Campi profughi palestinesi

27 Gennaio 2018: giornata della memoria contro ogni genocidio

La giornata della Memoria, 27 Gennaio, è l’ennesima truffa sionista, l’ennesimo tentativo di riscrivere la storia a propria immagine e somiglianza. La Memoria è un patrimonio collettivo che bisogna aver voglia di rendere patrimonio di tutti e tutte. Altrimenti è truffa...e noi non ci stiamo!

1917-2017: Cento anni di morte, cento anni di resistenza

Balfour, 117 parole che compongono un crimine

Nel 1916 gli aerei degli Alleati lanciavano volantini sugli arabi chiedendo di combattere i turchi per ottenere indipendenza e libertà. Nello stesso tempo Mark Sykes in Gran Bretagna e Georges Picot in Francia restavano serrati in una stanza con una mappa del Medio Oriente a pianificare come spartirselo.

Un anno dopo Arthur James Balfour, ministro degli esteri britannico, concluse un accordo segreto con ricchi ebrei europei per facilitare l’istituzione di una “casa ebraica nazionale”, non uno stato, non nella, non della Palestina. Conservò questo accordo sotto chiave. Nel frattempo, nella primavera del 1917, le forze britanniche entrarono in Palestina e bombardarono Gaza con munizioni di gas tossici (sì) e distrussero la maggior parte dei suoi antichi palazzi, ma furono sconfitte due volte alle porte di Gaza.

La sera del 31 ottobre 1917 le forze di Allenby conquistarono Beer Sheba in un attacco a sorpresa. Le porte della Palestina si spalancarono. Allenby inviò un cablo a Londra il 1° novembre: “Abbiamo conquistato Beer Sheba. Gerusalemme sarà il tuo regalo di Natale”.

Dalal al-Mughrabi: una terrorista? No, una combattente per la libertà del suo popolo

“Dalal non sarà mai dimenticata, perché rimarrà un ammirevole simbolo della lotta delle donne palestinesi e un esempio che chiede di essere imitato da giovani uomini e donne palestinesi che continueranno la lotta armata fino alla liberazione della Palestina.”

Il governo belga oggi ha fatto ancora le cose in grande: ha sospeso il suo aiuto a una scuola palestinese di Beit Awwa nella Cisgiordania occidentale. Perché? Perché la scuola è stata ribattezzata con il nome di una “terrorista”, sentiamo negli uffici dei Ministeri degli Affari esteri e della Cooperazione allo sviluppo. Va detto che fanno meno chiasso quando i progetti che sostengono sono distrutti dall’esercito israeliano.

Sabra e Shatila, benvenuti al campo

35 anni fa Sabra e Shatila . Sabra e Shatila, 35 anni fa il massacro. Oggi ai profughi palestinesi si sono aggiunti migliaia di rifugiati della guerra in Siria. Tutti vivono ai margini, tra malattie, violenza e aggressività.

Nessuno sa più come descrivere lo stato attuale dei campi profughi dei palestinesi in Libano:  la situazione è diventata  miserabile, a prescindere dalle ragioni storiche che ne hanno causato l’esistenza. La memoria ci riporta a 70 anni fa, quando i massacri sionisti del 1947-48 hanno costretto i palestinesi residenti nella loro patria a lasciare case e averi, temendo per i loro figli e le loro famiglie, a causa dell’orrore e dei crimini commessi contro civili, bambini, donne e anziani, a seguito della nascita dello Stato di Israele sulla terra di Palestina.

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