Link e Siti esterni
Informazioni e Notizie
Articoli ed Analisi

Analisi e Articoli

In risposta alle accuse di Finkelstein contro il movimento BDS

In un'intervista (visionabile in questa pagina) Finkelstein accusa il movimento BDS di non essere chiaro rispetto alla questione del diritto di esistere di Israele, dicendo che mentre utilizza la legge internazionale per rivendicare il diritto dei palestinesi - i tre punti della campagna riguardano la fine dell'Apartheid e dell'occupazione, il diritto al ritorno dei profughi e la parità dei diritti per gli arabi che vivono in Israele - al tempo stesso non si esprime chiaramente rispetto al riconoscimento di Israele, che pure è sancito dal diritto internazionale.

Innanzitutto ci sembra che Finkelstein faccia "confusione" tra ciò che è l'appello BDS e le persone che ne fanno parte. Va da sé, questo è ovvio, che all'interno del movimento ci siano persone che credano nella soluzione dei due stati, dello stato unico o, perché no, che ritengano giusta, per come è nato, la distruzione di Israele. Che poi, su cosa intenda per "distruzione di Israele" Finkelstein nell'intervista resta sempre vago.

Gli obiettivi della campagna BDS sono chiari, non c'è nulla di indefinito, e chiunque aderisca all'appello ha il diritto di lavorare nel proprio paese affinché venga richiesto il rispetto dei diritti palestinesi. Bisogna richiedere con forza l'applicazione della legge internazionale nel momento in cui non viene rispettata, non serve esplicitare il riconoscimento di Israele (questa invece sì che è una legge "rispettata!")  che, tra l'altro, gode di piena - e quasi totale - approvazione a livello internazionale, a differenza dei diritti del popolo palestinese!

E se, inoltre, il problema è avere delle idee che contrastino il diritto internazionale (che sancisce il diritto di esistere di Israele), allora Finkelstein decide di non riconoscere il valore di giustizia che differisce dalla legalità. Non bisogna necessariamente essere uomini di legge per essere giusti, se le leggi sono il riflesso di politiche corrotte e capitaliste. Non vediamo come queste persone possano inquinare il movimento BDS dando supporto e aderendo alla campagna, anzi: il movimento fa appello alla giustizia e non può che richiamare a sé uomini che vogliono battersi e che credono in questo valore. Ben vengano, allora, le critiche alla legalità quando questa non rispetta alcuni dei diritti fondamentali dell'uomo.

Ancora, la campagna BDS nasce "dal basso", da una richiesta della società civile, e nello stesso modo si ramifica all'interno della comunità internazionale. Finkelstein parla dei "leader del movimento" e delle loro idee volutamente poco chiare, ma così come è sorto all'interno delle varie realtà resta un movimento "dal basso", senza leader, e con la libertà di autogestirsi e di organizzare delle iniziative che creino le condizioni per fare pressione sulle aziende e sui governi affinché applichino delle sanzioni su Israele e facciano rispettare le leggi internazionali, quelle che sanciscono i diritti dei palestinesi. Diverso, invece, il coordinamento necessario a livello internazionale per organizzare le campagne affinché il lavoro risulti coeso, ad esempio nell'individuazione degli obiettivi strategici al movimento. In questa prospettiva è ovvio e necessario che si creino delle figure rappresentanti e portavoce dei gruppi che aderiscono alla campagna, ma senza che questi determinino o modifichino la natura dell'appello.

Concordiamo con Finkelstein quando dice che "è giunto il momento di fare chiarezza", che per noi significa legare il BDS ad un movimento più ampio che si batta per i valori di giustizia e dignità umana, ideali squisitamente di sinistra (che dovrebbero completare e non creare ulteriori specificità nella lotta contro il sionismo). E' per questo che Palestina Rossa, oltre ad aderire al movimento BDS, strumento di lotta al sionismo, si rifà agli ideali di uguaglianza e dignità universali, che riguardano, ma che sono al di sopra, della causa palestinese.

