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L'esercito israeliano arresta attivisti palestinesi mentre protestavano contro un ordine di espulsione da Gerusalemme

Mercoledì scorso le forze israeliane hanno preso d'assalto il Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC) a Gerusalemme sequestrando sei attivisti palestinesi che protestavano contro i provvedimenti di espulsione dalla città per Samer Abu Eisheh e Hijazi Abu Sbeih.

Nel mese di dicembre le autorità israeliane hanno emesso degli ordini di deportazione per Abu Eisheh e Abu Sbeih che vietano loro di poter stare a Gerusalemme per cinque o sei mesi. Abu Eisheh e Abu Sbeih sono entrambi attivisti che organizzano iniziative contro l'occupazione israeliana.

Una mappa consegnata insieme agli ordini di espulsione mostra l'area vietata. Abu Eisheh, Abu Sbeih, e altri attivisti si erano accampati presso l'ICRC dal 15 dicembre con lo slogan "Io non me ne vado".

Il Wadi Hilweh Information Center ha citato Samer per spiegare la gravità del provvedimento di espulsione prima del suo arresto avvenuto lo scorso mercoledì: “Un ordine di espulsione equivale a porre fine alla vita di una persona che ha vissuto e vive a Gerusalemme, portando via il suo lavoro e la sua casa, è come un'esecuzione. Rifiutiamo gli ordini di espulsione indipendentemente dalle misure che potranno essere adottate nei nostri confronti. Oggi diciamo 'non lasceremo mai Gerusalemme' e 'no a tutte le politiche dell'occupazione'”.

L'agenzia israeliana Home Front Command, braccio dell'apparato militare israeliano, emettere ordini di espulsione usufruendo di una legge di emergenza emanata nel 1945. Le autorità israeliane giustificano l'espulsione dei palestinesi da Gerusalemme con il pretesto di proteggere lo Stato, per la sicurezza della popolazione e per ragioni di "ordine pubblico".

Guarda il video di Middle East Eye su Abu Eisheh e Abu Sbeih per ulteriori informazioni:

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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