L’ennesima aggressione israeliana contro i palestinesi non rileva nulla di nuovo, i pretesti sono parte integrante del progetto sionista di pulizia etnica della Palestina avviato nel 1897 a Basilea e continuato con la nascita dell'entità sionista del 1948: “una terra senza popolo per un popolo senza terra”, uno slogan che li racchiude tutti.
Allo stesso tempo essa si inscrive in un quadro mondiale segnato dall'aggravarsi della tendenza alla guerra, con continue aggressioni e destabilizzazioni da parte della potenze imperialiste e con la resistenza dei popoli aggrediti, che vedono nella storica Resistenza Palestinese un esempio attuale per tenere testa ai piani di dominio neo-coloniale. Infatti durante questa nuova aggressione qualcosa è riemerso in maniera incontestabile: la Resistenza, che ha dimostrato un'efficace capacità militare e la certezza nella risposta all’aggressore con le numerose perdite inflitte ai sionisti, il sostegno popolare - nonostante le sofferenze subite con le punizioni collettive e i crimini di guerra sionisti. Ma soprattutto si è resa visibile, con cristallina chiarezza, l'unica strada percorribile per la liberazione della Palestina: l'Unità nella Resistenza.
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