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Libano: la maledizione di Ansariyeh colpisce ancora

A sorpresa, l'esercito israeliano ha finalmente ammesso che le bombe portate sul luogo dai suoi soldati nella disastrosa operazione di Ansariyeh in Libano nel 1997 erano simili a quelle utilizzate dai gruppi armati locali proprio perchè doveva sembrare che dietro l'operazione ci fossero questi gruppi.

Undici soldati Israeliani sono stati uccisi in un'imboscata tesa da Hezbollah che aveva previsto che l'esercito israeliano compisse un'operazione del genere nel villaggio di Ansariyeh nel sud del Libano. Fu davvero umiliante per Israele ammettere di avere perso diversi mebri della sua unità di comando d'elite, Shayatet 13, e lo fu anche dover ammettere che Hezbollah era riuscito attraverso la sua contro-intelligence a scoprire in anticipo i dettagli di questa operazione.

Le nuove informazioni sono venute alla luce attraverso le inchieste richieste dalle famiglie dei soldati morti che hanno querelato l'esercito israeliano. Channel 1 Israel ha rivelato che i commandos portavano con sé consistenti quantità di esplosivo, che doveva essere utilizzato contro un bersaglio libanese.

La corte israeliana tre mesi fa ha stabilito che un rappresentante delle famiglie avrebbe potuto consultare il materiale relativo all'inchiesta dopo il fallimento dell'operazione.

La prima commissione ha optato per l'ipotesi che il gruppo fosse caduto in una trappola di Hezbollah, il secondo ha proposto un'ipotesi alternativa. In seguito al rifiuto dell'esercito di cooperare, le famiglie hanno concordato che l'ex capo del Mossad, Danny Yatom, esaminasse i documenti relativi all'inchiesta.

Secondo Channel 1, "quello che ha spinto le famiglie a fare pressioni per la riapertura dell'inchiesta è stata una rivelazione di Nasrallah, che ha dichiarato che  Hezbollah era stato in grado di catturare le immagini relative ai droni israeliani prima e durante l'operazione Ansariyeh, coì da poter identificare il bersaglio e tendere l'imboscata.

Il canale ha riferito altresì che gli esplosivi che hanno portato alla morte dei soldati erano di 3 tipi: uno riconducibile ad Hezbollah, e gli altri due appartenenti ai commandos. Un ufficile che ha esaminato i corpi degli undici ha dichiarato che l'esplosivo in questione doveva far parte di Hezbollah oppure si trattava di "un tipo speciale di esplosivo israeliano, utilizzato per fini particolari".

"Una delle teorie più diffuse nell'esercito", afferma il rapporto, "sottolinea la possibilità che le due bombe siano state truccate in modo da far sembrare che l'operazione facesse parte di una disputa interna libanese."

L'avvocato delle famiglie ha specificato che esistono 4 versioni differenti dell'"incidente". La prima abbraccia l'ipotesi dell'imboscata, la seconda la nega, la terza insiste sul fatto che Hezbollah fosse stato prioritariamente informato dell'operazione, la quarta nega questa ipotesi.

Da parte sua, Yatom denuncia il modo con cui fino ad oggi è stata gestita l'inchiesta: "fino ad oggi non abbiamo condotto un'indagine adeguata, il che spiega perché ogni commissione sia giunta a una diversa conclusione".

Yahya Dbouk
 

Fonte: Al Ahkbar
Traduzione a cura di PalestinaRossa

 

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