Per le masse del nostro popolo in lotta, nelle vie e nelle piazze della Palestina, nei campi, in esilio e nella diaspora scriviamo da dietro le sbarre e queste alte mura.
I vostri figli imprigionati e i vostri compagni di lotta per la nostra patria e la nostra causa vi salutano. Chiniamo il capo davanti ai martiri il cui sangue è stato versato ogni giorno nella lotta per la Palestina, per la nostra gente, per i nostri diritti e la nostra terra. Salutiamo le madri dei martiri e dei prigionieri, abbracciamo la resistenza del popolo palestinese e i suoi combattenti, orgogliosi di Gerusalemme dove la popolazione combatte giorno e notte in difesa della loro libertà, della loro dignità e della loro identità.
Il nostro valoroso popolo rinnova la lotta e continua il percorso della rivoluzione e della resistenza per liberare la nostra terra dall’occupazione e per raggiungere la liberazione e il ritorno dei profughi.
Siamo con voi oggi in occasione della Giornata dei prigionieri palestinesi, momento in cui cui il nostro popolo si unisce alla causa dei prigionieri che ricorre ogni anno ma che sostiene quotidianamente. Cogliamo l'occasione per salutare i martiri del movimento dei prigionieri le cui vite sono state prese dai torturatori sionisti e nelle misere cliniche del carcere a causa della voluta e deliberata negligenza medica. Salutiamo i fratelli e i compagni che lottano in Ramle, clinica della prigione, le sorelle e le compagne nelle carceri di Hasharon e Damon, i detenuti anziani ed i nostri giovani figli imprigionati.