Riportiamo la dichiarazione di solidarietà del compagno prigioniero Ahmad Sa'adat, Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, consegnata al congresso del 30° anniversario del Movimento dei Lavoratori Senza Terra (Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra - MST) del Brasile iniziato l’11 febbraio 2014.
Prigione sionista di Gilboa, 03/02/2014
Al Congresso MST sono presenti: il compagno Marwan Abdel-Al del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina in Libano, Abla Sa'adat, organizzatrice del comitato di solidarietà con le donne palestinesi prigioniere e altri organizzatori membri dell'Unione dei Comitati agricoli di lavoro.
Cari compagni,
Vi saluto e trasmetto a voi il saluto dei compagni del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e attendo con ansia il grande successo del vostro convegno che rafforzerà il cammino lungo la strada, che farà crescere il vostro ruolo e la presenza per un approfondimento della trasformazione democratica e socialista nel vostro amato Paese e in tutto il continente. Voi portate l'eredità di una storia ricca di esperienza rivoluzionaria, santificata con il sangue e con la sofferenza di grandi leader come Bolivar, Zapata, Salvador Allende, Fidel Castro, etc. L'elenco potrebbe continuare.
Cari compagni,
La guerra imperialista sistematica contro i popoli e le classi oppresse prosegue, mentre allo stesso tempo le forze della democrazia e del socialismo continuano a conseguire molti risultati concreti nel vostro continente. E' chiaro che l'America Latina non sarà mai più il "cortile di casa" per l'imperialismo degli Stati Uniti e la vostra ricca esperienza è la base per un'alleanza rivoluzionaria internazionale che lavora per un rafforzamento dell'unità di tutte le forze del campo della rivoluzione mondiale, sulla strada per sconfiggere l'imperialismo e costruire un mondo nuovo rivoluzionario che sappia stabilire le relazioni tra i popoli sulla base della pace, dell'uguaglianza, della parità e della distribuzione equa.
Forse una delle conseguenze dei vostri successi è avvertita nella regione araba, dove il popolo della nostra nazione lotta per raggiungere un rivoluzionario cambiamento democratico per rompere le catene dell'imperialismo politico, economico e culturale. Nonostante i tentativi di rimischiare le carte e bloccare il cammino dei movimenti democratici popolari, e nonostante il loro successo in Libia e in parte in Siria nel coinvolgere il popolo nel labirinto della guerra settaria e civile, le masse popolari in Tunisia ed Egitto rifiutano di essere messe da parte. In Tunisia, l'alleanza delle forze democratiche e di sinistra ha spinto il governo guidato dal Movimento Ennahda a riconoscere le loro richieste, compresa l'adozione del progetto di Costituzione e la preparazione delle elezioni generali. Tutto ciò indica che la coalizione di sinistra e le altre forze democratiche possono raggiungere risultati avanzati in queste elezioni, al fine di salvaguardare le conquiste della rivoluzione.
In Egitto i giovani che sono stati fin dall'inizio la forza principale della rivoluzione hanno rovesciato il governo dei Fratelli Musulmani dopo i tentativi di imporre la loro agenda e dominare il processo di cambiamento. Tuttavia, non esprimiamo il nostro sostegno per le azioni dell'esercito o la risoluzione militare del conflitto dei quali sono sorti molti fattori negativi, in particolare la rotazione tra le forze di destra, l'esercito, i resti del vecchio regime e gli abusi della destra dei Fratelli Musulmani. Ci auguriamo che l'Egitto possa uscire da questo periodo e sappia muoversi verso una transizione per il trasferimento del potere a un governo democratico eletto dal popolo.
In Palestina l'aggressione continua, creando un legame tra le tradizionali forme di violenza coloniale con la pratica del regime dell'apartheid della minoranza bianca in Sud Africa prima della sua liberazione e influenzando profondamente le masse del nostro popolo, ovunque si trovino, sia attraverso il sequestro dei terreni e l'espulsione dei suoi legittimi proprietari sia con la divisione dei territori occupati in aree isolate. Allo stesso tempo la violenza dell'occupazione tenta di distruggere tutte le nostre iniziative per costruire l'unità nazionale palestinese, mentre la borghesia parassitaria scommette sulla via dei negoziati che proseguono da più di due decenni, producendo nient'altro che l'attuale crisi vissuta dal nostro popolo. Per far fronte a questa realtà, il Fronte sta lottando per emergere dalla divisione interna palestinese, ristabilire l'unità e costruire le istituzioni ed i meccanismi del nostro popolo: in particolare, per ricostruire le strutture militanti dell'OLP e l'unità all'interno e fuori dalla Palestina. Inoltre, stiamo lottando per costruire un fronte democratico nazionale che sappia ospitare un ampio spettro di forze politiche e sociali nel quadro di un programma nazionale di lotta che aderisca alla resistenza in tutte le sue forme.
La violenza del nemico ci conferma che dobbiamo mantenere il nostro impegno per l' opzione della resistenza mentre chiude tutte le porte per portare ad una soluzione politica del conflitto. La nostra visione strategica come Fronte Popolare per risolvere il conflitto in Palestina è lo smantellamento del progetto coloniale sionista razzista e la costruzione di uno Stato democratico, uno stato su tutta la terra di Palestina, governata da un sistema democratico che rifiuti tutte le forme di discriminazione sulla base del colore, della razza, della nazionalità o della religione e costruisca relazioni tra gli abitanti della Palestina, gli arabi e gli ebrei sulla base della cittadinanza, dell'uguaglianza dei diritti e delle responsabilità.
Tuttavia, lavoriamo anche con il resto delle forze nazionali e islamiche, sulla base del programma comune dei diritti del nostro popolo al ritorno, all’autodeterminazione, e ad avere uno Stato indipendente con Gerusalemme capitale in tutti i territori occupati nel 1967. Questo progetto, se realizzato, potrebbe portare nella direzione del completamento della soluzione democratica attraverso una lotta globale per stabilire uno stato democratico.
Cari compagni,
negli ultimi mesi il nostro Fronte ha completato la sua settima conferenza e ha confermato le sue decisioni sulla necessità di consolidare l'unità nazionale e di costruire la nostra lotta di classe attraverso i coordinamenti palestinesi, arabi e internazionali. Il Fronte ha anche eletto la sua leadership, con un tasso di rinnovamento superiore al 70 % a tutti i livelli di direzione, che ci impone di avanzare e rispondere ai nostri compiti e a quelli del nostro popolo.
Cari compagni,
con l'aggravarsi della crisi generale del capitalismo, e con le vittorie concrete delle forze della rivoluzione mondiale che si vedono chiaramente nel vostro continente, si sta creando un nuovo modello di trasformazione democratica e socialista. Questo dovrebbe indurre tutte le forze rivoluzionarie internazionali a promuovere l'unità e la riformulazione delle nostre teorie della rivoluzione e la costruzione di meccanismi internazionali di leadership internazionalista. Sono fiducioso che potremo realizzare una trasformazione dal capitalismo al socialismo attraverso la rivoluzione di nuova democrazia e la fase di transizione politica, e sono fiducioso che questa vittoria sarà una per tutte le classi e i popoli oppressi. Se l'alba del nuovo mondo non arriva oggi, allora arriverà domani. Congratulazioni per la vostra conferenza e ci leviamo in piedi mano nella mano con voi, pugni alzati al livello più alto per colpire ogni castello imperiale.
La vittoria è inevitabile!
Ahmad Sa'adat
Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina
Fonte: PFLP