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La prospettiva sionista della BBC su Gaza

Guardare, leggere o ascoltare un servizio della BBC sull'occupazione palestinese da parte di Israele,  è come attraversare una lente sionista; le testimonianze non esprimono la realtà della situazione ma una versione totalmente distorta della stessa.

In questo mondo capovolto presentatoci da un emittente con una portata globale, è stato affermato che la popolazione assediata di Gaza è ormai abituata alle violenze implacabili e all'assedio israeliano, mentre gli abitanti del sud Israele continuano ad avvertire ansia e terrore quando vengono sparati razzi rudimentali nei loro quartieri.

Queste straordinarie affermazioni sono riportate in due articoli pubblicati recentemente sulle pagine della BBC online (“Gaza-Israel clashes: The view from each side” - 13 March 2012) gli articoli mostrano l'atteggiamento generale dell'emittente nei confronti dell'occupazione, report che con triste regolarità sono falsi, disonesti e privi di integrità.

Proprio poco dopo i bombardamenti israeliani ininterrotti per quattro giorni che hanno ucciso 27 palestinesi, compresi bambini di età inferiore ai sette anni, si legge un articolo dal titolo "gli abitanti di Gaza sono “assuefatti” al conflitto".

Questa incredibile opinione, ovvero che gli abitanti di Gaza si sono abituati alle uccisioni di massa provocate dai raid aerei, alle distruzione delle loro case a causa degli F16, alle sofferenze causate dal blocco quasi totale, alle restrizioni della loro libertà e dei loro movimenti, al terrore quotidiano del dei droni che sorvolano i cieli di Gaza, è ad opera del corrispondente da Gaza della BBC, Rupert Wingfield-Hayes.
 

NESSUNA PROVA

Da esperto giornalista, Wingfield Hayes, , non fornisce nessuna prova né da fonti ufficiali come le Nazioni Unite o il Centro Traumatico Palestinese, che elaborano numerosi report sui problemi di salute mentale tra la popolazione palestinese né con nessuna intervista agli abitanti di Gaza,  sul fatto che ormai pare si siano abituati alle bombe israeliane che cadono e inceneriscono le proprie case e i propri affetti.

Le basi per le proprie affermazioni consistono nell'aver osservato dal suo ufficio a Gaza City che “mentre aerei israeliani sorvolavano il territorio in basso le auto continuavano a passare, i negozi rimanevano aperti, e i pedoni tornavano nelle proprie case con i loro generi alimentari”.

Quindi mentre le persone continuano a sopravvivere in mezzo alla distruzione, la BBC li presenta come assuefatti alla violenza e all'ingiustizia che affrontano quotidianamente.

Questa emittente inglese, pagata dai contribuenti, nega anche ai palestinesi il lusso di poter provare sentimenti di terrore, frustrazione e bisogno di libertà che tutti gli esseri umani della terra provano.

Descriverli come abituati ad una situazione che nessun essere umano senziente potrebbe ritenere tale, non li considera in sostanza nemmeno umani.
 

RENDERE INVISIBILE L'ASSEDIO

Wingfield-Hayes rende invisibile l'assedio israeliano che dura da cinque giorni, senza nemmeno una descrizione della situazione disperata che stanno affrontando gli abitanti di Gaza per forniture di carburante e gas da cucina che sono vicini all'esaurimento, l'elettricità è disponibile solo sei ore ogni 24, gli ospedali cancellano le operazioni, le scuole e le università chiudono, le famiglie ricorrono alle candele e ai forni di argilla per cucinare il cibo.

Questo perché riportare i fatti onestamente potrebbe suscitare la simpatia e la comprensione verso i palestinesi, scontrandosi con l'immagine che vuole Israele ovvero una popolazione terrorista che minaccia la sua sicurezza?

Era giusto per presentare la singolare visione israeliana del diritto internazionale, le ragioni che stanno dietro alla domanda originale dell'articolo che afferma che l'occupazione di Gaza è finita nel 2005?

Una denuncia scritta dalla Campagna di Solidarietà Palestinese diretta all'agenzia BBC  mediorientale riporta un paragrafo della risoluzione delle nazioni unite in cui viene riportato che Israele tuttora controlla i confini di Gaza e dello spazio aereo.
 

