Intervista. Per la prima volta dopo oltre un decennio, il segretario generale del Fronte popolare per la Liberazione della Palestina parla con un giornale straniero dal carcere: «La via per la libertà: il ritorno dei rifugiati e la creazione di un unico Stato libero, democratico e laico. Per farlo dobbiamo ricostruire il nostro movimento nazionale, l’Olp»
Ahmed Sa’adat è diventato segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp), il più importante partito della sinistra radicale palestinese, nel 2001 dopo l’assassinio di Abu Ali Mustafa, ucciso da due razzi lanciati da un elicottero israeliano contro il suo ufficio a Ramallah. Come risposta un commando del Fplp uccise l’anno seguente Rahavam Zeevi, ministro israeliano e ideologo della deportazione dei palestinesi. L’Autorità nazionale palestinese fece arrestare Sa’adat che, nonostante il parere contrario dell’Alta Corte di giustizia palestinese, rimase nel carcere di Gerico fino al 2006.