha anche chiesto che il governo fermi gli arresti, liberi gli insegnanti e cominci a rispettare i loro diritti.
Tawfiq Tirawi, un membro del Comitato centrale di Fatah Center, ha affermato che il partito sostiene i diritti degli insegnanti e invita il governo a porre fine alla repressione esercitata nei loro confronti.
A Hebron gli insegnanti palestinesi sono stati chiamati ad organizzare proteste contro gli arresti di fronte alla sede dei loro governatorati locali.
Ahmad Jaradat