Anticapitalismo

Una storia mal riuscita...Non siamo antisemiti ma contro il sionismo!

La Procura della Repubblica di Milano, intrufola i suoi “uomini” dentro il corteo del 25 aprile 2018 con telecamera, mischiati e confusi tra bandiere sioniste dello stato di Israele, si soffermano in particolare in San Babila dove centinaia di uomini, donne e bambini son lì a manifestare solidarietà verso la Resistenza palestinese, a condannare i crimini dello stato ebraico, come amano definirsi i sionisti.

Raccolgono elementi per avviare un procedimento giudiziario contro chi esprime posizioni antisioniste e in seguito a ciò ora in cinque siamo rinviati a giudizio per manifestazione non autorizzata e incitamento all’odio razziale. Questo è il contributo che la Procura vuole dare alla campagna sionista internazionale tesa ad equiparare l’antisionismo all’antisemitismo. L’udienza preliminare è già stata fissata il 10/3/2020.

Sulla guerra, il Rojava e noi. Per trasformare la solidarietà in lotta internazionalista!

La guerra, l’attacco alla Siria, l’imperialismo. Cosa ci dice e come combatterla anche a casa nostra.Il no alla guerra, la resistenza, la rivoluzione del Rojava. Perché ci riguarda e perché sostenerla; sulla pratica della solidarietà internazionale dentro il ventre della Fortezza Europa. "Alla guerra!”, crisi attuale, la tendenza alla guerra e come sabotarla e disertarla.

Bombe, carri armati, immagini strazianti di ospedali attaccati, carovane di sfollati, edizioni speciali in tv e prime pagine dei giornali. E’ tornata “la guerra”. Sarebbe più corretto dire che non se ne è mai andata, ma senza dubbio l’escalation delle ultime tre settimane ha dato un’accelerata senza precedenti anche per quel sanguinoso e infinito conflitto che è in corso in Siria. Guerra vera e propria, così come si è strutturata subito dopo la degenerazione delle prime proteste contro la presidenza Assad e che dura dalla primavera del 2011, la cosiddetta “Primavera araba”, quando in tutta l’area mediorientale e nordafricana si svilupparono movimenti e rivolte popolari con aspirazioni, il più delle volte, represse.

Appello internazionale per un mese d’azione per Georges Abdallah

Rimodellamento delle coscienze – Walid Daqqa

RIMODELLAMENTO DELLE COSCIENZE
OPPURE
LA RIDEFINIZIONE DELLA TORTURA
Di Walid Daqqa*

INTRODUZIONE

Il prigioniero Palestinese nelle carceri dell’occupazione israeliana sta sperimentando uno stato di impotenza che è il risultato delle sue difficoltà nel descrivere la sua condizione di oppressione che  vive dall’inizio della seconda Intifada. Concetti quali oppressione e tortura sono diventati di difficile definizione seguendo il pensiero corrente e moderno relativo ai diritti umani. Questo significa che le organizzazioni per i diritti umani devono fare degli sforzi eccezionali per documentare le specifiche violazioni; violazioni che i media e il sistema giuridico israeliano, che si autodefinisce rispettoso dei diritti umani e dei progionieri, considerano solo eccezioni alle regole. E quindi, contrariamente ad una presunta trasparenza, in raeltà queste modalità nascondono fatti e oscurano la verità.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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