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LA DELEGAZIONE A GAZA: UN BILANCIO POSITIVO E TANTI IMPEGNI PER IL FUTURO

La delegazione della Freedom Flotilla Italia a Gaza è rientrata in Italia nella giornata del 2 gennaio. Possiamo dire con estrema soddisfazione che tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati sono stati raggiunti, a partire dalla consegna all’Union of Health Work Committees (l’ONG palestinese che gestisce, fra l’altro, l’ospedale Al Awda a Jabalya) delle sottoscrizioni e dei medicinali raccolti: in allegato, la lettera di ringraziamento dell’UHWC alle compagne ed ai compagni italiani.

Un’altra donazione è stata consegnata all’associazione che si occupa delle donne prigioniere ed ex prigioniere, fornendo loro assistenza e consulenza legale e psicologica, mentre la nostra compagna Rosa Schiano ha preso in consegna un’ulteriore sottoscrizione destinata a lei ed agli Internazionali presenti a Gaza. Abbiamo avuto incontri con il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, con esponenti della sinistra sindacale palestinese, con il Palestinian Center for Human Rights, con le associazioni dei pescatori e dei contadini e con il movimento delle donne. Abbiamo visitato l’ospedale Al Awda, che alcuni di noi conoscono sin dai giorni successivi all’operazione “Piombo Fuso”, e due centri per bambini dell’associazione “Ghassan Kanafani”.

I centri per l’infanzia gestiti da questa associazione nella Striscia di Gaza sono cinque, e si caratterizzano per l’impostazione educativa basata su criteri di civismo, laicità e democrazia: basti dire che, a differenza di quanto avviene in strutture gestite dai movimenti religiosi, bambini e bambine studiano e giocano insieme. L’impegno della delegazione italiana è quello di sostenere la creazione di un sesto centro educativo, a Khan Younis, intitolato a Vittorio Arrigoni.I pescatori di Gaza hanno organizzato un’uscita in mare e con i contadini siamo stati nei terreni vicini al confine con i territori occupati nel 1948, interdetti dall’esercito israeliano fino alla tregua raggiunta dopo i bombardamenti dell’operazione “Colonne di Difesa”.

Infine, abbiamo preso parte ad una manifestazione in sostegno dei prigionieri palestinesi di fronte la sede della Croce Rossa Internazionale, dove le associazioni mantengono un presidio permanente. Nel corso della visita a Gaza, abbiamo anche avuto modo di parlare con diversi interlocutori a proposito di Gaza’s Ark, il prossimo progetto per combattere l’assedio e l’embargo. Tutti questi argomenti sono stati oggetto di una trasmissione effettuata negli studi della radio “Voce del Popolo”, emittente della sinistra palestinese.

Bilancio positivo, dunque, ma la nostra delegazione è stata solo l’inizio di un lavoro che intendiamo proseguire nei prossimi mesi, un lavoro che ci vedrà impegnati su diversi fronti, dal boicottaggio degli Europei di calcio Under 21 che si giocheranno in Israele alla campagna per l’asilo “Vittorio Arrigoni”, passando per il sostegno al progetto Gaza’s Ark.

Il 2013 sarà un nuovo anno a fianco della resistenza palestinese.
 

Freedom Flotilla Italia
 

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Corrispondenza da Gaza con Rosa Schiano
intervista con Radio BlackOut durante la missione Benvenuti in Palestina 4

Rosa Schiano vive da più di un anno nella Striscia di Gaza per sostenere e documentare le attività dei contadini e pescatori palestinesi sotto l’assedio dell’esercito israeliano. In una sua corrispondenza di questa mattina raccogliamo qualche impressione sulla visita dei compagni italiani della missione Benvenuti in Palestina 4, appena terminata, sulle condizioni di vita nella Striscia e sulle prospettive di fine dell’embargo. Nelle sue parole emerge l’importanza per i palestinesi del movimento di solidarietà internazionale e dell’impegno degli attivisti come lei a vivere al fianco della popolazione per lunghi periodi.

Ascolta l’intervista: RosaSchianodaGaza
Il blog di Rosa da Gaza: http://ilblogdioliva.blogspot.it/

 

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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