5 aprile 2012
Il Tribunale Penale Internazionale, d’ora in poi TPI, per bocca del Procuratore Generale, Luis Moreno Ocampo, ha annunciato al mondo che la Palestina non esiste *, quindi, a suo dire, contro ogni logica, contro ogni diritto, non può indagare sui crimini di guerra commessi da Israele a Gaza durante la criminale e vile aggressione denominata dai terroristi “Piombo Fuso”.
Aver assassinato oltre 1.500 civili, di cui più di 400 bambini, per Ocampo non basta per essere indagati e, se colpevoli, condannati. Aver irrorato di Fosforo Bianco l’intera Gaza non è sufficiente.
Che almeno ci spiegasse, il candido Ocampo, chi sono i morti di Gaza e dove è stato spalmato il Fosforo Bianco: niente e nessuno? da nessuna parte? non è quindi accaduto?
Ci limitiamo a riportare quanto hanno affermato da Ginevra i membri dell’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani: “Siamo scioccati dalla futilità adottata dal Procuratore della CPI”. Sappiamo a quali logiche risponde il TPI e non ci scandalizziamo, non siamo noi a credere alla legalità internazionale, conosciamo a memoria le oltre 74 Risoluzioni dell’ONU con le quali I sionisti, non rispettandole, rendono carta straccia il diritto internazionale, con il beneplacito della maggioranza degli stati.
Sappiamo bene che i palestinesi potranno avere la loro Patria solo con la lotta popolare e con le sue avanguardie, come scrivono Marwan Barghouti, leader politico di al-Fatah, e Ahmad Sa'adat, segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (PFLP) rinchiusi nei lager sionisti.
Noi non possiamo non sposare il loro appello rivolto sia al popolo palestinese sia a tutti coloro che credono nella libertà e nella autodeterminazione, e per questo sosteniamo la Resistenza senza se e senza ma. Sappiamo che in Palestina si consuma la madre di tutte le ingiustizie, ma anche che in Palestina vive una Resistenza animata da eroici combattenti, da un popolo che coltiva la Resistenza da generazioni e che non sarà fermata da un manipolo di burocrati, tanto meno dalla ferocia degli occupanti e dei loro complici.
Conosciamo bene a chi risponde, anzi a chi DEVE rispondere il candido Ocampo e non ci scandalizziamo: lo abbiamo già visto in altre parti del mondo schierarsi sempre a favore dell’ingiustizia, al servizio dei suoi padroni e padrini.
Alla luce di ciò invitiamo gli attivisti internazionali a denunciare questa complicità, a sostenere la Resistenza del popolo palestinese, a moltiplicare le iniziative per far conoscere e far crescere il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) contro lo stato illegale di Israele per:
- Porre termine alla occupazione e alla colonizzazione di tutte le terre arabe e smantellare il Muro
- Riconoscere i diritti fondamentali dei cittadini Arabo-Palestinesi di Israele per una piena uguaglianza
- Rispettare, proteggere e promuovere il diritto dei profughi palestinesi al ritorno nelle loro case e nelle loro proprietà come stabilito nella risoluzione 194 dell’ONU
Questo appello è stato sottoscritto da oltre 170 organizzazioni, partiti politici, sindacati, associazioni e organizzazioni che rappresentano le tre parti integrali del popolo Palestinese: i profughi palestinesi, i palestinesi sotto occupazione e i palestinesi cittadini di Israele.
È più che evidente che un giudice che difende l'ortodossia del diritto internazionale, appoggiando uno stato che non rispetta neanche una delle 74 risoluzioni ONU emanate a suo carico, non può essere credibile, evidenziando la sottomissione della legalità ai soliti poteri forti.
Con la Palestina nel cuore, fino alla Vittoria!
Redazione Palestina Rossa
* traduzione del Forum Palestina dell'articolo dell'agenzia stampa Ma’an News
*articolo riportato dall'agenzia Nena News