SORPRENDENTEMENTE  INETTO

Ciò nonostante avanzi la questione dello sfortunato palestinese che vive a Gaza. “Cosa significa che stai lottando contro l'occupazione? La domanda rivolta ad una persona che non ha libertà di muoversi oltre un area di 25 per 4 miglia, di cui ogni aspetto della sua vita, compreso il bisogno di cibo per mantenere la sua famiglia viva, è controllato da Israele. Dopotutto Israele si è ritirato da Gaza nel 2005 insiste Wingfield Hayes.

Questo è abbastanza sorprendente tenendo conto della mancanza della menzione dell'assedio che risulta dall'articolo di Wingfield Hayes.

Il messaggio inconscio che rimanda  questo articolo è la negazione della realtà a favore di teorie infondate, teorie non supportate che vengono avanzate dal giornalista: i palestinesi stanno bene, non c'è nulla di cui preoccuparsi, possiamo distogliere lo sguardo.

Un altro articolo corre parallelo a questo in netto contrasto con la realtà: “Israel’s Iron Dome hopes”. In questo pezzo Kevin Connolly della BBC ci racconta come la vita normale nel sud di Israele  è gravemente disturbata durante il lancio dei razzi. Ci descrive gli stati emotivi degli israeliani mentre si muovono coinvolti in rituali dopo aver sentito l'”ululato straziante delle sirene “ e descrive la paura di un giovane mentre si dirige verso un rifugio.

Impariamo dall'articolo quel familiare senso del terrore che provano gli abitanti del sud Israele e le loro speranze affinché lo scudo Iron Dome il possa essere uno strumento di liberazione dai razzi palestinesi.

Secondo Connolly queste non sono persone abituate al conflitto. Allora perché secondo la BBC i palestinesi non hanno diritto di provare le stesse emozioni, gli stessi sentimenti di ansia e terrore?

Forse i palestinesi sono “più forti”, oppure gli F16, gli elicotteri Apache, i droni, non terrorizzano tanto quanto i razzi fatti in casa dai palestinesi.
 

LASCIARE IL PAESE DELLE MERAVIGLIE.

L'articolo di Connolly si concentra sull'immagine di Israele che deve difendersi dall'assediata Gaza.

Come per l'articolo di Wingfield -   non c'è nessuna menzione al fatto che Israele occupa illegalmente Gaza, la tiene da sei anni sotto assedio, è stato commesso un massacro causando la morte di 1400 persone tra il 2008 e il 2009, i bambini palestinesi giocano tra le macerie vicino alle torri di guardia, i pescatori cercano di pescare tra le cannoniere per poter sfamare le proprie famiglie, per non parlare del fatto che Israele viola il diritto internazionale ogni singolo giorno.

Connolly parla di equilibrio militare tra uno stato come Israele (finanziato per 3 miliardi di dollari l'anno dagli Stati Uniti) e i palestinesi (un popolo senza stato e senza esercito). Wingfield -  quando intervista un uomo la cui casa è stata distrutta da un attacco aereo replica che i palestinesi sono artefici della loro stessa punizione collettiva rifiutando l'occupazione israeliana.

Il giornalista della BBC che commenta sotto la lente sionista non può dire al suo pubblico che il castigo collettivo è illegale per la convenzione di Ginevra o che il diritto internazionale consente ad un popolo sotto assedio di resistere alla propria occupazione.

Per fare questo occorre lasciare il paese delle meraviglie e oltrepassare la lente sionista per tuffarsi nella realtà, questo è qualcosa che la BBC, con la sua visione, pare incapace di fare.

Dopotutto è la stessa emittente che ha dichiarato che la Palestina non esiste, mentre simultaneamente avvertiva che la libertà è una questione controversa.

La BBC ha una portata globale e la sua incapacità o non volontà di vedere la realtà dovrebbe riguardare tutti noi.
 

Amena Saleem
Hi is active with the Palestine Solidarity Campaign in the UK
and keeps a close eye on the media’s coverage of Palestine as part of her brief.
She has twice driven on convoys to Gaza for PSC.

 

Fonte: Electronic Intifada
Traduzione a cura di PalestinaRossa

 

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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