Chi sono i profughi eritrei e sudanesi che verranno colpiti dalla Legge di Prevenzione di Infiltrazione di Israele, passata lo scorso mese? Cosa hanno affrontato nei loro Paesi di origine e che cosa combattono adesso?
Tel Aviv, 11 febbraio 2012
Quando appoggio il mio registratore digitale sul tavolo, Kidane Isaac, un profugo eritreo, lo osserva e si sposta sulla sedia. Piega verso il basso il suo cappello di paglia rotto, capovolgendo il bordo inferiore, come per coprirsi il volto.
Il cappello, che ha una fascia nera e un buco sulla parte superiore — pezzi di paglia sfatta, attaccata qua e là — non si abbina alla giacca a vento rossa, bianca e blu che Isaac indossa. È una povera scelta visto il clima. È una giornata invernale in Israele e il cappello di stile estivo è inefficace contro il freddo.