Parteicipa alla giornata internazionale per la riapertura di shuhada street e per la liberta’ di movimento ad hebron il 24 febbraio
Prima della sua chiusura, Shuhada Street Up era la strada più rinomata e trafficata nella città di Al-Khalil (Hebron). La strada collegava il nord della città con il sud e la periferia. Per molti anni, ha ospitato alcuni dei più importanti servizi della città, come la stazione degli autobus e dei taxi, il mercato centrale di frutta e verdura, un antico bagno turco, diversi negozi, una stazione di servizio, diverse scuole, alcune di esse tuttora operative.
Quando Israele occupò la città nel 1967, la destra israeliana chiamò l’operazione “ritorno alla città degli antenati”. Negli anni ’70 il Governo Israeliano permise lo stabilimento della colonia di Kyriat Arba ad est delle alture che circondano Hebron.
Nel 1977 il Governo israeliano, in cui vi era la maggioranza di membri appartenenti al Likud, favorì lo spostamento dei coloni di Kyriat Arba verso il cuore della città. Negli anni 80 l’esercito israeliano demolì 12 edifici nella zona adiacente al mercato centrale, portando così allo spostamento forzato di tutti i proprietari dei piccoli negozi ivi situati. L’esercito israeliano occupò anche la stazione degli autobus, trasformandola in una base militare. I coloni erano autorizzati a risiedere all’interno della base.
Oggi quasi 450 coloni e 250 ultra-sionisti yeshiva vivono nei sei insediamenti lungo Shuhada Street. La maggior parte di essi è costantemente coinvolta in episodi di violenza contro gli abitanti palestinesi di Hebron.
Le aggressioni includono lanci di pietre verso case e persone palestinesi, minacce verso chi si inoltra in strade che costeggiano gli insediamenti, insulti agli abitanti ed alla loro religione, recisione di alberi e atti di vandalismo verso le case dei palestinesi. In violazione alla Quarta Convenzione di Ginevra, le Forze di Sicurezza Israeliane non intervengono in alcun modo per mettere fine a queste sistematiche violazioni.
In seguito al massacro verificatosi nel 1994 ad opera di Baruch Goldstein, che uccise 29 palestinesi in preghiera, gli Accordi di Oslo hanno tentato di fornire una soluzione alla complicata situazione. In realtà la città è stata di fatto divisa in due parti e i Palestinesi sono rimasti impossibilitati ad accedere a Shuhada Street.
L’Israeli-Palestinian Interim Agreement contiene un articolo specifico: si tratta dell’Art. 7 Comma 7 (28 Settembre 1995), che sancisce la necessità di “misure e procedure che mirino alla normalizzazione della situazione nella Città Vecchia e nelle principali strade di Hebron, da intraprendere immediatamente dopo la firma di questo accordo. In particolare, l'articolo prevederebbe:
- la riapertura del mercato Hasbahe
- la rimozione delle barriere nella strada che collega Abu-Sneineh a Shuhada Road
L’esercito israeliano non ha mai intrapreso alcuna misura
A causa della chiusura di Shuhada Street e delle principali strade di Hebron, gli spostamenti sono fortemente condizionati e ristretti. Distanze che i palestinesi percorrevano in pochi minuti, richiedono ora diverso tempo. I palestinesi che ancora abitano a Shuhada Street raggiungono le loro case arrampicandosi sui tetti, essendo impossibilitati per via dell’occupazione ad utilizzare le strade ordinarie.
Il 19 Novembre del 2006, l’Associazione per i Diritti Civili in Israele (ACRI), ha richiesto ai militari di riaprire Shuhada Street. L’ufficio dell’Attorney General il 25 Dicembre 2006 ha risposto dicendo che ‘’ai Palestinesi è stato impedito il movimento per un semplice errore amministrativo, nuovi ordini saranno emessi per facilitarne i movimenti da ora in poi’’. Nonostante questo, la strada è ancora chiusa.
Nel 2010, i comitati popolari di Hebron, con il supporto di diversi altri comitati e partiti, ed in cooperazione con gruppi di internazionali e di israeliani, hanno proclamato il 25 febbraio giorno dell’anniversario del massacro di Goldstein alla moschea di Abramo, giornata internazionale per le mobilitazioni per la riapertura di Shuhada Street e la rimozione degli ostacoli agli spostamenti dei palestinesi di Hebron.
Venerdì 24 febbraio 2012, l’ Hebron Defense Committee (HDC), in coordinamento con i partiti nazionali, organizzerà una marcia all’interno della città allo scopo di sensibilizzare e fare pressione sul governo israeliano per la riapertura di Shuhada Street e il ripristino della libertà di movimento dei palestinesi. Chiunque voglia partecipare sarà il benvenuto.
I coloni, appoggiati dall’esercito, continuano a rendere la vita dei palestinesi estremamente difficile. Sostieni la lotta degli abitanti palestinesi di al-Khalil per la loro libertà e la loro dignità!
Hebron Defense Committee (HDC): h-d-c@in.com
Palestinian Grassroots Anti-Apartheid Wall Campaign