"Disarmare la resistenza è un sogno dell'occupante ma è fuori questione, tutte le fazioni devono tenere strette le armi finché ci sarà occupazione in un qualsiasi punto della terra di Palestina", ha dichiarato il compagno Dr. Maher al-Taher, membro dell'ufficio politico del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.
"Secondo diverse fonti giornalistiche Israele non accetterà la ricostruzione di Gaza se non dopo la rimozione delle armi della resistenza e la supervisione costante di tutto ciò che entra nella Striscia (la disfatta!). Abbiamo affermato molto chiaramente che l'idea di disarmare la resistenza è una chimera e un'illusione inaccettabile per tutti. E' inaccettabile anche solo credere che sia una questione discutibile. E' un nostro diritto inalienabile resistere a questa occupazione", ha aggiunto Taher.
Anche le Brigate Abu Ali Mustafa hanno dichiarato che il diritto alla resistenza non è oggetto di dibattito, rivendicando il loro ruolo attivo nella resistenza durante l'aggressione sionista che prosegue da ormai più di un mese attraverso il lancio di razzi e la difesa della popolazione di Gaza.
Nel comunicato le Brigate hanno sottolineato come la resistenza armata abbia spiazzato il nemico, che ha dovuto prevedere un'invasione di terra in alcune zone, nonché la mobilitazione di tutte le unità di combattimento, che comunque hanno subìto dure lezioni in scontri diretti con la resistenza.
Nella loro dichiarazione le Brigate Abu Ali Mustafa hanno evidenziato come la resistenza sia riuscita a far indietreggiare il nemico, che ha iniziato a sentire l'amarezza della sconfitta, sottolineando che la questione delle armi della resistenza e del diritto del popolo palestinese a lottare per ripristinare ogni centimetro della propria terra non è oggetto di trattativa o dibattito. Si tratta di un diritto inalienabile e di una scelta strategica.
Per quanto riguarda gli sforzi politici compiuti al Cairo, le Brigate Abu Ali Mustafa assicurano di essere dalla parte della resistenza totale nazionale.
Le Brigate hanno inoltre aggiunto che "il tempo della "sicurezza" sostenuto dallo stato nemico è finito; oggi, la lotta e il confronto saranno vivi in tutta la terra di Palestina. Il nemico non godrà di sicurezza su alcun centimetro della terra che ha rubato al nostro popolo. La resistenza è uno scudo per il nostro popolo e una spada d'acciaio per colpire il nemico. E al nostro popolo coraggioso in Cisgiordania, Gerusalemme e nella Palestina occupata del '48, ai nostri eroi in carcere, al nostro popolo in esilio, diciamo che qui, a Gaza, la resistenza è ferma, trincerata in un modello di guerra di liberazione che continuerà fino alla fine. Non c'è neutralizzazione di Gaza e non ci sarà in futuro.
Quanto visto a Gaza sarà per il nemico sionista la punta di un iceberg e una goccia nell'oceano della guerra di liberazione. Esortiamo i sionisti a riflettere attentamente: il nostro popolo sconfiggerà l'entità e distruggerà l'illusione del potere sionista indistruttibile. La nostra gente sta combattendo, la morte attende il vostro esercito dal sottosuolo e da sopra, ed i combattenti della resistenza vi porteranno alla distruzione ovunque ci si trovi sulla terra di Palestina. Gaza rimarrà una scintilla e un pugnale nel cuore. La vittoria è inevitabile."