Link e Siti esterni
Informazioni e Notizie
Articoli ed Analisi

Eventi ed iniziative sulla Palestina

Assemblea generale a Cagliari – campagna BDS e blocco delle esercitazioni

Sabato, 30 August, 2014 - 11:00


 

Un granello di sabbia nella macchina del massacro. Per una assemblea internazionale contro le esercitazioni israeliane in Sardegna e per il rilancio la campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni.

Per settimane lo stato di Israele ha seminato morte e distruzione nella striscia di Gaza, bombardando deliberatamente ospedali, scuole, strutture civili, abitazioni, persino cimiteri. Quasi 2000 vittime e ottomila feriti, in larghissima parte civili, donne e bambini sono stati assassinati scientemente dall’esercito, dall’aviazione e dalla marina israeliana che hanno trasformato l’enorme prigione a cielo aperto di Gaza in un mattatoio, dove si vive e si muore “per un sì o per un no”, perché si è andati a fare la spesa nel momento sbagliato, perché ci si è rifugiati in una scuola dell’ONU, perché si lavora o ci si cura in un ospedale, perché, semplicemente, si vive nella Striscia di Gaza.

Lo stato di Israele e il suo governo sono i soli responsabili della situazione in cui versa Gaza e tutta la Palestina: non solo perché tronfiamente cercano di ammazzarne o espellerne gli abitanti oggi, ma perché perseguono la politica di occupazione e dearabizzazione della regione da oltre sessant’anni.

In tutto il mondo è montata la rabbia e la protesta per porre fine al massacro e perché i governi non si rendano ancora complici, con trattati commerciali, militari e di cooperazione con uno stato che opprime, soggioga, uccide e nega il diritto di esistenza ai palestinesi.

L’Italia è oggi il principale partner europeo in materia di armamenti dello stato di Israele. In Sardegna le forze armate israeliane svolgono, ormai da anni, parti rilevanti delle loro esercitazioni e delle loro sperimentazioni, cosa che ha portato uno stato europeo evidentemente più sensibile dell’Italia, la Svezia, a rifiutare le esercitazioni congiunte con Israele. Le stesse armi che vengono sperimentate nei poligoni dell’Isola, causando danni all’economia, alla salute e alla libertà dei sardi, portano distruzione e morte in Palestina. Già nel 2006 alle esercitazioni congiunte effettuate dalle forze armate israeliane in Sardegna seguì, di poco, l’aggressione al Libano.

Non possiamo rimanere silenti di fronte a questi fatti; non possiamo né vogliono essere complici del massacro di Gaza, dell’occupazione e dell’apartheid in Palestina; non possono continuare a sopportare l’occupazione militare della Sardegna.

Da settembre riprenderanno esercitazioni militari israeliane nella nostra isola. Deve essere chiaro a tutti che quelle armi, testate qui in Sardegna, sono congegni di morte che uccidono i civili palestinesi a Gaza e in Cisgiordania.

L’addestramento e l’esercitazione fanno pienamente parte del dispositivo militare di offesa che lo stato di Israele utilizza nei teatri di guerra. La collaborazione approntata dallo Stato italiano è dunque collaborazione con uno stato in guerra. Fermare questa collaborazione è un aiuto concreto alla popolazione martoriata dall’aggressione: ogni giorno di sospensione delle esercitazioni israeliane in Sardegna è un granello di sabbia nella macchina bellica che opprime e massacra il popolo palestinese.

La Sardegna è dunque diventata nel corso degli anni uno snodo importante per le politiche di guerra, anche per quelle israeliane.

Facciamo appello, dunque, a tutti i democratici, ai pacifisti, al mondo della solidarietà internazionale e della cooperazione, a tutti i solidali col popolo palestinese per una mobilitazione generale finalizzata a bloccare le esercitazioni e rilanciare la campagna BDS.

Chiediamo alla giunta regionale della Sarda e a tutte le istituzioni democratiche di ogni ordine e grado, a partire dai comuni,di prendere una posizione chiara nel merito e di attivarsi per esigere la sospensione delle esercitazioni previste.

Proponiamo una assemblea generale, da tenersi in Sardegna, a Cagliari, il 30 agosto, per costruire un percorso concreto di mobilitazione internazionale per il blocco delle esercitazioni e per il rilancio della campagna BDS e per costruire nel mediterraneo la pace, la libertà e l’autodeterminazione dei popoli.
 