Palestina Rossa sostiene il BDS perché crede che il movimento possa dare alla Palestina un potere di contrattazione maggiore, sminuendo la forza di Israele e rendendo quindi la trattativa meno impari. Per citare Nelson Mandela, infatti, "si contratta solo tra uomini liberi", e le pressioni che il BDS può esercitare sulla comunità internazionale possono servire a indebolire il potere sionista. Al momento i palestinesi non hanno potere di contrattazione, sia a causa della condizione di occupazione che vivono, sia per il livello di corruzione di cui la loro classe dirigenziale è intrisa, sia per l'appoggio incondizionato che la maggior parte della comunità internazionale dà ad Israele.

Tuttavia, Palestina Rossa non ritiene questa operazione sufficiente: la ricerca di una soluzione che renda giustizia all'umanità e alla Palestina (affinché sia libera dall'occupante) va perseguita anche attraverso altre forme, come i movimenti di resistenza popolare e la lotta armata.

Riteniamo infatti quest'ultima una forma legittima di resistenza, e ci battiamo affinché si decostruisca il concetto di terrorismo legato ad una popolazione che si organizza per difendere le proprie terre dall'occupante... questo sì, un diritto sancito internazionalmente. Quelli che i media volutamente chiama terroristi, in altre occasioni e in altre fasi storiche sarebbero definiti partigiani, e noi vogliamo "etichettarli" come tali.

Rispetto alla Gaza Freedom March citata da Finkelstein durante l'intervista, rivendichiamo il grande successo mediatico che la campagna ha avuto, "superato" solo dalla trgicità della morte dei nove attivisti turchi della Freedom Flotilla. Certo, l'intento sarebbe stato quello di entrare a Gaza e manifestare con la popolazione, ma se lo scopo ultimo è la liberazione della Palestina, allora anche l'impatto mediatico è di fondamentale importanza, restando sempre fedeli all'onestà di cui parla Finkelstein e che però non rivede nel movimento BDS.

Ma cosa c'è di più onesto che dire la verità su Israele in un mondo ubriacato dalle falsità sioniste? Ed è questo che fa il BDS, cerca di mostrare, in maniera genuina e documentata, cosa c'è sotto il velo liberale e democratico che ricopre Israele, anche se questo significa combattere contro un colosso che della disinformazione fa la sua arma. Ad oggi il movimento non può competere con la potenza sionista, radicata in tutti gli organi di informazione italiani ed esteri, e su questo sì, risulta perdente. Ma non può essere tacciato, e rifiutiamo le accuse di Finkelstein a riguardo, di essere poco chiaro o addirittura menzoniero. Come può, lo scrittore ed attivista, definire un movimento nato dal basso, che si autodetermina, e che ha come scopo principale quello di far parlare di Palestina quante più persone e realtà possibili "una setta" [cult]?

Tuttavia, su un aspetto citato nell'intervista siamo d'accordo con Finkelstein: l'ANP vuole normalizzare l'occupazione, vuole spegnere i focolai di conflitto che sorgono nella società civile palestinese perché ha paura che la popolazione insorga contro i suoi leader corrotti. "L'ANP ha paura di fare la fine di Mubarak e degli altri", sostiene Finkelstein, ed ha ragione. Ma allora ci domandiamo: come si possono accettare passivamente gli accordi, se portati avanti da un gruppo politico piegato al volere dell'occupante? Dove stanno la dignità e i diritti fondamentali dell'uomo?

Ognuno persegua la sua idea di giustizia, in qualunque modo la si voglia esprimere: se aderirà all'appello, sarà sempre il benvenuto nel movimento BDS.

Redazione PalestinaRossa

Video integrale dell'intervista a Finkelstein

 

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

PalestinaRossa newsletter

Resta informato sulle nostre ultime news!

Subscribe to PalestinaRossa newsletter feed

Accesso utente