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Comunicato dalla sezione nelle prigioni del FPLP: costituire un coordinamento nazionale per guidare la lotta aperta contro l’occupazione

Pubblichiamo di seguito un’importante dichiarazione rilasciata dai prigionieri del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina nelle prigioni dell'occupazione.

Che la rivolta di Gerusalemme si diffondi in tutta la nazione e si prepari ad affrontare le fasi successive

Alla nostra gente risoluta di Gerusalemme, la nostra eterna capitale, porgiamo i nostri saluti mentre proseguite con sacrificio e spirito rivoluzionario il processo di rivolta e la continua escalation di resistenza nel confronto con l'aggressione sionista.

L'occupazione ha trasformato la città di Gerusalemme in una caserma militare con azioni di guerra sistematica, attraverso la quale l'occupazione cerca di cementare il suo controllo e l'imposizione di fatti sul terreno. Voi abitanti di Gerusalemme avete sfidato le azioni più recenti dell'occupazione fascista, tra le quali l'installazione di cancelli elettronici alle porte della Moschea di Al-Aqsa.

Siamo certi che voi spezzerete queste porte e continuerete l’eroica lotta che mosrti all'occupazione e al suo governo fascista, ai nostri nemici, ai cospiratori, agli occupanti ed ai regimi reazionari che siete i figli di Gerusalemme e che difenderete sempre i sui luoghi sacri e la sua identità araba.

Alle masse del popolo palestinese nella patria e della diaspora, alla luce dei rapidi sviluppi che avvengono a Gerusalemme indicando una nuova fase di rivolta popolare completa e per sostenere i pilastri di questa crescente lotta popolare, noi nel ramo della prigione del FPLP sottolineiamo quanto segue:

1) Onoriamo i martiri della "Giornata della Rabbia", Mohammed Mahmoud Khalaf, Mohammed Abu Ghannam e Mohammed Mahmoud Sharaf che oggi sono sorti in difesa di Gerusalemme.

2) Il sangue dei martiri che corre per le strade e i vicoli della Palestina e nelle piazze di Gerusalemme non sarà vano. In questo contesto invitiamo ad organizzare manifestazioni e presidi in tutte le strade della Palestina per commemorare il sacrificio dei martiri e sottolineare la continuità della resistenza e dell'Intifada sulla strada del ritorno e della liberazione.

3) Salutiamo l'eroismo e la determinazione del nostro popolo a Gerusalemme di fronte alla sistematica oppressione e alla guerra che l'occupazione conduce contro di loro. Esprimiamo anche il nostro orgoglio per le masse del popolo palestinese nei villaggi, nelle città, nei campi profughi e nella diaspora che oggi difendono Gerusalemme e il suo popolo, in particolare le masse del nostro popolo in Cisgiordania, a Gaza e nei Territori Occupati del '48 che hanno dato vita a questi grandi combattenti, sottolineando l'unità della terra, del popolo e del nostro destino.

4) Chiediamo urgentemente la formazione di una leadership nazionale unificata per gestire l’aperta lotta contro l'occupazione e per innalzare il livello della lotta e di azioni popolari nel contesto di un quadro unitario, per mobilitare le energie del nostro popolo soprattutto alla luce di una mancanza di legittimità dell’attuale leadership ufficiale.

5) Chiediamo di continuare i giorni della rabbia per tutta la settimana a sostegno dei palestinesi di Gerusalemme e di difendere i suoi siti sacri, incarnando lo slogan dell’Intifada e della resistenza.

6) Nell'ambito degli attuali sviluppi, esortiamo a nuovi e risoluti sforzi nazionali palestinesi per porre fine alla divisione e per ristabilire l'unità nazionale come urgente necessità sulla base di una formulazione di un programma di lotta nazionale. Ciò significa una rottura completa con gli Accordi di Oslo, i suoi simboli e la sua sicurezza, gli impegni economici e politici, in primo luogo il coordinamento sulla sicurezza.

7) Invitiamo i rami militari delle fazioni della resistenza ad unificare la loro azione ed incrementare la resistenza contro l'occupazione, i suoi siti militari, le posizioni e gli insediamenti in Cisgiordania e a Gaza per svolgere operazioni qualitative e per sostenere l'intifada e la fermezza della nostra gente a Gerusalemme con attacchi diretti a rendere chiaro all'occupazione che la resistenza è presente ed è in grado di rispondere anche nei momenti più difficili.

8) Chiediamo ai media palestinesi e ai canali satellitari di diffondere la realtà di ciò che sta accadendo in Palestina, in particolare a Gerusalemme, e di pubblicare e documentare i crimini dell'occupazione mettendo la lotta del nostro popolo contro il terrorismo sionista in Palestina davanti agli occhi di tutto il mondo.

9) Invitiamo le masse arabe a convergere intorno alla causa della Palestina e del nostro popolo a Gerusalemme e ai suoi luoghi sacri, ad andare nelle piazze per difendere la causa della Palestina riposizionando la sua priorità nell'ordine del giorno dell’agenda araba.

Alle nostre masse, non c'è voce sopra la voce di Gerusalemme, non c'è voce sopra quella di Al-Aqsa e dei siti sacri. Non c'è voce sopra quella dei martiri, dei prigionieri e dei feriti. Non c'è voce sopra la voce dell’Intifada e della resistenza.

Aderite alla lotta e al sacrificio in difesa dell'identità araba e palestinese di Gerusalemme! Gloria ai martiri, la vittoria è inevitabile!

La direzione del ramo del FPLP nelle prigioni israeliane
Venerdì 21 luglio
 


SECONDA PARTE: http://www.palestinarossa.it/?q=it/content/story/seconda-dichiarazione-d...

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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