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Accordi Italia-Israele sulla sanità, una collaborazione bagnata dal sangue dei palestinesi

Mentre Letta e Netanyahu, in una Roma blindata e circondati da uno stuolo di ministri, funzionari e uomini della sicurezza, discutevano di affari, in tutta la Palestina storica (cioè l’attuale Israele ed i territori Occupati) si svolgevano manifestazioni e proteste  contro il Piano Prawer, che prevede la distruzione di 45 villaggi beduini del Negev, con l’ espulsione e il trasferimento forzato di 70.000 beduini palestinesi in nuove “township”, e la confisca di oltre 800.000 dunam di terre, cioè 800.000 metri quadrati.

Tali manifestazioni, nel giorno dei sorrisi e degli affari tra i due Governi, ma anche tra Netanyahu ed i vertici del Vaticano, sono state duramente represse dalla polizia israeliana, che ha eseguito retate e numerosi arresti, incurante della giovane età di molti manifestanti, tra cui un dodicenne che è stato trascinato per terra per alcuni metri con una pistola puntata alla testa.

Contractor ai checkpoint. Israele privatizza la sicurezza, soldati sostituiti da compagnie private

I soldati sostituiti da compagnie private. Due obiettivi: fare business e evitare le critiche internazionali

Betlemme - Ieri mattina il checkpoint 300, posto di blocco militare tra Gerusalemme e Betlemme, era affollato. Ritardi nel passaggio, controlli eccessivi, ore perse nell’attesa di attraversare e arrivare finalmente dall’altra parte del Muro di Separazione. Di checkpoint come il 300, considerati 'l’ultima frontiera verso Israele', ce ne sono 33 in Cisgiordania e 3 a Gaza. A controllare carte di identità, permessi di lavoro, passaporti e bagagliai delle automobili sono i soldati israeliani, spesso militari di leva che nei tre anni di servizio trascorrono, armi in spalla, ore e ore ai posti di blocco tra i Territori Occupati Palestinesi e Israele. Ma accanto ai soldati con la divisa governativa ci sono anche altri personaggi, vestiti di nero, senza numero identificativo sul petto. Sono i contractor privati, assunti dal Ministero della Difesa per fare lo stesso mestiere: controllare i palestinesi che ogni giorno attraversano “le ultime frontiere”.

Organizzazione per i diritti umani del Sud Africa rescinde il suo contratto con la G4S

Dopo essere stati contattati dall’organizzazione in solidarietà e per i diritti umani dei palestinesi BDS Sud Africa, il rinomato “Trauma Centre”  di Cape Town ha tagliato i suoi legami e rescisso il contratto con la controversa compagnia di sicurezza G4S. James Taylor, presidente del Trauma Centre, ha spiegato la decisione dell’organizzazione in un comunicato ufficiale postato su internet:

“Il Trauma Centre è impegnato nella creazione di una società scevra da violenze e torture e nell’educazione dei diritti umani… perciò apprendiamo con grande preoccupazione le gravi accuse di complicità nell’illegale incarcerazione e torture dei palestinesi in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati mosse contro la compagnia di sicurezza G4S…tali azioni violerebbero i principi fondamentali che costituiscono la base della nostra esistenza come organizzazione per i diritti umani. Per queste gravi preoccupazione, che violano i nostri valori fondamentali, il Consiglio del Trauma Centre ha deciso di terminare i rapporti dell’organizzazione con G4S.”

Cosa c'è dietro il più grande boom economico di Israele? L'occupazione

Il periodo della storia d’Israele che più di ogni altro ha visto la maggior crescita economica è stato quello relativo ai sei anni successivi alla guerra dei Sei Giorni. E che innovazioni agricole, industriali, o hi-tech ci sono state intorno al 1967-1973? Nessuna degna di menzione. Più di ogni altra cosa, il fattore determinante è stata la creazione dell’impresa Occupazione-Insediamenti.

Questa settimana, la dottoressa Karnit Flug è diventata la prima donna nella storia di Israele a essere nominata governatrice della Banca Centrale d’Israele - una posizione analoga a quella del Capo della Federal Reserve americana. Il processo che ha portato alla sua nomina è stato identico a quanto avvenuto in America poco tempo prima.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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