Ahmad Saadat

Presentato a Gaza il nuovo libro di Ahmad Abu Saud sul movimento prigionieri

Una strategia nazionale per liberare i prigionieri palestinesi detenuti dall'occupazione - e soddisfare le esigenze di tutti i detenuti: malati, carcerati, anziani ed in regime di detenzione amministrativi - è necessario, ha detto il compagno Ahmad Abu Saud, autore del nuovo libro “Flashes from Behind Bars”.

La presentazione del libro si è svolta domenica 25 novembre presso la sala della Mezzaluna Rossa a Gaza, alla presenza di ex detenuti, amici, compagni, organizzazioni alleate in sostegno dei prigionieri e delle fazioni palestinesi. Il Dr. Ibrahim Abrash, professore di scienze politiche di Al-Azhar, è intervenuto alla manifestazione dal titolo "La realtà e le sfide per il movimento nazionale dei prigionieri" osservando che Abu Saud, nel suo libro, ha offerto preziose proposte concrete per accrescere il movimento nazionale dei prigionieri ed il rapporto con le forze interne ed esterne, al fine di sviluppare un movimento unitario per sostenere la lotta dei prigionieri per la loro libertà. Abrash ha aggiunto che il libro appartiene alla linea della letteratura dei prigionieri che ha sempre fatto parte della causa palestinese.

LIBERTA' PER SA'ADAT E PER TUTTI I PRIGIONIERI PALESTINESI!

Nell'ambito della settimana di azione globale in solidarietà con Ahmad Sa'adat e i prigionieri palestinesi come Collettivo Handala abbiamo deciso di manifestare la nostra solidarietà nei confronti degli oltre 5200 palestinesi detenuti nelle carceri dell'occupante sionista affiggendo una serie di striscioni che chiedono la loro immediata liberazione e per ribadire con forza che non sono stati dimenticati!

Sono migliaia i palestinesi e le palestinesi detenuti nelle prigioni di Israele. Vi sono uomini e donne adulti, ma anche minori. Vi sono palestinesi che si trovano in prigione da troppi decenni. Vi sono torturati ed ammalati, prigionieri sottoposti all'uso criminale della Detenzione Amministrativa, prigionieri che non si trovano più in carcere perché li dentro sono morti. I prigionieri palestinesi sono stati negli ultimi anni un riferimento importante nella ricerca di una unità tra palestinesi che sappia riprendere gli ideali originari della resistenza e della lotta di liberazione. Noi crediamo che i prigionieri siano l’essenza e le radici della lotta di liberazione di ogni popolo.

La condizione della donna nella Palestina occupata e il suo ruolo nella lotta di liberazione

Intervista con Abla Sa’adat, presidente del Comitato delle donne Palestinesi e moglie di Ahmad Sa’adat, Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP).

A.S. Io lavoro all’interno del Comitato per le Donne che non è una sezione a sé stante ma fa parte di un lavoro su un piano politico nazionale, siccome si tenta di integrare il più possibile il ruolo della donna all’interno della lotta del popolo palestinese a tutti i livelli (politico, sociale) e si prova a far entrare le donne in questo ambiente in modo da portare avanti la lotta, a rimanere uniti, e si lavora in tutti gli ambienti, sia nelle periferie, nei campi profughi e nelle città.

Gap Che tipo specifico di attività vengono svolte con le donne, quali sono le modalità e a quali donne ci si riferisce?

Libertà per Ahmad Sa'Adat e i prigionieri palestinesi

Può una sola settimana di mobilitazione mondiale cercare di riscattare, almeno un poco, più di dodici anni della vita di un uomo trascorsi in carcere, un quarto dei quali in isolamento? Certo che no, eppure è quanto siamo tenuti a fare, per ciò che è nelle nostre possibilità, al fine di manifestare ancora una volta la nostra presenza e il nostro sostegno per il quotidiano, logorante, assurdo sacrificio cui, dal lontano 2002, è sottoposto Ahmad Sa’adat, parlamentare e segretario generale del FPLP, Fronte Popolare di Liberazione della Palestina.

La sua storia è ormai tristemente nota, tristemente simile a quella degli oltre 5000 prigionieri politici palestinesi incarcerati in Israele, tristemente esemplificativa di quanto perdurante, ostinato ed inumano possa essere il progetto sionista, incondizionatamente votato allo spossessamento criminale con ogni mezzo di tutto quello che ai palestinesi appartiene: la loro terra, le loro case, i loro diritti, la loro unità, la loro speranza, la loro vita.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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