Fronte Palestina

Sosteniamo i partigiani palestinesi nella loro lotta di liberazione! Contestiamo i sostenitori del sionismo!

Come ogni 25 aprile il Gruppo d’Azione per la Palestina coi suoi militanti e simpatizzanti ha portato in piazza le sue bandiere, i suoi striscioni e le sue rivendicazioni, tutte a sostegno della lotta di liberazione nazionale palestinese contro l’occupazione israeliana.

Come ogni anno abbiamo ricordato che alcuni popoli non hanno ancora raggiunto la loro liberazione, e si trovano oppressi da regimi razzisti, militari e dittatoriali; lo slogan “i popoli in rivolta scrivono la storia intifada fino alla vittoria” per noi si trova in continuità con la resistenza italiana, che armi in pugno sconfisse gli occupanti nazisti e i loro servi fascisti. La continuità sta nei valori di queste lotte (libertà, giustizia sociale, fine dell’occupazione e dello sfruttamento) e nella nostra maniera di intendere la giornata del 25 aprile: non una asettica commemorazione, ma un momento in cui collegare passato, presente e futuro, mettendo in luce le lotte e le mobilitazioni che oggi tengono alti i valori della resistenza antifascista.

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Comunicato di solidarietà da Padova rispetto ai fatti del 25 Aprile

DA ROMA A TRIESTE UN SOLO GRIDO:
VIVA LA RESISTENZA DEI POPOLI CONTRO IL SIONISMO E L' IMPERIALISMO!

25 Aprile 2014 al corteo di Roma: gli squadristi sionisti, sostenuti dai vertici dell'ANPI e dalla polizia, aggrediscono con calci e pugni i compagni che portano le bandiere palestinesi, rivendicando la pseudo legittimità della Brigata Ebraica che invece era una colonna dell'esercito inglese e con i partigiani non ha nulla da spartire. Inoltre molti degli ebrei interni alle file dell'esercito inglese erano collegati con l'Haganah, gruppo terroristico sorto in Palestina per cacciare gli arabi con ogni mezzo e facilitare l'insediamento dei coloni ebrei che sarebbero poi giunti dall'Europa. Questa aggressione però non è stata accettata: è partito un secondo corteo di 600/700 compagni che nella piazza della Resistenza (Porta San Paolo) ha contestato il blocco istituzionale-sionista impedendo ai sionisti di prendere la parola dal palco.

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Per un 25 aprile di Resistenza e Liberazione e non di occupazione e oppressione

Oggi più che mai, a seguito di quanto accaduto a Roma lo scorso venerdì 25 aprile, la manifestazione che celebra la liberazione d'Italia dal nazifascismo dovrebbe incarnare la voce di una continua Resistenza contro le ideologie razziali che opprimono le popolazioni. Invece di ridursi ad una semplice commemorazione annuale di quel che fu la lotta partigiana, tale appuntamento dovrebbe sostenere la lotta contro le istituzioni italiane legate a doppio filo al sionismo internazionale, il movimento coloniale che oggi occupa la Palestina, parte della Siria e del Libano del sud.

Di tutt'altro parere pare siano i portavoce delle comunità ebraiche italiane, i quali affermano che nulla c'entrano le bandiere palestinesi in questo corteo (che guarda un po' rappresentano i partigiani che tutt'oggi lottano contro l'occupazione sionista) legittimando invece la presenza delle bandire israeliane, simbolo di un'occupazione che nasce da prima della liberazione d'Italia e che è tutt'ora in atto.

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Ci chiamavano banditi, ci chiamavano teppisti... ieri partigiani oggi antifascisti! 25 Aprile 2014 a Valibona

Anche questo 25 Aprile, come da molti anni ormai, siamo stati a Valibona dove venne ucciso il partigiano Lanciotto Ballerini, nel primo episodio di resistenza armata al nazifascismo in Toscana.

Non certo per partecipare alle solite celebrazioni istituzionali, sempre più lontane dal vero spirito della resistenza (basta pensare a Napolitano che non si vergogna di celebrare i "marò" anche il 25 Aprile...) quanto per ribadire che l'antifascismo è pratica attuale e quotidiana. Abbiamo quindi portato a Valibona uno spettacolo su Lanciotto, esempio di antifascismo militante e senza compromessi.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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