Immaginiamo questa scena: 11 ragazzi palestinesi, di età inferiore ai 18 anni che dimostrano con bandiere palestinesi e cartelli all’entrata nord-occidentale dell’insediamento di Ariel, per chiedere che venga riaperta la vecchia strada che porta a Salfit. Supponiamo che questi non vengano attaccati dai residenti di Ariel. Dopo tutto non è un insediamento con gente dalla testa calda, il suo fanatismo è limitato alla smania di possedere della terra.
Ciononostante In base a procedure militari, i giovani stanno violando i codici di sicurezza riguardanti “una proibizione di un’attività e di istigazione e di propaganda ostile,” codici che erano stati firmati nell’agosto 1967 dall’allora GOC del Comando Centrale, generale, Uzi Narkiss. I divieti vengono applicati a “un gruppo di 10 o più persone che si riuniscono in un determinato luogo per scopi politici, o per scopi che possono essere interpretati come politici,” tipo sventolare una bandiera o distribuire materiali incendiari( di “incitamento”). Anche se hanno un’età compresa tra i 13 e i 17 anni, questi dimostranti immaginari possono essere trattenuti in stato di fermo e interrogati per 8 giorni prima di essere portati davanti a un tribunale militare.