A seguito della pubblicazione su internet e altri mezzi di comunicazione di un video che mostra un alto ufficiale militare israeliano che aggredisce brutalmente un turista danese in un tour in bicicletta della Cisgiordania, i funzionari israeliani hanno lanciato una campagna di pubbliche relazioni culminata con il declassamento temporaneo del funzionario in questione.
Il tenente colonnello Shalom Eisner, il cui nome era stato precedentemente pensato per ricoprire una posizione di gabinetto, è stato mostrato in un video mentre colpiva il ciclista danese Andreas Las con il calcio del fucile sabato scorso nei pressi di Gerico.
Due altri turisti stranieri e un palestinese sono stati feriti da Eisner mentre quest'ultimo fermava il tour ciclistico. "I soldati israeliani hanno bloccato la strada per tutti i ciclisti e rapidamente hanno fatto ricorso alla forza violenta per intimarci di bloccare il giro ciclistico sulla Route 90. Il Ten. Col. Eisner mi ha picchiato con il suo M-16, senza che ricevesse alcuna provocazione", ha dichiarato Las.
Il tour consisteva di circa duecento ciclisti, sia turisti internazionali sia palestinesi, ed avrebbe attraversato la Valle del Giordano verso Gerico, su una strada che collega le varie colonie israeliane costruite sulle terre palestinesi occupate. E' stato un evento di turismo alternativo con lo scopo di attirare l'attenzione sulla confisca della terra palestinese da parte degli israeliani nella Valle del Giordano, e le restrizioni alla libertà di movimento dei palestinesi.
In una dichiarazione su un canale televisivo israeliano, martedì scorso Eisner ha dichiarato di non rimpiangere le sue azioni, di aver agito nell'ambito delle direttive militari, e ha spiegato il suo attacco al ciclista danese come un modo per porre fine a quella che chiamava una 'manifestazione' di un gruppo di ciclisti in tour nella West Bank. Egli, tuttavia, si è detto rammaricato del fatto che le telecamere fossero presenti per filmarlo mentre colpiva il ciclista: "potrebbe essere stato un errore professionale usare un'arma di fronte alle telecamere."
Un analista israeliano, Eitan Haber, assieme a Yedioth Ahranoth, ha scritto che il vero problema non è l'azione in sé, ma l'immagine che mostra di Israele al mondo esterno. Ha avvertito che i funzionari israeliani devono lavorare di più per conservare un'immagine positiva di Israele nei media di tutto il mondo sulla scia di tali incidenti.
Anche se l'attacco al turista non è stato insolito, è stato uno dei pochi sinistri effettivamente tali catturati da una fotocamera e visto in tutto il mondo. Grazie alla pubblicità, i funzionari israeliani dicono di sentirsi costretti ad agire in questo caso.
L'ufficiale in questione sarà temporaneamente declassato per 2 anni, ma continuerà a prestare servizio nelle forze armate e continuerà ad operare in Cisgiordania con pieno accesso alle armi e con l'autorità per usarle.
Gli organizzatori del tour dicono che Las e gli altri ciclisti feriti hanno intenzione di intraprendere un'azione legale contro l'esercito israeliano per l'incidente.
Fonte: IMEMC
Traduzione a cura di PalestinaRossa
Nota della redazione: sia in questo articolo, sia in quello del quotidiano Haaretz che riporta la notizia sembra si voglia presentare questo come uno dei rari casi in cui l'IDF utilizza la violenza sui manifestanti. Chiunque sia stato nei territori occupati, può facilmente testimoniare l'efferatezza e la violenza dei soldati israeliani, sia nei confronti dei palestinesi, sia verso gli internazionali. Ricordiamo che ultimamente sono stati uccisi diversi attivisti, e moltissimi sono rimasti feriti, a causa dei proiettili di gomma e dei gas lacrimogeni lanciati volutamente ad altezza uomo.
Il problema, allora, come ha dichiarato lo stesso ufficiale in questione, è che quella scena è stata ripresa dalle telecamere: Israele non si è scandalizzato per il gesto in sé, esattamente in linea con le pratiche violente dell'IDF, quanto perché queste immagini potrebbero danneggiare la falsa immagine che Israele dà di sé al mondo interno.
Noi di Palestina Rossa vogliamo denunciare a gran voce l'abuso di armi e di violenza che fa l'esercito sionista contro chiunque tenti di denunciare le violazioni dei diritti umani perpetrate da Israele. Ci dissociamo anche apertamente con l'articolo di Haaretz che tenta di spostare il problema sulla bagarre mediatica che si è creata intorno al caso, riportando inoltre anche le dichiarazioni del portavoce esercito sionista, secondo le quali l'IDF non consente che i soldati colpiscano i civili disarmati con le loro armi.
Di fronte a queste enormi falsità abbiamo il dovere di opporci e di denunciare con forza tutte le nefandezze commesse dall'IDF di cui abbiamo conoscenza o di cui siamo testimoni.