Il compagno Abu Ahmad Fuad, vice segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, ha tenuto una conferenza stampa l'8 settembre presso il campo profughi libanese di Mar Elias a Beirut, annunciando la decisione del FPLP di boicottare la riunione del Consiglio nazionale palestinese convocato per il 14 settembre a Ramallah.
Il Comitato centrale del Fronte si è riunito dentro e fuori la Palestina lo scorso 5 settembre al fine di presentare la propria posizione, riportata di seguito.
La sessione d'emergenza del Comitato centrale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina è stata convocata con il pieno mandato di rivedere e discutere gli sviluppi politici, in particolare l'invito al Consiglio nazionale palestinese convocato in forma straordinaria. Il Comitato centrale, con il riconoscimento della sua alta responsabilità nazionale, ha discusso questa materia e le sue implicazioni nonché le ripercussioni negative sulla scena palestinese. In particolare l'abbandono degli accordi interni esistenti ed il relativo consenso nazionale, specificatamente all'accordo del Cairo di maggio 2011, con il quale si richiamava alla ricostruzione e ristrutturazione del PNC attraverso un processo democratico di elezioni con un sistema completo di rappresentanza proporzionale in Palestina e tra la diaspora.
Sulla base di quanto sopra, il Comitato centrale del Fronte ha stabilito che non parteciperà a questa sessione del PNC, nonostante l'etichetta di sessione di emergenza (eccezionale), con particolare riguardo a quanto segue:
- Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ribadisce la sua ferma posizione nel sostenere l'OLP come soggetto nazionale unico ed inclusivo, che può davvero essere l'unico rappresentante legittimo del nostro popolo in Palestina e in diaspora, ed esorta l'attivazione e la ricostruzione della sua istituzione, nonché la formazione di un nuovo Congresso nazionale che incarni l'unità nazionale, includendo tutte le fazioni e le forze politiche, costruito intorno ad una leadership provvisoria ed in accordo ai principi di legge.
- La convocazione della sessione qui citata servirebbe solo ad approfondire la crisi interna palestinese ed a rafforzare le divisioni politiche, accrescendo il percorso di dirigenze parallele che minano il senso dell'OLP come espressione unitaria e di rappresentanza del popolo palestinese.
- Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina denuncia la strumentalizzazione di questa sessione del Congresso nazionale che ha il vile scopo di approvare progetti politici da sottoporre a Washington e nelle capitali europee e di un ritorno a negoziati inutili e pericolosi.
- Allo stesso tempo respingiamo con decisione la convocazione di una sessione ordinaria o straordinaria del Consiglio nazionale palestinese esposta in tale maniera, respingendo inoltre la strategia della leadership di Hamas mirata ad acutizzare le divisioni, in particolare attraverso gli impegni in negoziati indiretti con l'occupante con il pretesto della necessità di fermare l'assedio di Gaza e fare partire la ricostruzione.
In questo contesto, il Fronte conferma che Abu Mazen ed i suoi soci stanno tentando di utilizzare l'OLP come strumento per sostenere il devastante percorso innescato con gli accordi di Oslo. Il rifiuto della partecipazione nell'OLP da parte di Hamas porta al medesimo risultato. Qualsiasi indebolimento dell'OLP come un vero e proprio riferimento nazionale per la nostra gente in Palestina e tra la diaspora, concretizzando invece cambiamenti formali e strutturali privi di ogni contenuto significativo, minaccia le costanti nazionali palestinesi e la propria identità.
Alle masse palestinesi:
Il nostro rifiuto a partecipare a questa sessione del PNC, a cui siamo stati invitati, non significa un ritiro o una sospensione della rappresentanza del FPLP in ogni istituzione dell'OLP. Il nostro approccio a questo problema deriva dalla nostra convinzione di mantenere e ricostruire l'OLP come unico rappresentante legittimo del nostro popolo in Palestina e nella diaspora, in quanto la sua liberazione costituisce il più importante obiettivo del popolo nella moderna rivoluzione palestinese.
Pertanto il FPLP continuerà la sua lotta con mezzi democratici, sostenendo la convocazione di una sessione del PNC secondo l'accordo nazionale palestinese stipulato al Cairo, con la partecipazione di tutte le forze politiche e sociali palestinesi, in Palestina ed in esilio. Intendiamo ripristinare il ruolo storico dell'OLP, come dovrebbe essere anche attualmente, nella direzione della lotta del nostro popolo per raggiungere i propri obiettivi di liberazione nazionale e per una compiuta democrazia, al fine di far nascere un' istituzione nazionale, collettiva e unificante, in cui il pluralismo ne rafforzi le posizioni e la rappresentatività.
A questo proposito, il FPLP rivendica:
- La convocazione di un Comitato per lo sviluppo dell'OLP, riunitosi sotto la leadership provvisoria già concordata al Cairo, per discutere dei mezzi per raggiungere la riconciliazione nazionale, tra cui l'elezione di un nuovo e unificante Consiglio nazionale come previsto nel citato accordo. Ciò richiederà anche la formazione di un Comitato preparatorio per arrivare alla convocazione del PNC e per accordare data e luogo della sessione.
- La necessità di una seria revisione politica globale del percorso del movimento nazionale palestinese dagli accordi di Oslo, imparandone la lezione, ivi compresa la necessità di una strategia nazionale che si basi sulla natura della lotta democratica e della lotta di liberazione nazionale condotta dal nostro popolo.
Alle masse palestinesi sottolineiamo ancora una volta che la nostra posizione non pregiudica il percorso per l'unità dell'OLP, ma mira piuttosto a raddrizzarne il suo percorso deviato, mantenendo i progressi storici da esso compiuti grazie al sangue versato dai martiri e dai sacrifici del nostro popolo.
Gloria ai martiri, libertà ai prigionieri. La vittoria è inevitabile.
Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina
Comitato Centrale Generale