Autorità Nazionale Palestinese

Netanyahu: il presidente dell'ANP deve scegliere tra la pace con Israele e la pace con Hamas

Il primo ministro israeliano critica l'accordo raggiunto tra Hamas e Fatah, in base al quale il presidente palestinese Mahmoud Abbas sarà a capo di un governo custode dell'unità.

Lunedi scorso il primo ministro Benjamin Netanyahu ha criticato l'accordo raggiunto tra Hamas e Fatah in base al quale il presidente palestinese Mahmoud Abbas sarà a capo di un governo custode dell'unità.

"Hamas è un'organizzazione terroristica che vuole distruggere Israele ed è sostenuta dall'Iran", ha dichiarato Netanyahu durante una riunione del Likud. "Israele aveva fatto grandi sforzi per far avanzare il processo di pace. Se Abbas realizza ciò che è stato firmato a Doha dimostra di voler abbandonare la via della pace e di unirsi ad Hamas, senza che Hamas accetti le condizioni minime della comunità internazionale".

NASCE IL 18 FEBBRAIO NUOVO GOVERNO PALESTINESE

Reazione irritata di Israele all'annuncio della riconciliazione nazionale palestinese e della nascita di un governo Fatah-Hamas, incaricato di preparare le elezioni presidenziali e legislative nei Territori occupati
 

Gerusalemme, 07 febbraio 2012

Commento soddisfatto del presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, cautela dell’Amministrazione Obama, condanna senza mezzi termini di Israele. «Pare che Abu Mazen abbia abbandonato la via della pace per unirsi a Hamas». E’ stata immediata la reazione del premier israeliano Benyamin Netanyahu all’accordo raggiunto a Doha da Fatah e il movimento islamico Hamas. Accordo che vedrà i palestinesi annunciare il 18 febbraio al Cairo un governo di unità nazionale, con a capo il presidente dell’Anp Abu Mazen, incaricato di organizzare nei prossimi mesi elezioni legislative e presidenziali.

«La pace e Hamas non vanno assieme», ha tuonato Netanyahu lasciando intendere che Israele risponderà alla formazione di un governo palestinese con al suo interno esponenti di Hamas. Si prevede il boicottaggio israeliano del futuro esecutivo e un nuovo blocco dei fondi palestinesi, decine di milioni di dollari ogni mese, in dazi doganali e tasse che lo Stato ebraico raccoglie per conto dell’Autorità nazionale palestinese, sulla base degli accordi di Oslo.

Appello di Obeidat per un confronto popolare sulla normalizzazione

Il 2 febbraio lo scrittore e analista politico Rasim Obeidat ha parlato agli studenti di Gerusalemme circa la normalizzazione, le strategie e i meccanismi per affrontarla. A questo proposito, ha detto Obeidat, «dall'inizio del conflitto, il popolo palestinese ha dovuto prestare sempre più attenzione a livello popolare e nazionale rispetto ai rischi di normalizzazione e ai tentativi per imporla al nostro popolo, spingendo verso l'accettazione di Israele come un'entità naturalmente e giustamente insediata sulla nostra terra e sulle rovine e le tragedie del nostro popolo».

Egli ha sottolineato che l'etica e i valori popolari arabi hanno giocato un ruolo importante nei confronti di coloro che cercavano di vendere la loro terra all'occupante, e hanno continuato a svolgere un ruolo cruciale nella costruzione della sensibilizzazione pubblica grazie al confronto con le politiche reazionarie che mirano a importare la normalizzazione nella società civile palestinese.

PALESTINA, PROTESTE ANTI-TASSE: “FAYYAD, DIMETTITI”

Manifestazioni contro il piano fiscale dell’ANP che prevede un’impennata delle imposte: per il popolo responsabile del deficit è l’occupazione israeliana. A guidare le proteste una ritrovata sinistra palestinese. Fayyad si difende: piano necessario all’indipendenza dagli aiuti esteri.
 

Roma, 06 febbraio 2012

Le proteste contro l’aumento delle tasse in Cisgiordania non si fermano e arrivano a colpire personalmente il primo ministro palestinese: dimissioni subito, questa la richiesta dei manifestanti che nell’ultimo mese sono scesi nelle piazze delle principali città.

Hebron, Ramallah, Nablus, Betlemme, Salfit. Centinaia i palestinesi che hanno preso parte a manifestazioni contro il premier Salam Fayyad e il suo piano fiscale volto a ridurre la dipendenza dei Territori Occupati dagli aiuti esteri. Soprattutto dopo il congelamento di finanziamenti da donatori storici come gli Stati Uniti, che hanno cucito il portafoglio dopo la richiesta di indipendenza presentata a settembre da Abbas alle Nazioni Unite.

Pagine

Subscribe to RSS - Autorità Nazionale Palestinese

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

PalestinaRossa newsletter

Resta informato sulle nostre ultime news!

Subscribe to PalestinaRossa newsletter feed

Accesso utente