Associazione Amicizia Sardegna Palestina
UDAP – Unione Democratica Arabo Palestinese
BDS Sardegna

 

Adesioni:
Sardigna libera; Comitato Sardo Gettiamo le Basi; Cagliari Social Forum; Circolo A. Gramsci Cagliari; Associazione Culturale Comunista Isidoro Sarrizzu- Quartu S. Elena (CA); Federazione Regionale PRC – Sardegna; AssoPacePalestina; Valentina Sanna – Comunidades – Sardegna Possibile; Associazione di Volontariato Azalai; Associazione Amici del Libano – Sardegna; Collettivo Comunista (marxista-leninista) di Nuoro; Comitato di solidarietà con il popolo palestinese – Torino; Comitato BDS Campania; Comitato InBosa (OR); Comitato Acquabenecomune Planargia e Montiferro; Associazione di Volontariato Soliles; BDS Italia; Rete Romana di Solidarietà con il Popolo Palestinese; U.S. Citizens for Peace & Justice – Rome; Presidio Piazzale Trento – Cagliari; Associazione Ponti Non Muri – Sassari; Circolo Palmiro Togliatti – Sinistra Sarda – Cagliari; Rete italiana ISM; SIS-MA (sinistra indipendentista sarda -movimento anticapitalista); Forum Palestina; Circolo Sel Guspini-Arbus (VS) ‘Nilde Iotti’; USB (Unione Sindacale di Base) Sardegna; Movimento Cittadino Civico 5 Stelle di Quartucciu (CA); Confederazione Cobas; Rete Italiana Donne in Nero; Fronte Indipendentista Unidu; Faresardegna – Assòtziu impresas de Sardigna; Comitato di Solidarietà con il Popolo del Kurdistan – Sardegna; A.S.C.E. – Associazione Sarda cotro l’Emarginazione; Comitato No M346 ad Israele; Rete Radie’ Resh (nazionale); Alessandro Mongili – Gentes – Sardegna Possibile; Comitato Pace Disarmo e smilitarizzazione del Territorio – Campania; Circolo SEL Luigi Pintor – Siliqua (CA); Comunità La Collina – Serdiana (CA); Casa del Popolo – Bosa (OR); UniCa DuePuntozero – Cagliari; CUA – Collettivo Universitario Autonomo Casteddu; Rete No War Roma e Napoli; Comitato con la Palestina nel Cuore – Roma; Sito SibiaLiria; Coordinamento di Solidarietà con la Palestina-Palermo; Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese; Comuneinfo.net; C.O.S.E.: Centro di orientamento – Cultura Occupazione Società Educazione (Foggia); Coordinamento Nazionale SISA – Sindacato Indipendente Scuola Ambiente; Circolo Quadrato Quotidiane Resistenze – Siliqua (CA); Coordinamento Comitati No-Muos.
 

Per adesioni e informazioni: assembleapalestinacagliari@gmail.com
 

Commenti

In Sardegna si organizza l'opposizione alle esercitazioni israeliane

Sulla Striscia si allenta la morsa dell'aggressione sionista ma la macchina di attacco e distruzione israeliana si prepara per le esercitazioni autunnali nei poligoni sardi. L'inizio è previsto per il 21 settembre a Capo Frasca, in provincia di Oristano. Già nel 2006 le esercitazioni in Sardegna dell'aviazione israeliana prepararono l'attacco al Libano. Da allora regolarmente le forze sioniste si esercitano nei poligoni sardi, i quali rappresentano ben il 60% delle servitù militari su territorio italiano.

La significativa mobilitazione sviluppatasi in Sardegna nelle settimane dell'operazione “Margine Protettivo”, culminata in una partecipata manifestazione il 18 luglio per le vie di Cagliari, ha denunciato il carattere criminale dell'attacco alla Striscia e al popolo palestinese. Ora questa solidarietà rilancia politicamente manifestando l'indisponibilità dei cieli e del territorio sardo a ospitare l'addestramento dell'occupante sionista. A riguardo, in coordinamento con la campagna di Boicottaggio di Disinvestimento e Sanzioni nei confronti di Israele, la comunità palestinese in Sardegna con l'associazione Sardegna Palestina, ha convocato per la giornata del 30 agosto presso il Teatro Adriano a Cagliari un'assemblea internazionale contro le esercitazioni israeliane in Sardegna.

