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Comunicato del Fronte Palestina in merito all'appello di una mobilitazione nazionale nel giorno della Nakba

Nell'ultimo incontro nazionale del Fronte Palestina (FP) tenutosi il 13 aprile a Firenze si è discussa la proposta di condividere l'appello arrivato a seguito della riunione nazionale di Roma del 23 marzo alla quale hanno partecipato alcuni compagni del FP.

Vediamo favorevolmente la mozione di indire una giornata di iniziative a livello nazionale condivise tra le varie realtà che si muovono sul terreno della solidarietà con la Palestina; nondimeno in merito alla proposta di un manifesto unitario pensiamo che in questo momento sia opportuno esprimere posizioni più chiare e più esplicite possibili, che convergano sull'esigenza di dare un segnale di unità nella solidarietà verso i palestinesi.

Il FP è nato a seguito di convegni, dibattiti e confronti promossi e succedutisi negli ultimi due anni che hanno visto una partecipazione sempre crescente di organizzazioni che man mano hanno condiviso questo percorso apportando il proprio contributo. Il FP è nato su posizioni chiare e soprattutto imprescindibili, come il completo rifiuto delle trattative con l'occupante (a questo proposito facciamo nostra la frase di Nelson Mandela: “Solo gli uomini liberi possono negoziare”) ed il sostegno incondizionato a qualsiasi forma di resistenza che il popolo palestinese decida di mettere in campo (Ahmad Sa'adat: “Mi rifiuto di essere rilasciato sulla base di una trattativa e non accetto che il prezzo della mia libertà siano dei metri di terra di Palestina, la terra per la quale abbiamo combattuto e per la quale siamo stati imprigionati. Rifiuto che la condizione per la mia libertà sia l'espansione degli insediamenti. Rifiuto questa offerta, nemmeno una casa per i coloni sionisti sarà costruita come prezzo della mia libertà”).

Sulla formazione e la nascita del FP e sulla nettezza delle sue posizioni in merito alla lotta contro il sionismo abbiamo provveduto a suo tempo ad informare capillarmente le realtà italiane solidali alla causa palestinese: seguendo questo principio e restando saldi ai nostri punti cardine abbiamo comunque deciso di "misurarci" e trovare una mediazione con la volontà di una proposta unitaria per la giornata della Nakba partecipando quindi alla riunione di Roma.

A seguito della discussione tra tutti i membri del FP, tuttavia, si è evidenziato come il quadro che sta emergendo dalla Palestina non ci permetta in questo momento margini di manovra: gli assassinii e gli imprigionamenti dei partigiani della Resistenza attraverso la collaborazione tra i servizi di sicurezza israeliani e quelli dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP), la demolizione di abitazioni palestinesi a Gerusalemme (e non solo) e la costruzione di nuove abitazioni per i coloni, il mancato rilascio dei prigionieri politici palestinesi – alcuni, come noto, incarcerati dalla stessa ANP –, la sospensione pubblica nonostante la continuazione in segreto delle trattative tra Israele-USA-ANP, il silenzio dell'ANP sull'eliminazione del Ritorno dei profughi dall'ultimo documento emanato dalla Lega Araba recentemente riunitasi, per noi, oggi, richiedono maggiore chiarezza della mediazione che si richiedeva e a cui abbiamo provato a renderci disponibili nella discussione del 23 marzo.

La fase che si sta vivendo impone di fare delle scelte analizzando con estrema chiarezza il contesto e la situazione, definendo altrettanto chiaramente gli obiettivi che si vogliono raggiungere, ben consapevoli che le varie opzioni presenti sono diverse (sia nelle strategie, sia nei propositi) e talvolta contrastanti; non farlo sarebbe un errore che purtroppo abbiamo già vissuto in passato. Proprio per questa fase storica che la Palestina sta vivendo è necessaria, lo ribadiamo, una chiarezza di obiettivi che non preveda né omissioni (che comunque producono politica) né posizioni vaghe.

Proprio per la nostra natura in essere sopra descritta, quindi, crediamo che eventuali fughe in avanti senza la necessaria chiarezza di intenti e di analisi dell'attuale situazione palestinese non siano utili. Le opzioni che vengono portate avanti nella Palestina occupata sono evidenti a tutti, non crediamo sia positivo nasconderle nel nome di una unità pur se in prospettiva necessaria. È perciò fondamentale che il FP esprima posizioni più salde per essere un riferimento per quanti non si vogliano limitare alla semplice solidarietà con la causa palestinese.

In definitiva, quindi, dalla discussione di Firenze è emersa la decisione di partecipare alle iniziative che si riusciranno a mettere in campo, ma di farlo con un proprio manifesto e con le parole d'ordine che caratterizzano la nascita del FP affinché questo sia un contributo alla discussione in ogni settore della solidarietà verso la Palestina.

Auspichiamo che questo primo, contraddittorio, momento di confronto sia propedeutico ad una crescita non solo numerica ma anche di maturità, con la speranza che il dibattito diventi più efficace ed utile all'eroica lotta di liberazione del popolo palestinese e a quella contro il sionismo.

Riteniamo inoltre che questa nostra scelta non si opponga né possa inficiare in futuro in alcun modo gli obiettivi prefissati durante la riunione di Roma, compreso quello di dare un forte segnale a tutti i palestinesi (dentro e fuori la Palestina) attraverso le decine di iniziative che in Italia si metteranno in campo.

Siamo sicuri che il futuro potrà riservarci spazi e tempo per un confronto in cui approfondire analisi chiare ed argomentate in modo da non arrivare a “pretendere” un'unità, bensì costruendo la stessa su intenti comuni e condivisi, quindi forse anche con azioni più funzionali alla giusta causa, così come sta proponendo la Resistenza palestinese: unità contro l'occupazione, che si basi su un programma di liberazione, consci del fatto che le trattative condotte dai collaborazionisti con chi ha progetti come la pulizia etnica non portano a nulla se non all'aumento delle sofferenze del popolo palestinese.
 

i compagni e le compagne del Fonte Palestina
www.frontepalestina.it - frontepalestina@autistici.org
 


 

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PDF icon COMUNICATO NAKBA ROMA.pdf50.61 KB

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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