Il compagno Iyad Awadallah, membro del Comitato centrale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha dichiarato che “dopo cento giorni dall'inizio dell'Intifada risulta chiaro che è in continua espansione e continuerà a farlo, al fine di raggiungere gli obiettivi e i diritti del popolo palestinese”.
“Coloro che cercano di contrastarla o scongiurala si schierano dalla parte dei perdenti della storia”, ha proseguito Awadallah. In un'intervista alla TV Al-Aqsa, il compagno ha dichiarato che “l'apertura dello scontro a tutto campo con l'occupazione è la scelta del nostro popolo nel percorso verso il raggiungimento dei suoi obiettivi e dimostra il completo fallimento del cosiddetto 'processo di pace'”.
Awadallah ha aggiunto che tutto il popolo palestinese, in Palestina e in diaspora, è ben consapevole della situazione ed è pronto ad offrire enormi sacrifici per raggiungere i suoi obiettivi, continuando l'intifada e la resistenza. “Il percorso della leadership palestinese monopolistica nel corso degli ultimi due decenni è stato del tutto perdente, non ha raccolto alcun beneficio, ha portato solo distruzione e non ha raggiunto nessuno tra gli obiettivi del nostro popolo”.
Il compagno ha sottolineato che durante la recente aggressione sionista sulla Striscia di Gaza i palestinesi hanno dimostrato il loro sostegno alla resistenza, sventando tutti i piani del nemico atti a dividere i membri dalla resistenza. Dallo scoppio dell'Intifada il Fronte Popolare ha espresso il proprio sostegno attivando i propri compagni e quadri; decine di martiri, centinaia di feriti e di prigionieri vengono dalle fila del Fronte, si continua a lavorare con tutte le forze palestinesi per fornire dirigenti e la necessaria copertura mediatica ed economica all'intifada.
Continua la richiesta all'Autorità Palestinese affinché ponga termine al coordinamento sulla sicurezza con lo Stato sionista perché dannoso e pericoloso, ribadendo che tale politica non ha mai ottenuto nulla se non risultati distruttivi per il popolo palestinese. Le masse palestinesi desiderano unirsi e impegnarsi con l'Intifada, ed i servizi di sicurezza hanno la responsabilità di proteggere e difendere la nostra gente, non l'occupante. Inoltre il progetto politico della leadership palestinese dovrebbe essere in linea con il sentimento popolare, riuscendo ad arrivare al livello dei grandi sacrifici del popolo palestinese.
Lungi dall'essere fuori dell'Intifada, le fazioni palestinesi sono impegnate in questa lotta, la maggior parte dei giovani sono coinvolti nelle azioni, così come molti sono i combattenti ed i martiri impegnati nella resistenza che fanno parte di queste fazioni; è quindi responsabilità delle fazioni svolgere un ruolo più importante nel sostenere, incrementare e continuare la rivolta attraverso il rafforzamento della fermezza e della determinazione del nostro popolo.
Awadallah ha voluto anche denunciare l'azione del Ministero della Sanità di Ramallah nell'escludere il nome del martire Nashat Melhem dalla lista dei martiri, descrivendo questa scelta un approccio autoritario e sbagliato dell'ANP.
Ha poi osservato che il FPLP ha un ruolo importante all'interno dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina nel contrastare le scelte della dirigenza monopolistica dell'Autorità Nazionale Palestinese, infatti in più occasioni in seno al Consiglio centrale e il comitato esecutivo è riuscito a bloccare decisioni pericolose ed in contrasto con il consenso nazionale palestinese, come ad esempio quando stato vanificato il tentativo di convocare il Consiglio nazionale palestinese senza alcun consenso e sotto la decisione unilaterale del Presidente Abu Mazen.
Io compagno Awadallah ha rto di ritenere Abu Mazen responsabile per la mancata convocazione della nuova leadership provvisoria che fa parte dell'OLP, che avrebbe potuto impegnarsi per ricostruire le istituzioni palestinesi, costruire l’unità e la strategia nazionale sulla base della crescente Intifada e la lotta contro l'occupazione.