Beit Sahour (Cisgiordania), 18 aprile 2012, Nena News – I prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane lanciano uno sciopero della fame collettivo, ma Fatah decide di non aderire e boicotta la protesta. Una presa di posizione che getta ombre sulle presunte ragioni che hanno portato il premier dell’Autorità Palestinese, Salam Fayyad, a non presentarsi all’incontro previsto ieri con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Israele esercita il controllo esclusivo sulla distribuzione di carburante nei Territori Occupati e lo Stretto di Gaza.
“Non c’è guadagno in questo lavoro – tutto quello che guadagno se ne va per pagare la benzina,” un conducente di taxi di Ramallah racconta lamentandosi, mentre si precipita giù per una strada della periferia della città della Cisgiordania.
I tassisti non sono gli unici ad aver avvertito la morsa del prezzo in aumento del carburante nei Territori Palestinesi. Il prezzo dei cibi basilari – granoturco, olio vegetale e pane- è più alto che mai, dopo aver iniziato a salire stabilmente dal 2011.