Il primo e fondamentale punto di partenza che ha dato avvio al nostro lavoro è stata la volontà di dare voce ali palestinesi, e nello specifico a quella parte di popolazione che non si riconosce nel dualismo Fatah-Hamas, due partiti politici che hanno tentato e cercano tutt'ora di monopolizzare la scena politica palestinese.
Un altro elemento cardine della nostra azione resta la necessaria ricerca e condivisione di quegli ideali e valori squisitamente di Sinistra, che ci "impongono" di schierarci senza se e senza ma contro i modelli razziali e coloniali come quelli sionisti.
Nell'organizzazione e nell'adesione a qualsiasi forma di lotta questa rimane la nostra base di partenza, così come anche verso i palestinesi il nostro appoggio non è incondizionato ma richiede l'indispensabile condivisione degli stessi valori.
Non siamo a fianco dei palestinesi in quanto palestinesi, ma decidiamo di schierarci dalla parte di quelli che, come noi, rigettano e combattono l'oppressore e qualsiasi forma di predominio e corruzione.
Decidere a fianco di chi stare non significa però additare e giudicare le scelte politiche del popolo palestinese, bensì significa restare coerenti con un'idea di società che nulla ha a che fare con alcune dinamiche corrotte e con forme altre di oppressione, che sempre più fanno capolino nella società palestinese normalizzando pericolosamente l'occupazione.
Noi non siamo solidali con chi collabora con l’occupante, così come non siamo solidali con chi non sposa il valore della laicità dello stato o della libertà di culto: per noi la religione è un fatto privato!
Questo non significa contestare le forme di governo legittimamente scelte, ma non bisogna neppure nascondere il contesto di occupazione in cui sono avvenute le ultime elezioni in Palestina né tanto meno le forme di repressione e di controllo esercitate sulla società per preservare il proprio potere.
Saremo quindi sempre al fianco di chi subisce il giogo sionista ed allo stesso tempo è vittima della repressione interna.
Noi crediamo che il dovere di ogni attivista sia certamente quello di sostenere la resistenza e il Boicottaggio di Israele, strumenti essenziali per contrastare lo stato criminale sionista e soprattutto per tentare di demistificare l'immagine di paese democratico e etico che Israele tenta di imporre a livello internazionale. Ma non basta. Riteniamo che sia essenziale anche denunciare quella che è la realtà in Palestina: molti conoscono direttamente cosa succede in Cisgiordania, dove meno di un anno fa è stato assassinato Juliano Mer Khamis, un uomo che lottava con genuina onestà contro ogni forma di violazione della libertà, e dove gli attivisti della resistenza subiscono retate non solo dall’esercito sionista. Lo stesso capita a Gaza, dove è stato assassinato il nostro fratello e compagno Vittorio Arrigoni, che non si limitava a denunciare i quotidiani crimini sionisti, ma che dedicava il suo impegno e coraggio schierandosi al fianco di quei palestinesi che operano per l’unità. Le sue prese di posizione non erano ben viste nemmeno dalla dirigenza di Gaza, il processo in corso lo testimonia abbondantemente.
La coerenza con la quale porteremo avanti tutte le nostre scelte e le nostre iniziative, comprese quelle inerenti al BDS, sarà la stessa che ci permetterà di non risentire di eventuali sterili accuse, che talvolta scioccamente sorgono da generalizzazioni e vuote prese di posizione.
Questi sono i valori che ci accomunano e che sono e saranno i pilastri di questo sito e di tutte le nostre scelte passate, presenti e future.
Sito: www.palestinarossa.it
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Con la Palestina nel cuore, fino alla Vittoria!