Colonialismo sionista

Intervento di Wasim Dahmash sul tema "Verso uno Stato unico nella Palestina storica"

ISM-Italia Corso di formazione e training per attivisti "in e per" la Palestina, Pistoia 13/14 ottobre 2012.

Un vivissimo ringraziamento a Wasim Dahmash e un ringraziamento a Vincenzo Tradardi che ne ha curato la videoregistrazione e il caricamento su youtube.

Israele è orgoglioso della pulizia etnica nei villaggi beduini palestinesi

All’inizio di quest’anno, ho trascorso un giorno, nel cuore della Cisgiordania occupata, con degli israeliani, alcuni dei quali vivono negli insediamenti illegali e che hanno fatto propria la missione di distruggere gli edifici e le case palestinesi costruiti senza permessi. E tutto ciò in nome dell’ “uguaglianza di fronte la legge”.

L’ironia è difficile da non cogliere.

Quel giorno in Cisgiordania, quando ho chiesto spiegazioni sull’ “uguaglianza di fronte alla legge” e nel modo in cui è applicata nella regione di Negev/Negab nel sud di Israele, un’altra zona di interesse per gli “attivisti di estrema destra”, mi è stato risposto che Negev poteva aspettare un altro giorno.

Sulla Siria - di Giulia Bausano e Emilio Quadrelli

Linea di condotta: per una discussione su Siria, guerra e internazionalismo

«I piemontesi hanno commesso un errore enorme fin dall’inizio, contrapponendo agli austriaci soltanto un esercito regolare e volendo condurre una guerra ordinaria, borghese, onesta. Un popolo che vuole conquistarsi l’indipendenza non deve limitarsi ai mezzi di guerra ordinari. L’insurrezione in massa, la guerra rivoluzionaria, la guerriglia dappertutto, sono gli unici mezzi con i quali un piccolo popolo può vincerne uno più grande, con i quali un esercito più debole può far fronte ad un esercito più forte e meglio organizzato.»

K. Marx, F. Engels, Sui metodi di condotta della guerra popolare d’indipendenza

Gli scenari che si sono delineati giorno dopo giorno in Medio Oriente sono una puntuale conferma di come, dentro la crisi sistemica del modo di produzione capitalista, la tendenza alla guerra diventi l’elemento cardine intorno al quale ruota per intero l’attuale fase imperialista. Nel mirino delle consorterie imperialiste sono entrate soprattutto quelle entità statuali che, a lungo, hanno mantenuto una posizione poco prona agli interessi del capitalismo internazionale e delle sue principali articolazioni.

Sionismo e il trasferimento dei palestinesi

Nel 1973, le Nazioni Unite condannarono giustamente 'la diabolica alleanza tra colonialismo portoghese, razzismo sudafricano, sionismo e imperialismo israeliano.'[1] E solo due anni più tardi la stessa organizzazione internazionale stabilì 'che il sionismo è una forma di razzismo e di discriminazione razziale.' [2]

Anche se la risoluzione è stata revocata nel 1991, per volere del governo degli Stati Uniti, al fine di spianare la strada alla conferenza di pace di Madrid dello stesso anno, l'equazione fra sionismo e razzismo è ancora valida. L'Apartheid si basa sul principio della creazione e del mantenimento di un regime di discriminazione istituzionalizzata in cui un gruppo domina gli altri. Nel caso di Israele, la forza trainante dietro la realtà dell'apartheid a cui è sottoposto il popolo palestinese è l'ideologia sionista, la sua manifestazione è trasferimento di popolazione e la pulizia etnica.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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