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Il FPLP chiede la fine del coordinamento sulla sicurezza nell’ottavo anniversario del rapimento di Sa'adat

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina chiede all'Autorità Palestinese di porre fine al coordinamento per la sicurezza di Israele e di ritenerlo responsabile per il sequestro del  compagno Sa'adat e degli altri compagni.

Per le masse eroiche del nostro popolo:

Il 14 marzo 2006 le forze militari del nemico sionista hanno preso d'assalto la prigione di Gerico e rapito il compagno segretario generale Ahmad Sa'adat e i suoi compagni Ahed Abu Ghoulmeh, Majdi Rimawi, Hamdi Qur'an, Basil al- Asmar e il combattente Fouad Shubaki, che erano sotto il controllo e sotto la cosiddetta " protezione" delle truppe statunitensi e britanniche.

Il reato di rapimento del compagno Sa'adat e dei suoi compagni, accusati dell'assassinio del razzista sionista ministro del Turismo Rehavam Zeevi in risposta all'assassinio del compagno Abu Ali Mustafa, ha dimensioni oltre l'evento stesso. Il nemico sionista, in collusione con i paesi che forniscono forze di "protezione" al carcere di Gerico, ha cercato di arrestare l'idea stessa della resistenza e ha cercato di usare questo per liquidare la resistenza.

Resta ferma la posizione vigorosa e stimolante del Segretario Generale come riportato dai media internazionali al momento del suo rapimento, seguito dal suo rifiuto di riconoscere la legittimità dei tribunali militari del nemico e del riconoscimento del diritto dei nostri popoli di resistere all'occupazione.
Sa'adat ha sfidato l'oppressione del carcere e ha continuato ad assumere il suo ruolo di leadership come Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina. Il nemico ha cercato di confondere e indebolire il Fronte Popolare con l'arresto di Ahmad Sa'adat e l'assassinio dell'ex segretario generale Abu Ali Mustafa, ma l'organizzazione ha dimostrato di essere indistruttibile, in grado di proteggere se stessa e preservare il suo ruolo chiave nel contesto del movimento nazionale palestinese. I combattenti valorosi, le Brigate Abu Ali Mustafa, si impegnano a tenere le mani sul grilletto e perseguire il nemico ovunque nella terra di Palestina.

Per le masse incrollabili del nostro popolo l'anniversario dell'arresto del Segretario Generale Sa'adat e dei suoi compagni solleva ancora una volta le gravi realtà degli accordi di sicurezza sottoscritti col nemico, che hanno portato all'arresto e alla detenzione di Sa'adat. Si pone anche la questione critica del coordinamento della sicurezza in corso in connivenza con il nemico che cerca di fermare la resistenza e perseguire i combattenti per la libertà del nostro popolo per arrestarli o ucciderli. Lo abbiamo visto con i martiri, tra cui i compagni Moataz Washahe e Saji Darwish emolti altri prima e dopo di loro. L'Autorità Nazionale Palestinese ha la responsabilità di consentire al nemico di farlo, sia attraverso la sua incapacità di confrontarsi, sia attraverso il coordinamento della sicurezza. Il Coordinamento della sicurezza deve finire. Esso ha conseguenze devastanti. E' tempo di terminare l'impegno di questi accordi, farmare i negoziati con il nemico e rispondere agli appelli per la costruzione di una strategia nazionale per ottenere i diritti del nostro popolo, adottando tutti i mezzi necessari della resistenza al fine di costruire l'unità nazionale.

In questo stesso contesto chiediamo che l'Autorità Nazionale Palestinese si assuma la sua responsabilità per il crimine compiuto nell'arresto del Segretario Generale e dei suoi compagni e insistiamo sulla loro liberazione, soprattutto perché sono stati rapiti con il fratello Fuad Shubaki da una prigione dell'Autorità Palestinese, nonostante i tribunali palestinesi avessero assolto il compagno Sa'adat ordinandone il rilascio, in aggiunta al fatto che egli detiene una posizione di leadership nazionale palestinese ed è un membro del Consiglio legislativo.

Chiediamo anche che tutti lavorino per la libertà dei prigionieri nelle carceri israeliane e per rafforzare la causa dei detenuti palestinesi a livello internazionale, in particolare nell'ambito delle Nazioni Unite e dei suoi organi competenti, fornendo supporto a tutti i movimenti di massa e di solidarietà internazionale che lavorano per la liberazione di tutti i prigionieri rinchiusi nelle carceri dell'occupazione.

Vergogna su tutti coloro che hanno contribuito all'arresto del compagno Sa'adat e dei suoi compagni, e saluti a tutti coloro che li sostengono e a tutti i prigionieri nelle carceri israeliane. Ci impegniamo nel continuare a compiere ogni sforzo al fine di ottenere la loro libertà.
 

Fonte: PFLP
 

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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