Il Pride di Torino, come l'anno scorso, ha ospitato al suo interno lo striscione "No Pinkwashing - Stop Israeli Apartheid", dietro al quale hanno sfilato con bandiere palestinesi attivisti di BDS Torino, Progetto Palestina e Circolo Maurice LGBTQ. Sono stati distribuiti centinaia di volantini per denunciare il pinkwashing israeliano, quella pratica di strumentalizzazione che lo stato di Israele compie delle tematiche LGBTQI per mascherare l'oppressione del popolo palestinese. E’ stato nuovamente ribadito che:
“Non esiste alcuna liberazione per i soggetti LGBTQI attraverso l'oppressione di altri individui. Nessun individuo che tenda alla liberazione della propria esistenza, dei propri desideri, del proprio corpo, può ottenerla attraverso l'oppressione di altre esistenze, altri desideri, altri corpi. Per questo motivo, oltre a batterci per l’affermazione dei diritti delle persone LGBTQI nella nostra società, denunciamo la strumentalizzazione di queste stesse istanze a fini economici e politici.”
Durante il corteo è emersa la presenza di un gruppetto sionista che ostentavano la bandiera israeliana a fianco di quella arcobaleno con la stella di David: essi sono stati contestati da alcuni attivisti BDS al grido di "fuori i sionisti dal corteo".
Quest’anno, a differenza delle tre edizioni precedenti, il Lovers Film Festival (ex TGLFF) non ha avuto tra i suoi partner istituzioni dello stato di Israele. Questa assenza delle istituzioni sioniste era coerente con il claim della rassegna ("queering the borders", “mandare all’aria le frontiere”) e rappresenta un piccolo ma significativo passo avanti nel contrasto al pinkwashing israeliano. Inoltre, lunedì 19 giugno un gruppetto di attivisti BDS è andato a salutare il regista sudafricano John Trengove, che recentemente ha boicottato il Tel Aviv LGBT Film Festival e in questi giorni è ospite al Lovers Festival. John ha ricevuto una bandiera palestinese come regalo simbolico, ha scattato una foto con gli ettivisti e si è detto disponibile a partecipare a futuri incontri sul tema del BDS e del pinkwashing.
Auspichiamo che le realtà LGBTQI prendano consapevolezza sul pinkwashing e condannino questa pratica di strumentalizzazione, esprimendosi con altrettanto fervore, come in favore dei diritti LGBTQI, cosi anche a favore dei diritti umani dei palestinesi.
BDS Torino e Progetto Palestina