“L'addestramento e l'esercitazione fanno pienamente parte del dispositivo militare di offesa che lo stato di Israele utilizza nei teatri di guerra. - affermano gli organizzatori dell'appuntamento - La collaborazione approntata dallo Stato italiano è dunque collaborazione con uno stato in guerra. Fermare questa collaborazione è un aiuto concreto alla popolazione martoriata dall'aggressione: ogni giorno di sospensione delle esercitazioni israeliane in Sardegna è un granello di sabbia nella macchina bellica che opprime e massacra il popolo palestinese.”

Intanto, per il 13 settembre, alcune organizzazioni indipendentiste e il comitato Gettiamo le Basi, hanno convocato una manifestazione davanti al poligono di Capo Frasca per porre nuovamente al centro la questione delle servitù militari sul suolo sardo e per la cessazione di tutte le esercitazioni militari in Sardegna.
 

Fonte: InfoAut
 

Assemblea 30 agosto ’14 – Documento finale

Documento finale 30 agosto2014 dell’Assemblea internazionale contro le esercitazioni israeliane in Sardegna e per il sostegno alla campagna di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni

L’assemblea internazionale contro le esercitazioni israeliane in Sardegna e per il sostegno alla campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS), riunita a Cagliari il 30 agosto presso il teatro Adriano, a seguito delle varie sessioni e gruppi di lavoro (BDS economico, BDS culturale ed esercitazioni) che si sono svolti nel corso della giornata ha prodotto il seguente documento.

L’assemblea ritiene illegittime le esercitazioni che si svolgeranno in Sardegna a partire dal mese di settembre, in particolare quelle israeliane in quanto portate avanti da un governo che occupa la Palestina tutta illegalmente e fa della pratica di guerra d’aggressione uno dei capisaldi della sua politica estera. Per questi motivi, nel quadro della più ampia lotta contro l’occupazione militare della Sardegna, l’assemblea si impegna in una attività di contrasto delle esercitazioni perché queste vengano bloccate. Individua a tal fine, come primi momenti di mobilitazione la manifestazione del 13 settembre prevista a Capo Frasca, il sit-in previsto a Lanusei in occasione dell’inizio del “processo Quirra” e la manifestazione prevista a Roma per il 27 settembre e si impegna a promuovere, attraverso una maggiore strutturazione delle relazioni tra i soggetti che hanno partecipato all’assemblea, una manifestazione da convocarsi a Decimomannu (CA) in occasione delle esercitazioni israeliane. Chiede che i parlamentari che hanno partecipato all’assemblea si rendano portatori di una istanza di trasparenza presso la Regione Autonoma della Sardegna affinché vengano resi pubblici sul portale dell’amministrazione i verbali del COMIPA e affinché il Ministero della difesa renda pubblico, nel dettaglio, il calendario delle esercitazioni previste. Nell’ottica di una maggiore territorializzazione della vertenza contro le esercitazioni si impegna alla redazione di un documento da inviare a tutte le amministrazioni locali della Sardegna perché esprimano la loro contrarietà alle esercitazioni.

L’assemblea fa proprio l’appello della società civile palestinese per una campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni e individua nel BDS uno strumento di lotta utile ed efficace, da portare avanti tramite campagne di sensibilizzazione popolare e di pressione sul mondo politico e sulle rappresentanze istituzionali. In particolare, sulla scorta di quanto è emerso nell’intervento di Omar Barghouti, si propone di focalizzare le campagne su obiettivi specifici e individua nell’ambito farmaceutico e alimentare (tra gli altri Teva e Sodastream), il terreno sul quale portare avanti una campagna di sensibilizzazione degli operatori del settore, delle associazioni dei consumatori e degli enti locali.

Per quanto riguarda il boicottaggio accademico e culturale propone inoltre un rafforzamento delle network esistente tra docenti e discenti, la promozione di momenti di riflessione comune sugli obiettivi istituzionali di tale strumento, sulla sua legittimità e sui suoi confini. Si impegna ad un monitoraggio territoriale degli accordi in essere tra realtà accademiche e di ricerca locali e istituzioni israeliani e sulla denuncia delle politiche di apartheid che, anche in campo accademico e culturale, vengono praticate.

L’assemblea fa propria la campagna contro la partecipazione israeliana all’Expo di Milano del 2015 e aderisce all’assemblea pubblica sul tema che si svolgerà il 19 ottobre a Milano.
 

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

PalestinaRossa newsletter

Resta informato sulle nostre ultime news!

Subscribe to PalestinaRossa newsletter feed

Accesso utente