Il movimento BDS è stato strategicamente accusato dall'artiglieria della propaganda sionista, di razzismo. Farebbe ridere di per sé che un'ideologia geneticamente razzista e votata alla pulizia etnica dei palestinesi, accusi di razzismo un movimento pacifista e antirazzista.
Il solito bue che dà del cornuto all'asino. Eppure i più ferventi sionisti, come ad esempio i giovani parigini della lega ebraica di difesa (organizzazione che negli USA è illegale in quanto in cima alla lista delle organizzazioni terroriste), riempiono il centro storico di adesivi deliranti in cui piangono pietà come vittime del razzismo politico di cui Israele sarebbe la povera vittima, prendendo di mira ora la Freedom Flotilla, ora la campagna BDS, ora i pacifisti che manifestano in piazza e spesso vengono fermati dalla gendarmerie, in base alle leggi francesi.
Peccato che il loro castello di carta di smaccate menzognei non regga dinnanzi alla testa dura dei fatti!
Il boicottaggio di Israele non è una campagna lanciata da antisemiti famelici votati al male e alla soluzione finale, come tentano di farci credere i vari Dimitri Buffa, Fiamma Nirestein, e compagnia patetica, ma è una campagna che trova un significativo riscontro anche fra gli israeliani stessi che, consapevoli che boicottare non vuol dire mettere in discussione l'esistenza di Israele, si oppongono all'occupazione e alla pulizia etnica rifiutando i prodotti che provengono da terre usurpate ai palestinesi e rifiutando di finanziare l'economia di guerra del proprio paese. Nulla a che vedere con il razzismo, piuttosto è una lotta pacifista contro politiche razziste, arroganti e criminali, una lotta etica, giusta, e in quanto giusta, efficace e pericolosa per i veri razzisti e oppressori, tant'è che il governo israeliano non è rimasto a guardare e ha varato norme che criminalizzano il boicottaggio sia in territorio israeliano che all'estero.
Ecco l'appello del movimento Boicotta dall'Interno:
Noi, i palestinesi, gli ebrei, i cittadini di Israele, ci uniamo all'appello palestinese per il BDS Uniti contro Israele e invitiamo gli altri a fare lo stesso. Come persone devote alla promozione di una giusta pace e di una vera democrazia in questa regione, siamo particolarmente contrari alla decisionedella comunità internazionale di punire i palestinesi nei territori occupati e di trattenere i loro fondi, dopo aver esercitato il loro diritto democratico di eleggere il governo a loro scelta. Allo stesso tempo, la comunità internazionale continua, attraverso investimenti economici in Israele, coinvolgendo i governi e le aziende internazionali, a sostenere attivamente Israele nelle quotidiane violazioni del diritto internazionale e colonizzazione accelerata dei territori occupati.
Temiamo che il danno potenzialmente irreversibile creato dalla politica israeliana e internazionale, e ci rendiamo conto che l'occupazione finirà veramente solo quando il suo costo diventerà più elevato del guadagno che la società israeliana, sopratutto la sua elite, ne riceve.
Alla luce degli attacchi contro i sostenitori di boicottaggio, vogliamo sottolineare che una posizione critica contro l'occupazione, comprese le azioni BDS esplicite prese da individui e organizzazioni, non sono antisemitismo. Al contrario, solo la resistenza di questo tipo come parte della lotta per la pace fondata sulla giustizia e l'uguaglianza, consentirà un futuro comune per gli arabi e gli ebrei nella regione.
Noi siamo contro ogni forma di razzismo e di oppressione, supportiamo e incoraggiamo la campagna BDS come una forma legittima attività politica, necessaria alla resistenza non violenta.
Sosteniamo l'appello palestinese così com'è e agiremo all'interno di Israele e fuori di esso per promuovere la consapevolezza e il supporto per il BDS.
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CLARA STATELLO