Ahmad Saadat

Intervista ad Ahmad Sa'adat: "Cessare i negoziati, rinnovare l’unità nazionale e ricostruire la resistenza"

Nella primavera del 2002, al culmine della seconda intifada in Cisgiordania[…] le forze israeliane portarono avanti campagne di arresti ad ampio raggio in tutti i territori occupati e invasioni su larga scala di numerose città palestinesi. Ahmad Sa'adat […] [rappresenta una ] delle figure politiche palestinesi più importanti e conosciute arrestate in quella campagna, diventando nel tempo anche un leader del movimento dei prigionieri.

Ahmad Sa'adat è il segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) ed ex membro del Consiglio Legislativo Palestinese (CLP). È il funzionario di più alto rango appartenente a una fazione palestinese attualmente imprigionato dal regime israeliano di occupazione. La prigionia di Saadat non è atipica per i leader politici in Palestina, molti dei quali sono stati arrestati e detenuti, con o senza accuse, da Israele. Tuttavia, ad essere uniche erano le circostanze dell'arresto iniziale di Saadat ed i primi quattro anni della sua detenzione.

Barakat: L'intensificazione degli attacchi contro il FPLP lo renderà solo più forte

Il compagno Khaled Barakat, attivista e scrittore palestinese, in un intervento da Beirut ha dichiarato che i pesanti attacchi dell'occupazione israeliana e delle sue istituzioni di sicurezza, in particolare in Cisgiordania, Gerusalemme e all'interno delle carceri, avranno esito negativo e serviranno solo a rendere più forte il FPLP.

"Ci aspettavamo questi attacchi, i recenti arresti di massa contro quelli che l'occupazione crede e afferma essere i quadri del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina sono avvenuti in tre ondate. La prima si è verificata immediatamente prima della cattura dei tre coloni israeliani vicino al-Khalil. La seconda è consistita nello sfruttamento di questo episodio da parte dell'occupazione al fine di condurre arresti di massa contro centinaia di palestinesi, compresi membri del FPLP che erano stati rilasciati nello scambio di prigionieri con la resistenza palestinese nell'ottobre 2011. La terza ondata è giunta durante e dopo l'aggressione criminale degli scorsi mesi a Gaza. L'occupazione ha anche ripetutamente negato e impedito di lasciare il paese ai Palestinesi che riteneva essere membri o simpatizzanti del FPLP o di istituzioni ad esso collegate".

Chi comanda oggi l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina?

«Se falliamo nel tentativo di difendere la nostra causa, allora dobbiamo cambiare chi la difende, non la causa» Ghassan Kanafani

Siamo a conoscenza del fatto che coloro che monopolizzano l’OLP, considerata proprio la più importante istituzione palestinese, la trattano come se fosse una “fabbrica” del “presidente” Abu Mazen e quindi ciò che viene richiesto è fedeltà e obbedienza a lui, il padrone. Questo è un fatto certo che non può essere negato. Non diciamo nulla di nuovo quando notiamo che l’arena palestinese non è un’eccezione,   e non è poi così lontana dalla realtà dei regimi arabi governati dal leader, dal re o dal principe, considerando la figura del re che incarna il popolo e la nazione, o secondo la logica di Re Luigi XIV, che dichiarò nel 1655 “Lo stato sono io!”.

Sa'adat: Interventi urgenti per salvare la vita dei prigionieri in sciopero della fame e per la fine della detenzione amministrativa

In data 27 maggio 2014 il compagno Ahmad Sa'adat, leader palestinese imprigionato e segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, ha rilasciato un comunicato stampa sollecitando "un'azione urgente ed efficace" per salvare i prigionieri in sciopero della fame nelle carceri israeliane.

Nella dichiarazione dalla prigione di Hadarim Sa'adat ha avvertito che i prigionieri in sciopero della fame da ormai 34 giorni sono a rischio di morte mentre entrano nel secondo mese di questa lotta ad oltranza. Ha notato che il livello di azione e di solidarietà espresso finora "non è stato del livello richiesto per questa battaglia", invitando ogni persona a sostenere la causa dei prigionieri in qualsiasi modo possibile. "Anche se non è possibile organizzarsi collettivamente, resta una responsabilità individuale, fino alla eliminazione di questo regime razzista e delle leggi utilizzate esclusivamente dallo stato israeliano quali la detenzione amministrativa."

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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