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FPLP: l'attacco a Sa'adat non passerà senza reagire

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina avverte delle sicure conseguenze che ci saranno a seguito dell'attacco sionista al suo Segretario Generale, il compagno Ahmad Sa'adat, e ai suoi compagni di prigionia nel carcere di Nafha.

Il leader Sa'adat sarà sempre una spina nella gola dell'occupazione, un simbolo nazionale di confronto e di lotta contro il progetto sionista nel suo complesso e le sue politiche, nonostante gli incessanti attacchi subiti dalle guardie e dal sistema carcerario sionista.

Il Fronte ha osservato che il vile attentato a Sa'adat e ai suoi compagni nella prigione di Nafha è un tentativo di spezzare il coraggio e la tenacia dei prigionieri palestinesi che costantemente sfidano l'occupante e si inserisce in un più ampio contesto di aggressione contro il nostro popolo.

Il FPLP ha sottolineato che si tratta di una responsabilità nazionale palestinese, da affrontare sia nelle sedi regionali sia in quelle internazionali, il compito di sviluppare un programma di sostegno alle lotte dei detenuti, che lavori al fine di costringere il nemico sionista a liberarli, insistendo nel perseverare anche la via della Corte Penale Internazionale. Il Fronte ha anche esortato le istituzioni e gli attivisti internazionali a lottare e mobilitarsi per fermare i crimini in corso contro i prigionieri politici palestinesi e per difendere i loro diritti.

Le Brigate Abu Ali Mustafa, il braccio armato del Fronte, ha dichiarato che i “funzionari del carcere fascista di Nafha hanno picchiato e torturato i nostri coraggiosi prigionieri e il leader, compagno Segretario generale Ahmad Sa'adat, durante un frenetico attacco che è andato per due giorni”. Hanno inoltre invitato tutti i compagni e il popolo palestinese ad affrontare e resistere all'aggressione sionista in corso contro i prigionieri con ogni mezzo, sottolineando che “le Brigate non staranno a guardare la sofferenza dei nostri prigionieri e del leader Ahmad Sa'adat. I leader dell'occupazione pagheranno per i crimini perpetrati contro i nostri prigionieri”.

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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