Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, assassinato nel suo ufficio di Ramallah da due missili sparati da un elicottero sionista Apache - un omicidio mirato - il 27 agosto del 2001.
Oltre 50.000 persone presero parte al suo funerale. Il FPLP di conseguenza chiamò il suo braccio armato nei Territori Occupati palestinesi Brigate Abu Ali Mustafa. Gli succedette come segretario generale Ahmad Sa'dat, tutt'oggi detenuto nelle prigioni sioniste.
«Crediamo che il popolo palestinese, sia quello nella Diaspora, sia sotto occupazione, abbia il diritto di combattere usando ogni mezzo, inclusa la lotta armata, perché noi pensiamo che il conflitto sia la costante e che gli altri strumenti le tattiche siano le variabili»
«Siamo tutti bersagli non appena cominciamo a mobilitarci. Facciamo del nostro meglio per evitare le loro armi, ma viviamo sotto la brutale occupazione sionista delle nostre terre, e il loro esercito è a soli pochi metri da noi. Naturalmente dobbiamo essere prudenti, ma abbiamo un lavoro da svolgere e nulla ci fermerà»
Abu Ali Mustafa, in un intervista ad Al Jazeera poco prima del suo assassinio