Egitto

Barakat: politica degli Stati Uniti e la crisi della resistenza palestinese

L’Ufficio stampa del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha condotto la seguente intervista al compagno Khaled Barakat al quale è stato chiesto di commentare gli ultimi sviluppi sulla causa palestinese, in particolare l'attuale crisi della resistenza e il pericolo rappresentato dall'alleanza tra l’imperialismo degli Stati Uniti, i governi reazionari arabi ed il sionismo nell'era della Trump.

Dichiarazione del FPLP sul 50° anniversario della sconfitta di giugno: lotta per affrontare sionismo e imperialismo

Il 5 giugno segna i 50 anni dalla sconfitta del 1967, che ha avuto tra i suoi più importanti risultati, il completamento dell’occupazione del resto della Palestina, come anche delle alture del Golan siriane e del Sinai egiziano.

Questa occasione ha approfondito il concetto di sconfitta e la sua implicazione nel pensiero e nella pratica arabe e ha scatenato numerosi sforzi e progetti di insediamento politico sotto il pretesto di risolvere il conflitto arabo-sionista.

La sconfitta del 5 giugno conferma la natura e l'essenza del progetto sionista e le sue aspirazioni per l'espansione, l'egemonia e l'occupazione di una zona centrale della regione araba. Questa occupazione include progetti sionisti e dei suoi partners e alleati colonialisti e imperialisti, che condividono obbiettivi, intenzioni e ambizioni nel mondo arabo, incluso il saccheggio delle sue risorse, garantendone la frammentazione e il continuo sottosviluppo.

30 MARZO - GIORNATA DELLA TERRA PALESTINESE

Dopo la dichiarazione di Trump che ha sancito la definitiva sepoltura del progetto “due stati due popoli” il ministro della difesa sionista, il famigerato Lieberman, ha dichiarato che si dovrebbe riconsiderare seriamente il progetto di “transfer” (cioè la deportazione coatta) della popolazione palestinese degli interni, i territori del‘48.

La verità è che i sionisti non hanno mai cessato, neanche per un giorno, di portare avanti questo progetto, come hanno sempre dichiarato fin dal loro congresso a Basilea nel 1896. Attualmente i palestinesi degli interni controllano meno del 3% delle loro terre, mentre viene costantemente ridotto il territorio a loro disposizione sia per lo sviluppo urbano sia per uso agricolo, costringendoli a costruire le loro case senza licenza, ed il permesso viene continuamente negato.

Sono 48.000 le case palestinesi a rischio di demolizione in tutto il territorio del ’48, Gerusalemme compresa. A Gerusalemme, poi, interi quartieri, come Silwan, sono minacciati di essere rasi al suolo, e in questo caso specifico con l’obiettivo di costruirci un giardino archeologico, un pretesto velato per accentuare l’ebraicizzazione della città.

Dichiarazione del FPLP sul 49° anniversario della sua fondazione

Oggi ricordiamo il 49° anniversario della fondazione del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, fondato l’11 dicembre 1967 dopo l'impatto della sconfitta avvenuta il 05 giugno.

La fondazione del FPLP ha inietatto tra la gente una nuova speranza al di fuori delle macerie provocate dalla sconfitta, sia a livello intellettuale, sia politico e di lotta, per portare avanti la resistenza e la lotta del movimento di liberazione nazionale contro il progetto sionista e per sollevare la bandiera della rivoluzione.

Su questa strada si sono sacrificati decine di migliaia di martiri, di prigionieri, di feriti e di combattenti, sia tra le file del popolo palestinese sia tra la nazione araba ed i movimenti internazionali. Oggi li ricordiamo con il massimo orgoglio per i loro leggendari sacrifici, il loro eroismo costituisce un patrimonio storico nel percorso del Fronte e del movimento nazionale palestinese nel suo complesso.

Alla luce della situazione regionale, araba ed internazionale, delle ripercussioni negative date dalla perdurata situazione di debolezza e divisione interna palestinese, la nostra causa è oggi più che mai a rischio di liquidazione. Pertanto il Fronte sottolinea e chiede quanto segue:

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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